in pochi minuti raggiungiamo l'altare sormontato da una croce, entrambi sono costruiti con sassi provenienti da molte montagne d’Italia, seguendo le tracce risaliamo raggiungendo la strada asfalta che seguiamo arrivando dopo qualche minuto al suo termine, raggiunta la vicina cappella ci soffermiamo qualche istante ammirando l'ampio panorama sulla Valsesia. La cima del Tovo ora si vede chiaramente sopra le nostre teste, iniziamo a percorrere lo sterrato, arrivati a uno slargo troviamo sulla sinistra le indicazioni per la cima, mentre a destra attaccato a un albero il cartello del sentiero 713 che seguiremo al ritorno. Nel primo tratto di salita troviamo un manto nevoso ghiacciato, poi in seguito solo alcuni tratti, ripidamente senza lasciarci respirare eccoci finalmente alla croce del monte Tovo 1386 m, giornata davvero splendida con una temperatura che ricorda più i mesi primaverili che l'inverno, proseguiamo lungo la cresta arrivando in uno spiazzo dove ci accomodiamo a mangiare e a godere degli splendidi panorami, mentre in lontananza vediamo la nebbia avvolgere la pianura, come un lungo mantello bianco...
Ritornati al bivio, scendiamo seguendo il sentiero 713, in questo tratto il terreno è abbondantemente ricoperto dalla neve, ma si riesce ugualmente a procedere grazie ai segnavia posti sugli alberi, stupendi sono i giochi di luce che il sole ci offre tra gli alberi e il luccichio dei cristalli di neve, il sentiero finisce su una strada asfalta, proseguiamo sulla sinistra rispetto a dove siamo arrivati, dopo qualche tornante eccoci alla colma dove sorge l'Oratorio di San Bernardo da Mentone risalente al XIX sec. Dopo pochi metri sulla destra riprendiamo a scendere seguendo il sentiero, molto ripidamente perdiamo quota, il terreno è talmente ricoperto dal fogliame che si fatica a non scivolare, arrivati su un tratturo proseguiamo a sinistra arrivando a incrociare nuovamente la strada asfalta che seguiamo. Arriviamo alla frazione Fei a circa 700 m, dopo esserci dissetati alla fontana e scattata una foto all'Oratorio di Santa Caterina Martire del XVIII sec., continuiamo sempre su strada asfalta fino ad arrivare a Doccio sulla via che porta direttamente al parcheggio dove abbiamo lasciato l'auto alla mattina.
Con Danilo abbiamo deciso di tenere le ciaspole a riposo e di fare quelle cime considerate da molti secondarie ma che in giornate come oggi offrono panorami eccezionali, inventandoci praticamente l'itinerario, abbiamo completato un anello, lungo ma al tempo stesso di grande soddisfazione, su sentieri purtroppo dimenticati e su strade dove le auto sembrano essere sparite, lasciandoci cosi il tempo di poter gustare appieno della splendida giornata.
Malati di Montagna: Danilo e Fabio
altare ai caduti in montagna
Monte Tovo 1386 m
la nebbia come un mantello bianco ricopre la pianura
rifugio Gilodi 1110 m
traccia gps su Google Earth
grafico altimetrico
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