Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 25 marzo 2012

Vün, Dü, Trì...

Una volta raggiunto Como seguiamo la strada per Bellagio, oltrepassato l'orrido di Nesso svoltiamo a destra seguendo le indicazioni di Veleso. Dopo qualche chilometro tralasciamo la strada per il Piano del Tivano e svoltiamo a sinistra arrivando in breve a Veleso 826 m, l'auto la si può lasciare nel parcheggio antistante la piazza del paese o proseguire ancora per qualche minuto seguendo le indicazioni per il campo da tennis e il "Parco giochi bambini" (limitate possibilità di parcheggio). Dal pannello informativo situato nei pressi del campo da tennis proseguiamo raggiungendo una palina segnavia da dove proseguiamo sulla sinistra verso i Monti di Erno, purtroppo l'antico tracciato è stato soppiantato dall'asfalto, ce ne accorgiamo quando dopo qualche minuto in prossimità di un tornate, svoltando a sinistra percorriamo un breve tratto l'evidente mulattiera acciottolata. La carrozzabile prosegue in leggera salita traversando la Valle Loarno e arrivando in breve alla Baita Miralario dove ci fermiamo a osservare alcuni interessanti vecchi attrezzi agricoli appesi ai muri esterni.
Proseguiamo al limite del bosco lambendo le baite dei Monti di Loarno, dove stanno pascolando placidamente alcune mucche scozzesi, seguiamo ancora per qualche minuto la stretta carrozzabile giungendo infine nella valletta dove sono adagiate le baite dei Monti di Erno 1050 m. Oltre al piccolo stagno proseguiamo verso destra seguendo le indicazioni della palina segnavia, oltrepassata l'Azienda Agrituristica la Forcoletta costeggiamo per poche decine di metri una recinzione per poi svoltare decisamente sulla sinistra iniziando a risalire il ripido valloncello arrivando alla Forcoletta 1263 n. Senza troppi indugi proseguiamo a sinistra giungendo in breve sulla cima al M. Colmenaccio 1281 m, manco a dirlo il panorama anche se offuscato da una leggera foschia è splendido. Ritornati alla Forcoletta proseguiamo verso destra iniziando la ripida ascesa alla prima delle elevazioni della Costa del Monte San Primo, senza un'attimo di sosta eccoci al Piz del Luser 1405 m. Con percorso ora più agevole iniziamo la lunga cavalcata per cresta con splendide vedute panoramiche a 360°, oltrepassati due ripetitori eccoci alla croce del Monte San Primo 1682 m, questa è la prima volta che arrivo senza pestare la neve, dopo esserci salito per ben due volte dalla Colma di Sormano in inverno. Oltre a essere la montagna più elevata di tutto il Triangolo Lariano, grazie alla sua posizione il panorama è davvero notevole, con ampie vedute sui due rami del Lario e sulle montagne che lo circondano.
Dopo una breve sosta pranzo decidiamo di iniziare la discesa, alcune nuvole minacciose non preannunciano niente di buono, dalla grossa antenna scendiamo direttamente lungo una debole traccia seguendo il ripido costone erboso, oltrepassato un grosso blocco calcareo bianco in breve arriviamo ad alcuni alberi solitari che svettano in mezzo alla dorsale. Continuiamo ora su traccia sempre più evidente entrando in una suggestiva faggeta, inizia a piovigginare ma fortunatamente sono solo poche gocce, proseguiamo in falsopiano per alcuni minuti per poi giungere ad una evidente deviazione verso destra, perdiamo quota velocemente scendendo lungo un'ampio sentiero quasi franoso fra due recinzioni, in breve arriviamo alle case dei Monti di Là 1050 m. Seguendo la palina segnavia proseguiamo verso destra seguendo la carrozzabile e con suggestiva quanto piacevolissima passeggiata torniamo al parcheggio dove abbiamo lasciato l'auto.
Malati di Montagna: Simeone, Danilo e Fabio

...dall'abbigliamento non si capisce se faceva caldo o freddo...


la ripida discesa dal M. San Primo by Simeone


strani personaggi nel bosco...by Simeone


al Piz del Luser 1405 m


nuvole minacciose...


meglio iniziare a scendere...

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