Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 22 febbraio 2009

...alla ricerca dell'alpe Genuina

La Colmine una sinfonia della natura
...questa musica vibra nell'aria e racchiude una grande magia
mi trascina in un mondo incantato dove regna la tua fantasia...

Dalla S.S. 33 del Sempione si prende l'uscita per la val Formazza, dopo aver attraversato Crodo, si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Cravegna. Attraversato l'abitato di Cravegna si prosegue fino a Viceno da dove si gira a destra seguendo le indicazioni per Foppiano. Incredibile con la macchina passiamo tra due muri di neve, la strada è ottimamente pulita anche se un po malconcia, passato il camping arriviamo in breve davanti all'albergo/ristorante Pizzo del Frate 1217 m dove lasciamo l'auto nel piccolo spiazzo sgombro dalla neve. Una palina segnaletica ci indica la direzione da seguire, calzate da subito le ciaspole iniziamo a camminare sulla pista battuta dal gatto delle nevi, poco dopo l'abbandoniamo e iniziamo a inoltrarci nel bosco. Il sole oggi gioca a nascondino tra le nuvole, ma poco importa questa è un'escursione da full-immersion nella natura... La salita è piacevole senza troppi strappi, ma siamo solo all'inizio!?! Arriviamo all'alpe Camplero, da rimanere senza parole, le baite sono totalmente sommerse dalla neve e la palina segnavia sbuca dalla neve per soli pochi centimetri, da dietro le baite seguiamo la traccia che ci porta a un bivio. Tralasciando le indicazioni Buca del Lupo/Solcio continuiamo a sinistra tra larici e abeti raggiungendo l'alpe Cauraga 1410 m. Ora la salita si fa davvero tosta, seguendo l'ottima traccia risaliamo l'erto pendio, a circa meta della salita decidiamo di seguire un'ulteriore traccia sulla sinistra, un grazie va senz'altro a chi ha ottimamente battuto questa pista, che ci da modo senz'altro di salire con meno fatica... Arriviamo al Passo della Colmine 1605 m, dove facciamo sosta per riprenderci e per godere di questo luogo fuori dal tempo, dalla neve qualcuno ha ben pensato di pulire la parte alta della palina segnavia, altrimenti ricoperta dalla neve, riprendiamo il nostro cammino sulla sinistra ora in dolce pendenza, ci soffermiamo sovente a fotografare. Il sole ora splende alto nel cielo e i suoi raggi passando tra gli alberi ci regalano giochi di luce davvero unici, siamo sospesi tra la Valle Antigorio e la Val Divedro, tra cielo e terra... Arriviamo al bivio per l'alpe Cheggio, segnalato da una palina che trovandosi sotto a un grosso abete si è ben difesa dalla neve al contrario di molte altre incontrare durante il percorso, da questo punto inizia il nostro vagabondare alla ricerca dell'alpe Genuina!!! Ci sono diverse tracce che vanno più o meno nella stessa direzione, decidiamo di rimanere sulla destra risalendo il pendio della montagna, arriviamo a una quota di 1730 m (GPS), dopo una breve pausa riprendiamo il cammino ma ci accorgiamo che perdiamo quota troppo velocemente per cui ritorniamo sui nostri passi, ridiscendiamo per un'altra via e con la cartina cerchiamo di rivedere in che posizione si trova l'alpe Genuina, dopo aver percorso un lungo tratto nel bosco decidiamo di fermarci a pranzare, poco male oggi l'alpe Genuina non l'abbiamo trovata ma fa lo stesso siamo più che soddisfatti e così decidiamo di fermarci con Danilo che si gongola al sole, Simeone che si sazia, mentre io con la mia mela decido di farmi quattro passi nel bosco. Per il ritorno seguiamo la medesima via con un'unica variante, la discesa per il pendio in direttissima, ragazzi che divertimento un vero spasso, tra risate e cadute nella neve ritorniamo a Foppiano. Escursione di notevole interesse naturalistico, da intraprendere solo se si è ha conoscenza del luogo o con traccia ben battuta.

Simeone - Fabio e Danilo

che delizia...

luce infinita...

alpe Camplero

panorma verso la val Formazza
baite all'alpe Camplero

domenica 15 febbraio 2009

Dal Monte Rai 1259 m vi trasmettiamo...in volo sul Cornizzolo 1240 m

Di seguito vi propongo un cocktail per quelli che sono veramente "Malati di Montagna", ingredienti: due cime che superano i 1000 metri, un'abbazia romanica, panorami a 360° e naturalmente non deve assolutamente mancare la compagnia di un buon amico.
Durante il viaggio notiamo già che la giornata oggi dal punto di vista meteorologico sarà fantastica, percorriamo la superstrada che collega Milano a Lecco, usciamo all’altezza del lago di Annone e seguendo le indicazioni raggiungiamo Civate. Lasciamo l'auto nel primo parcheggio che incontriamo 250 m, ma consiglio di salire verso la parte alta del paese seguendo le indicazioni di San Pietro al Monte (parcheggio di via Cerscera alta).
Ci inoltriamo all'interno del paese, all'altezza di un grosso pannello informativo svoltiamo a sinistra, passiamo sotto a un arco e attraverso una viuzza stretta raggiungiamo via del Pozzo. A un tornante svoltiamo a sinistra seguendo le chiare indicazioni poste su una palina segnavia, passiamo tra le case della frazione Pozzo 360 m e arrivati a un bivio svoltiamo a destra seguendo il sentiero n. 10, quasi in piano arriviamo alla Cascina dell'Oro 377 m, da dove inizia la mulattiera acciottolata. Risaliamo la valle dell'Oro immersi in un fitto castagneto, il percorso è molto piacevole e senza rendercene conto arriviamo sotto alle mura del complesso monumentale di San Pietro al Monte, all'ingresso passiamo sotto a un arco e in breve arriviamo all'Oratorio di San Benedetto (XI–XII secolo) e alla Basilica di San Pietro al Monte (IX–XII secolo). Risaliamo l'enorme scala di granito della Basilica, un custode dai modi gentili ci accoglie, facciamo una breve visita all'interno, rimaniamo talmente stupiti da tanta bellezza che ci riproponiamo di fermarci al nostro ritorno. Riprendiamo il sentiero n. 10 alla sinistra del complesso, il percorso è sempre ben segnato ma la salita non da mai un attimo di tregua, usciti dal bosco ci soffermiamo ammirando il panorama sottostante, un'ultima rampa ci porta al Rifugio SEC Marisa Consiglieri (tel. 0341.551383 - 60 posti) nei pressi del Culmen o Bocchetta dell'Oro 1110 m. Risaliamo il pendio ricoperto dalla neve e con molta attenzione affrontiamo il filo di cresta reso insidioso dal ghiaccio, ed ecco finalmente l'enorme croce che caratterizza il Monte Cornizzolo 1241 m. La croce alta nove metri fu posta nel 1933 in ricordo dei caduti della Brianza durante la Grande Guerra, davvero emozionante il panorama che si gode da quassù...ci sono parecchi ragazzi giovani in cima e la cosa mi riempie di gioia!!! Ridiscendiamo verso il rifugio, dirigendoci verso la piccola chiesetta, seguiamo per un breve tratto la strada carrozzabile ricoperta completamente dalla neve e utilizzata per raggiungere il soprastante ripetitore. Una palina segnavia ci indica sulla destra la nostra prossima meta il Monte Rai, per un breve tratto seguiamo le tracce, poi decidiamo di risalire liberamente, la coltre nevosa resa dura dal freddo ci permette di procedere velocemente, durante la salita mi sento leggero e privo da ogni pensiero come se stessi volando... Arrivati in cima al Monte Rai 1259 m ci sentiamo davvero soddisfatti, scattiamo foto a raffica immortalando tutte le montagne attorno, magnifico il colpo d'occhio sulle Grigne e il Resegone..., ci fermiamo a mangiare un boccone poco sotto alla cima accanto a una graziosa statua della Madonna con accanto una piccola chiesetta in miniatura con tanto di campana!!! Per il ritorno seguiamo il medesimo sentiero dell'andata, soffermandoci come da programma alla Basilica di San Pietro al Monte ammirando con più attenzione uno dei più antichi capolavori dell'architettura romanica di Lombardia. Oggi le ciaspole sono rimaste appese allo zaino, ma poco male una pausa se la possono anche permettere, il percorso è molto piacevole e adatto a molti almeno fino al complesso monumentale, per la salita al Monte Cornizzolo e alla Monte Rai consiglio di avere un buon allenamento, il dislivello è di circa 1200 metri!!!
Concludo il racconto con la bella frase scritta ai piedi della statua della Madonna accanto alla cima del Monte Rai "Lei ti chiama e rasserena, Lei ti libera dal male perché sempre ha un cuore grande per ciascuno dei suoi figli"



Monte Cornizzolo 1241 m

Complesso Monumentale di San Pietro al Monte

Monte Rai 1259 m

Danilo e Fabio...Malati di Montagna





domenica 8 febbraio 2009

che fatica salire sulla Cima 1810 - Val Loana

Dopo una settimana caratterizzata dal cattivo tempo, pioggia incessante in pianura e abbondanti nevicate in montagna, alzando il livello di pericolo valanghe in una scala da 1-5 a 4, decidiamo di andare a fare una salita su una montagna dal nome davvero singolare La Cima, dove il rischio è ridotto quasi al minimo, ma che in ogni caso l'attenzione deve essere sempre massima. Dall'autostrada A26 si prosegue per la superstrada del Sempione fino all'uscita di Masera/Val Vigezzo, continuiamo lungo la valle, man mano che ci addentriamo ci sembra di essere stati catapultati nei paesi nordici, sui fianchi della strada muri di neve e strade non perfettamente pulite ci inducono a procedere con cautela. Arrivati a Santa Maria Maggiore notiamo che la neve ormai supera abbondantemente il metro, la gente è costretta a camminare in mezzo alla strada, procediamo fino a Malesco (760 m) dove lasciamo la strada principale che gira a sinistra verso la Svizzera, entriamo in paese e seguiamo le indicazioni per Finero e la Val Cannobina, passati dietro alla chiesa raggiungiamo in breve il parcheggio del cimitero dove lasciamo l'auto. Usciti dal parcheggio svoltiamo a destra per via Laurasca fino a raggiungere le ultime case, sulla destra inizia la strada per la Val Loana che durante i mesi invernali viene completamente lasciata al suo destino... Calziamo le ciaspole e ci accorgiamo da subito che oggi sarà una giornata faticosa e che il nostro fisico sarà messo a dura prova, nessuna traccia nemmeno il passaggio di qualche animale...tranne noi che sprofondiamo con le ciaspole in una coltre nevosa immacolata...teniamo un buon ritmo dandoci il cambio ogni cento passi, i miei compagni ne fanno più del dovuto e questo mi rende enormemente orgoglioso di essere con loro oggi. Poco prima di arrivare alla Cappella del Sasso del Broglio 1100 m circa, veniamo raggiunti da Battista e Marilena che subito si aggregano a noi per darci man forte, superata la cappella dopo circa 150-200 metri sulla destra inizia la strada consortile per l'alpe Cortino. Veniamo raggiunti da un gruppo nutrito del CAI di Parapiago, una decina di loro si aggrega al gruppo degli apripista, la coltre nevosa aumenta e la fatica nell'avanzare si fa sentire, ci diamo il cambio con frequenza, sulla sinistra ci supera uno scialpinista il quale prende la testa del gruppo. Abbandoniamo la stradina tagliando per il bosco, la incrociamo di nuovo poco più in alto per poi abbandonarla definitivamente, risaliamo il versante della montagna baciati dai raggi del sole che attraverso gli alberi ci regalano fantastici giochi di luce, ed ecco apparire all'improvviso come se fosse uscita dal nulla la splendida radura dell'alpe Cortino 1477 m. Salutiamo i compagni di salita e ci avviamo verso le baite, ricoperte dalla neve, anzi direi sommerse quasi totalmente dalla neve, uno vero spettacolo!!! Ci fermiamo a mangiare, ma soprattutto a bere qualcosa di caldo, è il primo momento in cui ci fermiamo da quando stamattina abbiamo iniziato a ciaspolare..., la fatica si fa sentire ma la voglia di tentare a salire per conquistare la tanto sospirata vetta ci sprona a proseguire. Risaliamo a destra delle baite, la traccia ora è ben battuta dagli scialpinisti, e questo ci da ancor di più forza ad andare avanti. Pochi metri ancora sulla cresta ed ecco apparire la parte superiore della croce, la parte sottostante è ricoperta dalla neve, siamo finalmente arrivati su La Cima 1810 m, il panorama è di quelli da lasciare senza fiato, la gioia è chiaramente scolpita sui nostri volti. Un emozione forte mi pervade per tutto il corpo, sento l'aria fredda che mi accarezza il viso, la fatica che avevo fino a qualche secondo fa sembra svanita nel nulla... Dopo aver scattato decine di foto, cominciamo a scendere, ormai siamo rimasti soli, non c'è più nessuno si sono volatilizzati tutti...Il ritorno lo facciamo sul medesimo tracciato dell'andata, cosi almeno le nostre fatiche sono servite a qualche cosa!?!?! La frase che può riassume in poche parole questa giornata l'ha detta il mitico Danilo "...la solitudine e l'orgoglio di essere primi..." Hillary, Amundsen, Colombo ecc.
Malati di Montagna

Cappella del Sasso del Broglio

Alpe Cortino

Baite all'alpe Cortino

La Cima 1810 m

Kiran, Flavio e Danilo

mercoledì 4 febbraio 2009

Tema: un giorno qualcuno ti chiederà: "Cosa pensi dell'amor?"

Credo nell'amor, in ciò che sente il nostro cuor,
so di non sbagliar se dico che l'amicizia lo può dar.
L'arte è nel cuor, e la famiglia è calor,
poi una donna c'è per completare questo nostro amor...
Viva, viva l'amor...
Tema - Giganti (1966)
con questo ultimo versetto si concludeva questa meravigliosa canzone dei Giganti...

domenica 1 febbraio 2009

I Walser del silenzio: Salecchio

De Maurizi lo definisce
"Un villaggio schiettamente alpino di rara bellezza"
mentre Mortarotti
"Un vero nido d'aquila, raggiungibile solo a fatica"...


Partiamo con le previsioni che danno neve fin dal mattino... ma oggi abbiamo un appuntamento annuale a cui non possiamo assolutamente mancare, a Salecchio Inferiore si festeggia la Madonna della Candelora, dove ogni anno si radunano centinaia di persone, molte delle quali provengono da lontano. Arriviamo a Passo 787 m dove ha inizio la strada per Salecchio, ci sono parecchie macchine posteggiate. Come da programma continuiamo e poco dopo aver passato Rivasco 855 m, lasciamo l'auto nel parcheggio sulla sinistra, accanto a uno spazio adibito a parcheggio privato. Continuiamo a piedi (5-10 min.) fino ad arrivare a Chioso dove inizia sulla sinistra una strada con chiare indicazioni. Oggi dovevamo essere un bel gruppetto ma causa malanni di stagione e per le previsioni meteo avverse siamo rimasti in tre, a farmi compagnia il mio socio Danilo e Deborah. Calziamo le ciaspole e iniziamo la salita, dopo alcuni tornanti incontriamo una piccola galleria che attraversiamo, entriamo in un ombroso bosco di larici coperti dalla neve, arriviamo a una graziosa cappella con l'indicazione Alpe Vova. Ora il tracciato scende leggermente fino ad arrivare a S. Antonio 1448 m dove ci concediamo una tazza di the caldo. Sta nevicando e attorno c'è una leggera nebbia, il silenzio è quasi totale, si sente solo il rumore dei nostri passi e il lento scorrere del torrente...non so veramente che cosa si possa chiedere di più!!! Riprendiamo il cammino, ignorando la prima deviazione sulla sinistra, proseguiamo verso il fondo della valle, non è ancora passato nessuno e quindi ci tocca battere la pista. Incontriamo una palina segnavia ormai quasi sommersa dalla neve, attraversiamo un torrente e ci portiamo sul versante opposto della valle, passiamo Forno 1230 m e continuiamo a salire immersi in un bosco coperto dalla neve, finalmente eccoci a Case Francoli 1555 m (Frankohus). Dopo un breve pausa scendiamo a riprendere il nostro cammino, ci soffermiamo a osservare una fontana la cui acqua scaturisce direttamente dalla montagna, dopo un traverso il sentiero scende leggermente e nella nebbia si cominciano a intravedere le prime case di Salecchio Superiore (Am obru Barg) 1510 m. Ci fermiamo a pranzare sotto alla tettoia di una fontana dove ci accomodiamo su una panca, davanti a noi un muro di neve... poco dopo a farci compagnia arriva anche il simpatico Lorenzo di Castellanza. Riprendiamo il cammino attraversando le antiche case walser, scendiamo verso il rifugio Zum Gorala, la traccia e ben segnata per cui procediamo spediti verso Salecchio Inferiore (Ufem undru Barg) 1322 m che raggiungiamo velocemente, quest'anno non c'è molta gente rispetto agli anni precedenti, causa cattivo tempo, ma si fa festa comunque (pochi ma buoni!!!). Passiamo accanto alla chiesa di Santa Maria del XVII secolo, che per l'occasione è aperta, senza fermarci troppo per timore di trovare le strade sporche, scendiamo verso valle, nel tratto di bosco che scendiamo ci concediamo qualche fuori pista... In prossimità della galleria togliamo le ciaspole e indossata la pila frontale come minatori entriamo, alcuni lumini accesi ci danno la direzione da tenere... ed ecco finalmente la luce!!! Ora ci aspetta la lunga discesa lungo la strada fino a Passo, arrivati al parcheggio salutiamo Lorenzo che ci ha allietato con la sua compagnia e soddisfatti ci avviamo verso la macchina. Ma una grande sorpresa ci attende, sulla via del ritorno incontriamo gli amici Claudio e Giorgio (www.escursionando.it), Flavio (www.cappef.com), e il loro amico Gianmario, non si poteva concludere la giornata in modo migliore, con la loro simpatia e allegria ci hanno regalato un momento di vera e autentica felicità...anche loro sono come noi MALATI DI MONTAGNA...

...sinfonia di rara bellezza..

il SILENZIO...
Deborah e Danilo a Case Francoli

...Neve... bianca, soffice, candida...


...il SOGNO...
...il brontolio di un torrente...