Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto
Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern
lunedì 29 marzo 2010
Buona Pasqua
domenica 28 marzo 2010
Monte Megna un angolo nascosto del Triangolo Lariano
venerdì 19 marzo 2010
Il primo non si dimentica mai...
Mentre sfoglio un album ecco che mi appaiono le immagine del mio primo trekking di più giorni, quanti anni sono passati dal 2001, quante suole di scarponi consumate, quanta gente che ho conosciuto, quanti luoghi che ho visto, ma quel lontano luglio insieme all'amico Giorgio non lo potrò mai dimenticare. Di seguito metto le tappe in sintesi, non le descrivo perché sono passati diversi anni e la memoria non è più quella di una volta... e poi a dirla tutta preferisco custodirli dentro di me, come un piccolo tesoro, ma che per me ha un gran valore!!!
Trekking Parco Nazionale della Vanoise
dal 7 luglio al 12 luglio 2001
1 giorno
da Sardières 1498 m a Refuge de Plan Sec 2320 m
2 giorno
dal Refuge de Plan Sec 2320 m al Refuge Peclet-Polset 2533 m
3 giorno
dal Refuge Peclet-Polset 2533 m al Refuge de la Valette 2590 m
4 giorno
dal Refuge de la Valette 2590 m al Refuge de Col de la Vanoise
5 giorno
dal Refuge de Col de la Vanoise al Refuge de l'Arpont 2309 m
6 giorno
dal Refuge de l'Arpont 2309 m a Sardières 1498 m
mercoledì 17 marzo 2010
Il Viaggiatore
Io sono il viaggiatore e viaggio e viaggio,
viaggio attraverso i bassifondi delle città,
vedo le stelle venir fuori dal cielo,
yeah il cielo splendente e vuoto,
sai, sembra così bello stanotte,
io sono il viaggiatore,
io stò sotto il vetro,
guardo attraverso la mia finestra così lucente,
vedo le stelle venir fuori stanotte
vedo il cielo splendente e vuoto
sui bassifondi squarciati della città,
e tutto è così bello stanotte
cantando la la la...
entra nell'auto,
noi saremo il viaggiatore,
viaggeremo attraverso la città stanotte,
vedremo i bassifondi squarciati della città,
vedremo il cielo splendente e vuoto,
vedremo le stelle che brillano così splendenti,
stelle fatte per noi stanotte.
oh il viaggiatore, come viaggia?
oh il viaggiatore e lui viaggia e viaggia.
guarda attraverso le sue finestre,
che cosa vede?
vede il cielo segnato e vuoto,
vede le stelle venir fuori dal cielo,
vede l'oceano un viaggio sinuoso,
e tutto è stato fatto per te e me stanotte,
tutto questo è stato fatto per te e me,
perchè questo appartiene solo a te e me
allora facciamo un viaggio
e vediamo cosa è mio,
cantando la la la...
oh il viaggiatore, viaggia e viaggia,
vede cose da sotto il vetro,
vede cose dalla sua parte di finestra,
vede le cose che sa che sono sue,
vede il cielo splendente e vuoto,
vede la città dormire di notte,
vede le stelle che sono fuori stanotte
e tutto questo è tuo e mio
e tutto questo è tuo e mio
allora facciamo un viaggio
e un altro e un altro cantando la la la...
The Passenger - Iggy Pop
domenica 14 marzo 2010
Canto Alto la "montagna di Bergamo"
domenica 7 marzo 2010
Corno Buco...a picco sul lago d'Iseo
Lasciata l'auto in un piccolo parcheggio iniziamo a salire verso la parte alta del paese con una stretta e ripidissima via, passato un edificio di epoca medioevale arriviamo davanti all'acquedotto dove la strada si biforca. Tralasciamo la strada a destra da dove scenderemo al ritorno e seguendo le indicazioni del cartello segnavia proseguiamo per il sentiero n. 709, la mulattiera dal fondo asfaltato e fiancheggiata da muretti a secco e sale con una pendenza che impone a chi la percorre una camminata senza fretta, anche per apprezzare il panorama sul lago. Arriviamo in località Vasti 504 m dove finalmente un tratto pianeggiante ci consente un po' di respiro, raggiunta una palina segnavia proseguiamo sulla destra entrando nel bosco Il sentiero sale ripidamente il versante della montagna con numerosi tornanti, seguendo attentamente i bolli rossi arriviamo sulla sella erbosa del Colle Cambline 772 m. Dopo un buon bicchiere di tè caldo continuiamo verso un capanno di caccia da dove riprendiamo il sentiero, tralasciata a destra la deviazione per una grotta proseguiamo fino alle case di Prato Chierico 906 m, ora seguendo la dorsale con percorso libero raggiungiamo la cima del Corno Buco 966 m, la croce con la meridiana è posta poco più in basso a picco sul lago d'Iseo. Dalla Presolana, all'Ortles fino al monte Guglielmo, bisogna proprio ammettere che anche se siamo a poco meno di 1000 m si gode comunque di una vista eccezionale, dopo una breve pausa ripercorriamo il percorso dell'andata passando a destra della cima e seguendo dapprima una sterrata e poi un sentiero arriviamo al Colle d'Oregia 891 m. Dalla palina segnavia decidiamo di tralasciare per il momento il nostro itinerario originale e di proseguire verso il monte Bronzone, seguendo le indicazioni La Rolla, riprendiamo a salire raggiungendo una sella erbosa dove una cartello ci indica che siamo arrivati al Colle la Rola 939 m, l'idea di salire al Bronzone 1334 m ci stuzzica ma ce la teniamo per la prossima volta, magari salendo da Sarnico. Ridiscendiamo verso il colle da dove riprendiamo il sentiero 701 per il Colle del Giogo 811 m che raggiungiamo dopo aver attraverso un fitto bosco di castagni, faggi e betulle, arriviamo sulla sella erbosa dove è adagiata anche una bella chiesetta circondata da un alto muro di pietre, proseguiamo arrivando alla palina segnavia, dove notiamo con stupore che non è indicato il sentiero 735 con il quale avremmo dovuto continuare, però Danilo da attento osservatore che è a poca distanza sulla destra vede su un sasso il segnavia rosso e poco più avanti appeso su un albero un cartello con l'indicazione del sentiero. Scendiamo velocemente nel bosco stando attenti a non scivolare sul terreno umido e ricoperto da uno strato notevole di foglie, riprendiamo la mulattiera che scende ripida verso il lago, il fondo è in cemento per permettere a chi ha la cascina o la casa di poterla salire con sicurezza, passiamo tra alcune case ristrutturate fino a un cartello con l'indicazione "Percorso Naturalistico", svoltiamo a sinistra e in breve arriviamo al Santuario di San Gregorio in posizione dominante sull'abitato di Predore. Con una ripidissima scala di 267 gradini scendiamo verso la strada asfaltata e in breve arriviamo all'acquedotto, da cui eravamo partiti alla mattina. Ritorniamo all'auto soddisfatti per aver trascorso una bella giornata in montagna, in luoghi a noi poco conosciuti ma con la promessa che ritorneremo al più presto!!!