Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

venerdì 3 settembre 2010

Un anello tra due mondi opposti...

Durante l'inverno di qualche anno fa' ero già stato in questi luoghi, avevo fatto Punta Leretta e da allora mi ero preso l'appunto di ritornarci alla prima occasione, volevo vedere questi luoghi senza neve e magari andando su al rifugio Coda che in tanti mi avevano decantato come una delle mete più gettonate nella Riserva Naturale del Mont Mars.
Risalgo in auto la Valle di Gressoney sino ad oltrepassare il paese di Fontainemore, poco dopo svolto a destra seguendo le indicazioni per i villaggi di Colombit e Pillaz, dopo averli superati arrivo a Pian di Coumarial 1450 m dove ha termine la strada asfaltata. Parcheggiata l'auto negli ampi spazi ritorno indietro all'inizio del parcheggio dove sulla mia sinistra trovo una palina segnavia con indicato il sentiero n. 3 che seguirò fino al rifugio.
Mi inoltro nel bosco seguendo i bolli gialli con il n. 3 oppure le frecce del medesimo colore, passate le baite dell'alpe Bosc a 1492 m, attraverso una strada sterrata, per poi riprendere a salire tra larici e betulle. Passate le baite di Chicail a 1556 m esco dal bosco e mi ritrovo tra i vasti pascoli di Vercosa, bellissima la baita principale ornata di tantissimi fiori, saluto anche la padrona di casa che sta facendo uscire le mucche al pascolo Il sentiero prosegue quasi pianeggiante fino al ponte sul torrente Gouglias, ora la salita si fa più decisa e aiutato da alcuni tratti scalinati guadagno quota velocemente, arrivato al bivio di Serrafredda, tralascio momentaneamente il sentiero 3A che percorrerò al ritorno e proseguo a destra attraversando il ponte. Alle mie spalle ecco apparire il gruppo del Monte Rosa, aggirato una dorsale entro nell'impervio Vallone del Bouro, dove scoscesi pendii sono colonizzati dal pino cembro, con lungo percorso pressoché pianeggiante raggiungo l'A. Carisey inf. al centro del vallone, il sentiero tende a portarsi verso sinistra salendo obliquamente il costone. Arrivato quasi al termine del vallone incrocio il sentiero proveniente dal Col Portola, proseguo a sinistra risalendo con alcuni ripidi tornanti e raggiungendo cosi il Colle di Carisey sul quale è posizionata anche una croce 2131 m. Mi fermo per alcuni minuti rimanendo sbalordito, dalla parte da cui sono arrivato il cielo è terso, al contrario dalla parte opposta tutto è completamente immerso nelle nuvole, proseguo verso sinistra lungo il sentiero che sale nei pressi del crinale, sembra di essere sospesi tra due mondi opposti. A poca distanza dal rifugio sulla sinistra è adagiato nel vallone sottostante il Lago del Montagnit, arrivato al rifugio Delfo e Agostino Coda a 2280 m consulto le due tavole topografiche dalle quali è possibile riconoscere le montagne circostanti, costruito nel 1947 ricorda gli alpinisti biellesi Agostino e Delfio Coda caduti nel corso della guerra partigiana, di proprietà della sezione del CAI di Biella, dispone di 60 posti letto (015 862405). Decido di concedermi una pausa, entrato nel rifugio bevo del tè caldo e mi gusto una grossa fetta di torta, sono praticamente solo, oltre al personale del rifugio, ci sono all'esterno solo due donne che manco a dirlo sono straniere!!! Nel frattempo sul versante biellese il cielo si schiarisce rimanendo solo un magnifico mare di nuvole, alcune cime come il Mont Mars sembrano isole sperdute...che spettacolo!!! Riparto, ma prima di riprendere la via del ritorno salgo sulla vicina cima Sella 2315, il sentiero inizia alla sinistra del rifugio, in pochi minuti sono accanto alla piccola croce, decisamente consiglio questa breve deviazione. Dopo aver scattato alcune decine di foto scendo nuovamente al rifugio, per il ritorno decido di compiere un giro ad anello passando per il piccolo vallone del Goudin, dalla palina segnavia seguo il sentiero recante il segnavia dell'Alta Via N. 1 della Valle d'Aosta e il 3B che poi in seguito diventerà 3A. Dopo un tratto in leggera discesa riprendo a salire raggiungendo un colletto dove è stato posto un grosso omino di pietra, tralasciando i bolli gialli sulla destra, inizio a scendere il ripido versante, al seguente bivio proseguo sulla sinistra arrivando ad un piccolo ripiano. Accanto ad una baita ci sono alcune mucche che pascolano e vicino il lago Goudin 2083 m, il luogo è integro, solitario e merita sicuramente una sosta...
Continuo a seguire il 3a e l'AV 1 fino ad arrivare all'alpe Serrafredda 1818 m, poco prima dell'alpeggio il sentiero devia a sx, abbandonando l'Alta Via che prosegue in salita sulla destra, si scende fino ad arrivare al bivio accanto al ponticello, da qui proseguo sull'itinerario di salita sino a Pian Coumarial 1450 m.
Prima di tornare a casa mi fermo a vedere l'Ecomuseo di Fontainemore dove si può osservare una tipica abitazione Walser.
Davvero un'escursione molto affascinante e remunerativa, con un dislivello di circa 950 m e un tempo stimato di... ops non non ho visto a che ora son partito...
Malati di Montagna: Fabio

tipica casa Walser "Ecomuseo di Fontainemore"

Punta Sella 2315 m

due mondi opposti...

rifugio Delfo e Agostino Coda 2280 m

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