Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

lunedì 4 agosto 2008

Tour Ponton 3000 metri di rara bellezza

Mulattiere reali, laghi alpini, casermette....la valle di Champorcher è uno scrigno a cielo aperto, pieno di tesori che ha solo bisogno di essere scoperti.
Partiamo dal parcheggio di Dondena 2107 m, raggiungibile tramite una strada sterrata lunga circa 4 km. Sono le 9.30 e la giornata dal punto di vista meteorologico è stupenda, nel piccolo parcheggio ci sono parecchie auto, abbiamo anche notato che molti hanno preferito lasciarle lungo la strada, idea da non sottovalutare! Vicino alla palina segnaletica, ci sono anche alcuni pannelli informativi, particolarmente bello quello in cui ci segnala che siamo all'interno del Parco del Mont Avic. Seguiamo i segnavia 7-7B-7C-AV2, dopo aver attraversato su un ponte il torrente Ayasse, passiamo accanto ai ruderi dell'ex Albergo Alpino, la strada poderale inizia a salire raggiungendo dopo circa 15 minuti il rifugio Dondena 2192 m, ricavato da un'ex casa di caccia reale costruita tra il 1858 e il 1860. Proseguiamo la salita ammirando la maestosità della valle, che salendo si apre come un grande palcoscenico, arrivati al primo bivio abbandoniamo la strada poderale, per seguire a destra i segnavia 8-8B-8C. Attraversiamo nuovamente il torrente Ayasse su un ponticello in legno, dopo un breve tratto pianeggiante la mulattiera sale decisamente ad ampi tornanti, al seguente bivio proseguiamo sul sentiero a sinistra contrassegnato col numero 8 (a destra si sale verso il Mont Glacier, segnavia 8C). Arrivati sulla mulattiera di collegamento tra il colli Fénis e Fussy, continuiamo a sinistra verso la testata della valle, non possiamo non notare mentre camminiamo le antiche lastricature,i muretti e alcuni passaggi su terrapieni, il percorso continua a mezzacosta alla base del Col Moutsaillon, ci soffermiamo più volte osservando la conca del Miserin. Arrivati a un bivio, notiamo un cippo del 1889, continuiamo sull'antica mulattiera (segnavia 8), utilizzata da Vittorio Emanuele II per le sue battute di caccia, pochi metri sotto di noi il Lac Pontonnet 2717 m. Con un paio di tornanti arriviamo alla casermetta militare del Col Fénis 2857 m, al culmine della Val Clavalitè. Purtroppo non possiamo non citare lo scempio dei tralicci dell’elettrodotto Superphènix... Sono circa le 11.30 ore e una sosta è davvero indispensabile, bisogna ricaricare le pile per l'ultima salita, continuiamo per un breve tratto seguendo la mulattiera fino al Col Pontonnet 2897 m con il suo caratteristico muretto. Sulla sinistra inizia il ripido sentiero verso la cima, porre attenzione ai vari ometti disseminati lungo il percorso, Danilo innesta il turbo e con passo deciso si allontana..., arriviamo sulla cima del Tour Ponton 3101 m, la fatica e largamente ricompensata dalla maestosità del panorama, il Gruppo del Rosa, il Gran Paradiso, il Monte Bianco e la parete sud della Tersiva. Ci fa compagnia un simpatico un gruppo di bergamaschi, ne approfittiamo per farci fare la classica foto di gruppo, a malincuore decidiamo di scendere, ripercorrendo il medesimo percorso, fino al bivio incontrato al Lac Pontonnet, dove svoltiamo a destra (segnavia 7C), contorniamo la riva del lago e superato l'emissario scendiamo verso il centro del vallone, dopo il Lac Blanc incontriamo la carraia proveniente dal fondovalle segnavia 7B, svoltiamo a destra e dopo pochi metri abbandoniamo il sentiero principale che sale verso la Fenetre de Champorcher, per seguire la traccia di sentiero sulla sinistra. Costeggiamo la sponda del Lac Noir 2551 m, dove alcuni turisti stanno sdraiati a prendere il sole, tra verdi praterie dolcemente arriviamo alla conca dove è adagiato il lago Miserin 2578 m, racchiuso tra i monti Rasciàs, Rosa dei Banchi, Punta d'Asgelas, Cima Peradzà, Bec Costazza e Truc del Lago, uno dei più vasti e spettacolari della Valle d'Aosta, gli si affianca il santuario della Madonna della Neve che risale all'anno 1630 e il rifugio Miserin gestito dalla Parrocchia di Champorcher, nato dalla ristrutturazione di un vecchio ricovero, destinato ai pellegrini in visita al santuario, il 5 agosto ricorre la festa del santuario, di cui ho avuto la fortuna di aver partecipato più di un anno, avevo circa quindici anni... ma il ricordo di quelle giornate mi è rimasto profondamente inciso nella mia testa! Seduti all'esterno del rifugio finalmente consumiamo il meritato pranzo, vicino c'è anche una fontana da cui esce un'acqua freschissima, Danilo coglie l'occasione per abbronzarsi qualche minuto, Paola invece per proteggersi dal sole entra nel rifugio adibito a ricovero d'emergenza. Per il ritorno decidiamo di seguire la strada poderale, all'inizio si può accorciare il percorso scendendo lungo il sentiero segnato da frecce gialle.
Arriviamo alla macchina stanchi ma contenti di aver trascorso una giornata davvero eccezzionale, certo il percorso richiede un discreto allenamento, il dislivello è di circa 1000 metri, mentre lo sviluppo è di poco inferiore ai 19 km.

Foto di gruppo

Il Lago Miserin con il Santuario della Madonna della Neve

Mulattiera Reale - a sinistra il Tour Ponton

La conca del Miserin

1 commento:

  1. Splendida giornata, la prima domenica da un po', in cui il tempo (atmosferico)non ha fatto i capricci. Sole caldo e aria frizzante, ne sanno qualcosa le mie gambe su cui ho dovuto spalmare qualche chilo di crema dopo sole. Ciao a tutti

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