Una montagna per tutti e accessibile a tutti, questo è il senso delle iniziative che hanno per obbiettivo la possibilità di frequentare le Terre alte da parte di persone con disabilità. In un mondo che è pieno di barriere, in primo luogo culturali e mentali, ogni iniziativa in tal senso va a nostro giudizio sostenuta e fatta conoscere.
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Lo scorso scorso inverno invece, nelle valli di Lanzo sono stati organizzati tre fine settimana sulle ciaspole dedicati a famiglie e disabili lungo un percorso complessivo di oltre 20 chilometri in grado di unire Val Grande, Val di Viù e Val d'Ala. E sono stati i volontari delle Sezioni CAI ad accompagnare i disabili sulle racchette da neve.
Il fatto che anche una Provincia (come nel caso sopracitato) si sia mossa in maniera autonoma, significa che forse il lavoro del CAI per aprire la strada per una montagna accessibile sta avendo echi e portando frutti. Tutti questi sono esempi di buone pratiche che speriamo vadino via via sempre più aumentando.
Il CAI è inoltre impegnato da anni nell'attività di Montagnaterapia. Con questo termine si intende un insieme di attività terapeutiche, riabilitative e socio-educative, per la prevenzione, la cura e la riabilitazione di persone con disabilità e altre problematiche.
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Per concludere, l'amore per la montagna, anche in questo senso unisce e il nostro Sodalizio dovrebbe essere ancora più consapevole e valorizzare ancor più il fatto che il CAI - come ama ripetere il presidente Martini prendendo a prestito lo slogan celebrativo dell'anniversario del coetaneo Club alpino svizzero - è molto più che alpinismo proprio perché i Soci lavorano e si impegnano su molti fronti. Le storie appena citate ne sono un esempio.
uno stralcio dall'Editoriale di Montagne360 del mese di Ottobe 2013
Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto
Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern
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