Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 17 luglio 2016

Due giorni al cospetto dei giganti della Valle d'Aosta

Tornate sani, tornate amici, arrivate in cima: in questo preciso ordine.
(Roger Baxter Jones)

1 Giorno 
C'è chi arriva da località esotiche (Saronno), misteriose (Cantalupo), evocative (Cerro), storiche (Legnano): pronti per la partenza verso la Becca di Nona, montagna simbolo di Aosta.
Si procede lungo l'autostrada A4 (MI-TO) e quindi sulla A5 verso Aosta. Si esce ad Aosta Est e si seguono le indicazioni per Pila. Percorso il tunnel sotto il grande complesso residenziale, si arriva nel grande parcheggio, dove all'inizio c'è anche una graziosa fontanella utile per riempire le borracce quando si parte e immergere i piedi quando si torna.
Seguendo le indicazioni sulla palina segnavia si prosegue verso la fine del parcheggio dove inizia su sterrata l'itinerario 19C-22-22A-23A-23B. Al primo bivio si prosegue in salita verso sinistra, usciti dal bosco in prossimità di un pannello in legno si abbandona la sterrata per il lago Chamolé e svoltando verso destra si raggiunge la vicina baita Hermitage (bar/tavola calda). Da questo punto in poi le indicazioni sono poco chiare, si seguono i rari bolli gialli contrassegnati con il numero 22, percorrendo per alcuni tratti la strada sterrata e risalendo le piste da sci.
Prima di raggiungere il crinale dov'è situata la stazione della seggiovia, si svolta a sinistra dirigendosi verso l'alpeggio Plan de l'Eyvie 2253 m posto più in basso, che raggiungiamo dopo aver attraversato una pista da sci (più in basso si nota un altro alpeggio e un laghetto recintato). Raggiunta l'ultima baita, si riprende il sentiero 22 che sale verso destra. Poco dopo a un bivio, si tralascia a sinistra il TVC e seguendo il segnavia 22 si inizia a risalire il lungo vallone. Arrivati al termine della valle il sentiero inizia a salire ripidamente verso sinistra e dopo una serie di tornanti si arriva al Col Tsa Setze a 2815 m di altitudine (si potrebbe pensare sia un colle giapponese, invece sembra significhi piuttosto secco). Qui ci attende un panorama circolare che alle nostre spalle spazia sulla città di Aosta, sul Gran Conbin, sul Mont Fallere, sul Monte Bianco, sul Rutor e davanti a noi sulle vette della valle di Cogne tra le quali il Gran Paradiso e in primo piano la Grivola. Vale la pena percorrere il breve tratto di dorsale verso destra, raggiungendo la Pointe Tsa Setze 2824 m e ammirare la Valle di Cogne. Dal colle si inizia a seguire il sentiero 2A verso Epinel/Gimillan che scende diagonalmente lungo il costone, al termine del quale si scende a sinistra con una serie di tornanti entrando in un vallone che porta ai piani di Blessey. Poco sopra gli alpeggi di Arpisson, dopo essere scesi di quasi 400 m, raggiunta la palina segnavia, si inizia seguire a sinistra il sentiero contrassegnato con il numero 2. Tralasciato un sentiero a sinistra che sale il costone della montagna, si prosegue diritti alternando tratti in falsopiano e tratti in salita. Arrivati a un bivio si tralascia il sentiero a destra per il Lac Garin e si inizia a risalire il canalino tra due morene, dirigendoci alla base del costone sulla sinistra. Si sale con alcuni ripidi tornanti fino al Col Garin 2815 m di altitudine. “Sempre caro mi fu quest'ermo colle” ricordando “l'Infinita” fatica qualcuno dirà, e non solo il panorama: alle nostre spalle la Grivola e il bivacco Nebbia poco sotto, davanti a noi a destra il monte Emilius e sotto i laghi d'Arbolle dove sorge il rifugio Arbolle. Scendiamo una grande pietraia, facendo attenzione ai segnali sulle rocce e agli ometti. La discesa è molto ripida e siamo costretti ad attraversare con molta attenzione un piccolo nevaio (pochi metri). La discesa finalmente diventa più agevole e si passa nei pressi di una presa d'acqua. Si attraversa un torrentello e sul costone di destra nei pressi di un rudere di un alpeggio proseguiamo sul sentiero che sale verso il monte Emilius per scendere poco dopo verso sinistra seguendo la segnalazione gialla n. 14. Scendiamo alla destra del torrente sino ad arrivare ai laghi d'Arbolle e poi al rifugio Arbolle. Indossate le ciabatte, posato lo zaino nel camerone (attenti all'altezza della porta) e lavata la faccia, ci rilassiamo con un po' d'acqua e polenta fritta. Ci sediamo quindi a tavola: un piatto di pasta, un secondo a scelta tra spezzatino e salamelle con polenta, un bel bicchiere di rosso (forse un po' di più) e come dolce un tiramisù. Dopo quattro chiacchere tutti a nanna.

2 giorno
Dopo la colazione si parte scendendo il sentiero n 14, sulla destra del vallon de Comboé. Superato un canalino attrezzato con delle corde fisse, in pochi minuti si arriva sul pianoro attraversato dal torrente. Prestando attenzione alla deviazione sulla destra, tralasciamo il sentiero 14 per proseguire a destra sul sentiero n 16 che sale al Plan Valé. Si prosegue su pascoli e quindi su detrito fino a raggiungere Le Grand Sax. Al crocevia si può salire verso la vetta sia col sentiero di destra 16A verso il Col Carrel e il bivacco Federigo o preferibilmente col sentiero di sinistra 16 che con vari tornanti in maniera più dolce raggiunge la vetta della Becca di Nona 3139 m, riconoscibile per la statua dedicata alla Madonna (statua in ghisa portata a dorso di mulo nel 1892). Dalla cima si ha una splendida vista su Aosta, su tutte le principali cime valdostane e  sulla vetta del vicinissimo monte Emilius.
Per la discesa si segue lo stesso sentiero, è preferibile non scendere dal Col Carrel  in quanto il terreno è molto friabile. Poco dopo il Plan Valé si tiene la destra puntando sul ricovero nel vallon de Comboé. Si attraversa un ponticello di legno sul torrent de Comboé, si costeggia il lato destro di un laghetto, la facciata di un ricovero della collegiata di sant'Orso e si prosegue diritti verso il Col Plan Fenetre. Il sentiero attraversa un bel bosco di pino cembro e raggiunge il colle a 2240 m. Qui consigliamo di salire fino alla vicina croce posta a destra, Pointe Ponteilles, dove si ha una splendida visione del versante nord ovest della Becca di Nona e del vallon di Comboé. Dal colle si svolta a sinistra proseguendo sul sentiero 20A. Raggiunta la strada sterrata si prosegue verso sinistra seguendo il sentiero 102 fino all'alpeggio Chamolé 2152 m, da qui si continua a scende a destra seguendo il sentiero n. 16 per Pila. Oltrepassati i ruderi dell'alpe Chanté 2114 m, si inizia a scendere lungo la pista da sci per alcuni minuti, per poi proseguire sulla sinistra seguendo su un sasso il segnavia 14/16/19A. Dopo un breve tratto in piano si inizia a scendere ripidamente nel bosco, incrociando in alcuni punti le piste di downhill (Attenzione!). Usciti dal bosco, in pochi minuti si raggiunge il parcheggio dove avevamo lasciato l'auto il giorno prima.
by Danilo, Fabio
Malati di Montagna; Simonetta, Silvio, Franco, Danilo e l'homo selvadego


Grand Combin 4314 m


Monte Bianco 4810 m


Grivola 3969 m


Gran Paradiso 4061 m


Becca de Nona 3142 m


prime luci al rifugio Arbolle 2507 m...


...e l'omonimo lago



2 commenti:

  1. E ci siamo persi il lago del col Garin. Che s-vista!

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