Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 15 dicembre 2013

Armonia con la natura...

Le frazioni di Cannobio si allineano  lungo un percorso che anticamente costituiva  la via, situata a mezza costa, per raggiungere la Svizzera. Prima della costruzione della strada a lago (primi decenni dell’ottocento), le mulattiere da Sant’Agata a San Bartolomeo Valmara, costituivano l’ultimo tratto di una via di comunicazione che, sviluppandosi sul fianco della montagna, da Intra raggiungeva il Ticino.

Dall'autostrada A26 usciamo in direzione di Verbania e proseguiamo lungo la SS34 del Lago Maggiore raggiungendo Cannobio. All'entrata del paese svoltiamo a sinistra seguendo la strada per la Valle Cannobina, dopo pochi minuti l'abbandoniamo svoltando a destra e seguendo le indicazioni raggiungiamo la chiesa dedicata alla Ss. Vergine purificata di Traffiume 245 m, frazione di Cannobio. La macchina la lasciamo nell'ampio parcheggio accanto alla chiesa.
Dalla chiesa passiamo accanto al cimitero e iniziamo a percorrere una sterrata marcata con segnavia bianco/rossi. Dopo aver costeggiato alcuni orti giungiamo a una palina segnavia, continuiamo seguendo il sentiero a sinistra che si alza tra terrazzamenti in un bosco di castagno, quercia, tasso e agrifoglio. Con alcuni tratti scalinati superiamo  i punti più ripidi, nel periodo in cui l'abbiamo percorso noi abbiamo trovato alcuni alberi caduti sul sentiero, superabili tranquillamente con un minimo d'attenzione. Arrivati alla periferia di S. Agata 464 m, in breve giungiamo sul sagrato dell'imponente chiesa, un eccezionale punto panoramico su Cannobio, Maccagno e sui monti che circondano il lago. La chiesa fu fondata da San Carlo Borromeo nel 1556 allora Arcivescovo di Milano e da cui dipendeva il territorio dell’Alto Verbano.
Proseguiamo seguendo la strada asfaltata, poco dopo tralasciamo la mulattiera a destra che scende verso Campeglio e continuiamo diritti raggiungendo dopo circa un chilometro Socragno 472 m e dopo pochi minuti il borgo di Cinzago 501 m, con la sua chiesetta dal caratteristico campanile a forma triangolare. Dalla piazzetta caratterizzata da una meridiana data 1839, seguiamo le indicazioni sulla palina segnavia addentrandoci tra le strette viuzze. Dietro ad ogni angolo di questo borgo sembra che il tempo si sia fermato, il nostro consiglio è di procedere senza fretta, per poter osservare con attenzione, senza perdere nessun dettaglio.
Rientrati nel bosco proseguiamo seguendo la mulattiera, oltrepassata una cappella, attraversiamo il torrente Cinzago su un ponte, per poi continuare in falsopiano. Tralasciato il sentiero a sinistra per Branscio/Sunlach, giungiamo all'antico pianoro di S. Bortolomeo "in Montibus" 523 m. La chiesa romanica risale al XIII secolo ed stata consacrata nel 1546. La facciata presenta un portico con due pilastri centrali e copertura in piode a tre falde. L'interno, a navata unica, conserva affreschi cinquecenteschi, opera di Battista e Gerardo de Saliis realizzati nel 1540 ed un battistero in stile trecentesco. L'altare maggiore in legno e di raffinata fattura è diviso dalla navata da una robusta cancellata alta circa due metri. Sulla destra della chiesa è situato l'antico cimitero. Per la sua posizione isolata, vicino ai pascoli e agli alpeggi, la chiesa era particolarmente cara ai pastori per i quali, anticamente, si celebrava la benedizione del bestiame.
Dopo una breve pausa seguiamo le indicazioni sulla palina segnavia verso Formine, attraversato il ponte in breve arriviamo a una cappella, poco prima sulla sinistra inizia il sentiero che sale verso il M. Faierone/l'Agher. La mulattiera ora inizia a scendere in maniera decisa arrivando a Formine 441 m. Abbandoniamo la mulattiera che prosegue diritta scendendo verso la frazione S. Bartolomeo e dalla palina segnavia seguendo per Ronco/Nizzolino scendiamo tra le case, per poi dirigerci a destra in leggera discesa. Attraversiamo la valle di Cinzago e dopo qualche minuto incrociamo la mulattiera che scende a Marchile che tralasciamo, superato un breve tratto roccioso con una catena, proseguiamo in discesa uscendo nei prati di Signago, oltre la radura continuiamo verso una valletta entrando nuovamente nel bosco per poi arrivare a Ronco 326 m.
Strane figure appaiono curiosamente lungo le vie, sono realizzate da Santo che crea da tanti anni sculture in legno, ferro e altri materiali, anche qui vale la pena perdere qualche minuto gironzolando...
Attraversiamo il piccolo nucleo, lasciando la mulattiera che dal fianco della chiesetta di San Sebastiano Martire scende verso la carrozzabile e risaliamo verso destra seguendo le indicazioni per Campeglio/S. Agata. Raggiunta una radura con panchine facciamo una pausa, stupendo il panorama sul lago Maggiore, a farci compagnia ci sono alcuni strani personaggi...!!!
A malincuore lasciamo Ronco e dopo un breve tratto in salita, iniziamo a scendere fino ad incrociare la strada, la risaliamo per circa una ventina di metri per poi lasciarla. Seguiamo a sinistra i segnavia bianco/rossi e attraversato il ponte saliamo alla chiesetta di S. Giuseppe di Campeglio 351 m. Dalla palina segnavia continuiamo verso destra seguendo le indicazioni per Cannobio, la bella mulattiera lastricata scende dolcemente e dopo un tornante l'abbandoniamo per seguire il sentiero sulla destra indicato da una palina segnavia verso Campeglio/Cinzago. Dopo un tratto in discesa passiamo accanto a una bella cascatella e oltrepassato il torrente su un ponticello in pietra, proseguiamo in falsopiano nel bosco di castagno, per poi iniziare a scendere, raggiungendo l'abitato di Lignago al Ronco e quindi la strada asfaltata. La seguiamo verso destra per alcune decina di metri e poco prima che la strada si restringa fra alcune case scendiamo a sinistra su una scala in ferro raggiungendo la pista ciclabile, per chi vuole abbreviare il percorso può eventualmente proseguire diritto. Noi abbiamo voluto allungare il percorso per poter andare a vedere il "Ponte Ballerino" che si raggiunge in pochi minuti, seguendo la pista ciclabile. La passerella sospesa sul torrente Cannobino, viene popolarmente chiamata ponte ballerino per il caratteristico dondolio, quasi un ponte tibetano. Il ponte pensile fu realizzato nel 1933. Costo preventivato all'epoca: 22 mila lire. Pagate per la metà da privati e per l'altra metà dal Comune. Per il ritorno non attraversiamo il ponte, ma proseguiamo verso destra seguendo per Casali Masserecci, allo stop continuiamo a sinistra in Via Madonna delle Grazie e raggiunta la zona industriale, pieghiamo verso destra in direzione del campanile della chiesa dove abbiamo lasciato l'auto.
Malati di Montagna: Pg, Aldo, Danilo e Fabio

fermarsi...pochi istanti...


...solamente per ascoltare...


tra i vicoli di Cinzago


fa pensare...


San Bartolomeo "in Montibus"
chiesa romanica risalente al XIII secolo
consacrata nel 1546



Ronco
Pg, Danilo e Aldo con accanto alcune sculture
e alle loro spalle una splendida veduta sul Lago Maggiore




by Aldo







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