Seguendo la statale della Valsesia arrivo ad Alagna 1191 m, oggi la temperatura è decisamente rigida, lascio l'auto sullo spiazzo sterrato accanto al vicino parcheggio a pagamento, sono nel bel mezzo della folla di sciatori che si apprestano a raggiungere gli impianti di risalita, chi con gli sci e chi con le tavole e io con le mie racchette da neve o ciaspole, mi avvio verso il centro del paese, passo tra le antiche case arrivando sulla via principale dove volgendo a sinistra in breve arrivo al cartello con le indicazioni per la valle d'Orto. Proseguo a destra verso il teatro Unione Alagnese, risalita la scala a sinistra all'ingresso del teatro, proseguo lungo il sentiero in pietra seguendo le indicazioni del segnavia n° 3, in pochi minuti arrivo alla frazione Riale Superiore (Oubre Grobe) con una bella fontana in pietra, utile al ritorno per ripulire le ciaspole, dopo un breve tratto di sentiero attraverso la strada asfaltata portandomi sul lato opposto dove ha inizio la Olterstiga , ovvero la "Salita d'Otro" una ripida scalinata in pietra. Raggiunto un bivio tralascio l'ampia mulattiera per proseguire a destra inoltrandomi sempre di più nel fitto e silenzioso bosco, tornante dopo tornante ecco che gli alberi si diradano e improvvisamente mi appare la piana di Otro (In Olter) 1664 m, "...alpe de Ocro simul etiam cum ponte de Varade..." così viene citato questo magnifico alpeggio in un documento datato 10 giugno 1025, mi dirigo verso la chiesetta di Follu con la sua stupenda facciata decorata, vengo subito rapito dai ricordi che mi riportano indietro nel tempo, il mese era Luglio l'anno era il 2000, anche allora ero solo, la mia meta erano i Laghi Tailly remoti specchi d'acqua. La giornata anche allora non era splendida, quando arrivai al villaggio chiesi informazioni a un uomo che era appena uscito dalla sua baita, il suo sguardo era fiero, duro, si vedeva chiaramente che era un abitante delle terre alte, un Walser, cortesemente mi indicò il percorso, lo salutai e prosegui in quella che poi si rivelò una delle più emozionanti escursioni in solitaria che abbia mai fatto… Proseguo seguendo alcune tracce di passaggio che mi portano prima a Dorf e poi a poca distanza a Scarpia 1726 m, per chi vuole la giornata potrebbe concludersi qua, ma volendo si può ancora proseguire. Dall'ultima baita si segue sulla destra l'eviedente mulattiera che conduce prima a Pianmisura Piccola 1782 m e poi alla chiesetta di Pianmisura Grande 1854 m, bisogna solo fare prestare attenzione nell'attraversare il canalone dove scorre il torrente tra i due villaggi, che potrebbe essere soggetto a slavine. Arrivato alla chiesetta mi fermo a riposare e a sorseggiare un bel bicchiere di tè caldo riscaldandomi sotto ai tiepidi raggi del sole velato dalle nuvole, per il ritorno seguo il medesimo percorso dell'andata, fermandomi però ogni tanto nei villaggi dove ogni volta trovo angoli ancora a me sconosciuti, le case Walser della Val d'Orto sono tra le meglio conservate delle alpi, non può senz'altro mancare a chi ama la montagna una visita in queste luoghi unici e al tempo stesso affascinanti.
Malati di Montagna: Fabio
Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto
Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet
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Quel genere di malattie per cui non vale la pena di guarire...i ricordi più belli legati alla montagna sono sempre in solitaria anche per me e qualcuno in compagnia di mio fratello
RispondiEliminaè un legame invisibile a occhio umano, lo si sente solo con il cuore, è un brivido che ti corre sulla schiena e ti fa sussultare talvolta come una scossa elettrica...
RispondiEliminaIo ho delle crisi d'astinenza tremende, ma anche tu sei da antibiotico!
RispondiEliminaVolevo trasferirmi in Valtellina, ma sono stata costretta per vari motivi a starmene in città e spero un giorno di poter realizzare questo sogno e rintanarmi tra le valli
il mio era farmi adottare dal nonno di Haidi...ma la vita ha preferito farmi prendere strade diverse...vuol dire che un giorno magari adotterò un cane di nome Nebbia
RispondiEliminaA parte tutto complimenti è veramente un bel blog, sobrio, semplice e ben scritto e sicuramente ricco di escursioni da provare...sto già rubando qua e la...io credo in Heidi, continua a crederle anche tu. fa bene è un ottimo antidoto contro lo stress quotidiano
RispondiEliminai complimenti sono sempre ben graditi e invogliano a far sempre di più...di più...se vado avanti così vado a fare Peter altro che il nonno...!!!
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