Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 17 maggio 2009

Tra splendidi alpeggi, alla scoperta di antiche chiese ed oratori

Risaliamo la Valsesia fino a Campertogno 815 m, dove lasciamo l'auto nel parcheggio poco prima della chiesa parrocchiale, accanto al monumento dedicato agli alpini. A fronte della chiesa attraversiamo il ponte in pietra sul Sesia e poco più avanti a sinistra inizia il percorso contrassegnato da alcuni cartelli e segnavia. Passiamo attraverso le case della frazione Tetti 827 m risalendo le strette viuzze e arrivando davanti alla bella facciata affrescata dell'Oratorio di San Marco, dove svoltiamo a sinistra seguendo il segnavia e raggiungendo dopo un breve tratto asfaltato la prima delle quindici cappellette che descrivono episodi della vita della Madonna, costruite e affrescate dal 1450 al 1939. La mulattiera inizia costeggiando un muretto a secco, per poi salire verso una cascatella, attraversiamo il torrente su un ponticello e in breve arriviamo all'oratorio della Madonna degli Angeli 910 m. Fa caldo e c'è addirittura il sole, incredibile e dire che oggi le previsioni davano pioggia e temporali, a fine giornata non abbiamo nemmeno preso una goccia d'acqua. Mantenendoci sul dorso di uno sperone che scende dal contrafforte del Sasso Bruciato 1521 m, arriviamo alle baite dei Selletti 975 m, notevole l'affresco su un edificio detto "la casa del notaio" dove viene raffigurata la Madonna seduta, che sostiene sulle ginocchia Gesù Bambino. Al seguente bivio ignoriamo il segnavia 72 a destra, per continuare sul 78 che contorna un costone roccioso dove la mulattiera a tratti è intagliata nella roccia. Attraversiamo il torrente su delle rocce, per poi continuare alla sua destra, la bella mulattiera sale con diversi tornanti arrivando allo spiazzo creato su un dirupo dove sorge il Santuario della Madonna del Callone 1092 m eretto nel 1512, notevole la vista su tutta la valle con il Sesia che scorre roboante. Incontriamo Daniele e Marisa di Campertogno con i quali condividiamo parte del percorso. Superiamo un bosco fitto di faggi arrivando alla chiesetta che ci annuncia l'arrivo nell'ampio pianoro dell'Argnaccia 1183 m, un angolo delizioso di montagna con belle baite ristrutturate, contornate da verdi prati dove c'è anche un delizioso asinello che sta pascolando sul bordo di un piccolo laghetto... Marisa gentilmente ci chiede se vogliamo andare al loro alpeggio a poca distanza dal sentiero principale, senza esitazione accettiamo, al nostro gruppo si aggrega anche Brando un simpatico cagnolino che scopriremo più avanti essere anche un'ottima guida!!! Dai cartelli con le varie indicazioni seguiamo a destra una traccia che attraversa i prati entrando poi nel bosco di faggi, con percorso libero in pochi minuti arriviamo all'alpe Giavine dove Marisa e Daniele hanno la loro baita, dopo una piccola pausa salutiamo i nostri nuovi amici con la promessa che al ritorno passiamo per prendere il caffè che Marisa ci ha gentilmente promesso. Alla sinistra della cappella un sentiero ci riconduce sul percorso principale dove incontriamo alcuni cartelli segnavia, tralasciato il 78b che porta al Becco della Guardia continuiamo a destra in salita, attraversiamo alcuni prati, arrivando poco dopo al Cangello 1364 m, con la sua fontana da cui scende un'acqua freschissima e la sua antica chiesetta dedicata a San Berbardo del 1500. Dalla chiesetta un segnavia indica la direzione da seguire, attraversiamo i prati di Cangello per poi continuare in leggera salita fino a un valloncello, il sentiero riprende a salire con decisione a destra arrivando alle baite di Campo di Frei 1477 m. Il percorso entra in un bel bosco di abeti e larici, superiamo senza difficoltà alcuni alberi caduti guadagnando la Sella 1583 m. Decidiamo di proseguire ancora seguendo un cartello sulla sinistra, il sentiero entra nel bosco per poi uscire su un promontorio dove all'altezza di una palina segnavia decidiamo di fermarci, siamo a circa 1650 m e notiamo che c'è ancora molta neve, fantastico il panorama sulla Valle Artogna, la nostra guida Brando nel frattempo si diverte correndo e scivolando sulla neve!!! Dopo la foto di gruppo iniziamo la discesa, da la Sella scendiamo di qualche metro, poi la nostra guida decide di seguire una traccia sulla sinistra, che si rivelerà davvero un'ottima scelta, attraversiamo il bosco in costa compiendo un giro ad anello e arrivando sopra alle baite di Cangello, Brando per tutto il percorso è rimasto davanti fermandosi e aspettandoci, cosa dire... una guida davvero ottima!!! Nei pressi della chiesetta ci fermiamo a pranzare, poi come da promessa andiamo a bere il caffè da Marisa e Daniele che ci accolgono amichevolmente all'interno della loro baita. Purtroppo come sempre quando si è in ottima compagnia il tempo scorre veloce, salutiamo e ringraziamo Marisa e Daniele e iniziamo la nostra discesa, ci fermiamo per qualche minuto all'Argnaccia contemplando questo idilliaco luogo, poi con calma ridiscendiamo fino a Campertogno. Dopo una breve visita esterna al complesso di San Giacomo Maggiore ritorniamo all'auto, prima di partire ci concediamo anche un pausa nel bar igel a poca distanza, la saletta all'interno è deliziosa si ascolta dell'ottima musica, Led Zeppelin, Rolling Stone... l'arredamento è ben curato e le foto appese ci riportano indietro nel tempo... Escursione davvero molto bella, un connubio tra arte e natura dove le lancette dell'orologio sembrano essersi fermate...
Malati di Montagna: Franco, Flavio, Danilo, Deborah, Luisa e Fabio

a voi che passate vi auguro buona giornata...

una delle quindici cappelle

atmosfere antiche al Cangello 1364 m

"un giorno in Valsesia"

Danilo, Franco, Brando (la guida), Flavio, Deborah e Luisa

a maggio c'è chi gioca ancora con la neve...

1 commento:

  1. Another good post. I dont understand italian language but the pictures are fantastic. I like so much the fountain shot.

    Greetings.

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