Oggi decidiamo di andare in Val Formazza, nell'estremo nord del Piemonte, per far conoscere a Franco, Luisa e Nadia i villaggi walser di Salecchio, in una traversata ricca di storia ma non solo..
Dalla SS33 del Sempione si prende l'uscita per Crodo, attraversiamo Baceno e dopo Passo frazione di Premia lasciamo un'auto nell'ampio parcheggio sulla sinistra, dove ha inizio la strada per Salecchio Inferiore. Caricati gli zaini sull'altra auto e stringendoci un po' riprendiamo a salire, dopo Rivasco si può scegliere se percorrere la vecchia strada o entrare nella nuova galleria, noi abbiamo optato per la vecchia strada, alla fine dei tornanti con una breve discesa arriviamo a Fondovalle 1220 m dove lasciamo l'auto nei pressi della diga, per chi proviene dalla galleria appena usciti girare a sinistra e poco dopo svoltare di nuovo a sinistra passando sotto alla galleria e arrivando in breve nel medesimo luogo. La giornata anche se soleggiata è particolarmente fresca, scendiamo di circa 200-300 m lungo la strada percorsa fino a incontrare sulla destra le indicazioni per Altillone. La mulattiera sale dolcemente costeggiando le cappelle della Via Crucis, purtroppo causa il logorio del tempo e qualche vandalo i dipinti all'interno sono ridotti davvero male!!! Costeggiando sulla sinistra un'enorme roccia (detta la Balena) residuo dell'ultima glaciazione arriviamo al grazioso laghetto, si racconta che un tempo era cosparso di splendide ninfee ma purtroppo nel 1929 causa lavori sotterranei per una condotta forzata scomparvero e non vi fecero più ritorno. Contornando il lago si prosegue fra una recinzione in sasso raggiungendo le case di Altillone 1249 m, sulla sinistra a poca distanza si giunge all'oratorio edificato nel 1644 e dedicato alla visitazione di Maria Vergine, abbiamo la fortuna di poter entrare rimanendo come incantati dalla sua bellezza...
Seguiamo il sentiero accanto alla chiesa che prosegue in un susseguirsi di saliscendi con angoli suggestivi e di rara bellezza, nei pressi di un cascata ci soffermiamo cercando di immortalare con la macchina fotografica i giochi che l'acqua forma tra le rocce. Riprendiamo a salire arrivando a incrociare la strada sterrata che da Chioso sale verso il piano di Vova, dopo la graziosa cappella dedicata a S. Antonio il sentiero scende leggermente fino ad arrivare a S. Antonio 1448 m dove ci dissetiamo alla fontana. Ignorando la prima deviazione sulla sinistra, proseguiamo verso il fondo della valle, arrivati all'Alpe Vova 1448 m alla palina segnavia svoltiamo a sinistra, attraversiamo il torrente e ci portiamo sul versante opposto della valle, passiamo accanto alle baite di Cangei, attraversiamo un tratto di bosco e dopo un traverso in leggera salita arriviamo a Case Francoli 1555 m (Frankohus) dove ci fermiamo per la pausa pranzo seduti sul muretto sottostante alle baite. Purtroppo il tempo vola e così ripresi gli zaini, scendiamo verso la fontana sottostante, dove l'acqua esce direttamente dalla roccia, una palina segnavia indica la direzione da tenere, dopo un traverso il sentiero scende leggermente e si cominciano a intravedere le prime case di Salecchio Superiore (Am obru Barg) 1510 m. Il villaggio è una vera meraviglia le case sono state perfettamente recuperate e ogni angolo è una delizia per gli occhi, dalla chiesa saliamo verso il crocifisso che sovrasta le case, una palina indica il sentiero per il passo del Muretto 2300 m antica via di comunicazione tra la valle Antigorio e la valle di Agaro. Seduti sulla panchina ammirando il panorama scattiamo la foto di gruppo, sotto di noi vediamo sventolare le bandiere del rifugio Zum Gorala, senza indugio andiamo a berci un caffè seduti sulla terrazza e parlando con il simpatico gestore. Il sentiero prosegue nel bosco, passiamo sotto al portico di una cappella, arrivando in breve a Salecchio Inferiore (Ufem undru Barg) 1322 m, accolti dalla chiesa di Santa Maria del XVII secolo e il cimitero con le croci gotiche. Dalla chiesa scendiamo tra le case arrivando alla palina segnavia, il sentiero prosegue nel bosco incrociando un paio di volte la strada e arrivando all'ingresso della galleria. Sulla destra indicata da un cartello scendiamo lungo la vecchia mulattiera gradinata che ripidamente scende lungo il versante roccioso della montagna fino ad arrivare sulla strada asfaltata. Scherzando e fermandoci ogni tanto ad osservare le varie cave disseminate nella valle arriviamo al parcheggio dove abbiamo lasciato alla mattina l'auto, con Franco ritorniamo a Fondovalle a riprendere la seconda auto. L'escursione si svolge in luoghi dove l'uomo ha vissuto per anni isolato dal mondo, vivendo di quello che la montagna può offrire, senza la frenesia della vita moderna...
Malati di montagna: Franco, Luisa, Danilo, Nadia, Deborah e Fabio
Dalla SS33 del Sempione si prende l'uscita per Crodo, attraversiamo Baceno e dopo Passo frazione di Premia lasciamo un'auto nell'ampio parcheggio sulla sinistra, dove ha inizio la strada per Salecchio Inferiore. Caricati gli zaini sull'altra auto e stringendoci un po' riprendiamo a salire, dopo Rivasco si può scegliere se percorrere la vecchia strada o entrare nella nuova galleria, noi abbiamo optato per la vecchia strada, alla fine dei tornanti con una breve discesa arriviamo a Fondovalle 1220 m dove lasciamo l'auto nei pressi della diga, per chi proviene dalla galleria appena usciti girare a sinistra e poco dopo svoltare di nuovo a sinistra passando sotto alla galleria e arrivando in breve nel medesimo luogo. La giornata anche se soleggiata è particolarmente fresca, scendiamo di circa 200-300 m lungo la strada percorsa fino a incontrare sulla destra le indicazioni per Altillone. La mulattiera sale dolcemente costeggiando le cappelle della Via Crucis, purtroppo causa il logorio del tempo e qualche vandalo i dipinti all'interno sono ridotti davvero male!!! Costeggiando sulla sinistra un'enorme roccia (detta la Balena) residuo dell'ultima glaciazione arriviamo al grazioso laghetto, si racconta che un tempo era cosparso di splendide ninfee ma purtroppo nel 1929 causa lavori sotterranei per una condotta forzata scomparvero e non vi fecero più ritorno. Contornando il lago si prosegue fra una recinzione in sasso raggiungendo le case di Altillone 1249 m, sulla sinistra a poca distanza si giunge all'oratorio edificato nel 1644 e dedicato alla visitazione di Maria Vergine, abbiamo la fortuna di poter entrare rimanendo come incantati dalla sua bellezza...
Seguiamo il sentiero accanto alla chiesa che prosegue in un susseguirsi di saliscendi con angoli suggestivi e di rara bellezza, nei pressi di un cascata ci soffermiamo cercando di immortalare con la macchina fotografica i giochi che l'acqua forma tra le rocce. Riprendiamo a salire arrivando a incrociare la strada sterrata che da Chioso sale verso il piano di Vova, dopo la graziosa cappella dedicata a S. Antonio il sentiero scende leggermente fino ad arrivare a S. Antonio 1448 m dove ci dissetiamo alla fontana. Ignorando la prima deviazione sulla sinistra, proseguiamo verso il fondo della valle, arrivati all'Alpe Vova 1448 m alla palina segnavia svoltiamo a sinistra, attraversiamo il torrente e ci portiamo sul versante opposto della valle, passiamo accanto alle baite di Cangei, attraversiamo un tratto di bosco e dopo un traverso in leggera salita arriviamo a Case Francoli 1555 m (Frankohus) dove ci fermiamo per la pausa pranzo seduti sul muretto sottostante alle baite. Purtroppo il tempo vola e così ripresi gli zaini, scendiamo verso la fontana sottostante, dove l'acqua esce direttamente dalla roccia, una palina segnavia indica la direzione da tenere, dopo un traverso il sentiero scende leggermente e si cominciano a intravedere le prime case di Salecchio Superiore (Am obru Barg) 1510 m. Il villaggio è una vera meraviglia le case sono state perfettamente recuperate e ogni angolo è una delizia per gli occhi, dalla chiesa saliamo verso il crocifisso che sovrasta le case, una palina indica il sentiero per il passo del Muretto 2300 m antica via di comunicazione tra la valle Antigorio e la valle di Agaro. Seduti sulla panchina ammirando il panorama scattiamo la foto di gruppo, sotto di noi vediamo sventolare le bandiere del rifugio Zum Gorala, senza indugio andiamo a berci un caffè seduti sulla terrazza e parlando con il simpatico gestore. Il sentiero prosegue nel bosco, passiamo sotto al portico di una cappella, arrivando in breve a Salecchio Inferiore (Ufem undru Barg) 1322 m, accolti dalla chiesa di Santa Maria del XVII secolo e il cimitero con le croci gotiche. Dalla chiesa scendiamo tra le case arrivando alla palina segnavia, il sentiero prosegue nel bosco incrociando un paio di volte la strada e arrivando all'ingresso della galleria. Sulla destra indicata da un cartello scendiamo lungo la vecchia mulattiera gradinata che ripidamente scende lungo il versante roccioso della montagna fino ad arrivare sulla strada asfaltata. Scherzando e fermandoci ogni tanto ad osservare le varie cave disseminate nella valle arriviamo al parcheggio dove abbiamo lasciato alla mattina l'auto, con Franco ritorniamo a Fondovalle a riprendere la seconda auto. L'escursione si svolge in luoghi dove l'uomo ha vissuto per anni isolato dal mondo, vivendo di quello che la montagna può offrire, senza la frenesia della vita moderna...
Malati di montagna: Franco, Luisa, Danilo, Nadia, Deborah e Fabio
Salecchio Superiore 1509 m