Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

lunedì 7 aprile 2008

Tutti al mare, tutti al mare a mostrar le chiappe...

E via che si parte con il programma escursionistico estivo del CAI di Legnano, e come da tradizione si va al mare, destinazione Levanto. Previsioni meteo non delle migliori, poco prima di uscire dall'autostrada, ecco che viene giù una copiosa pioggia accompagnata da grandine...iniziamo proprio bene!!! Parcheggiamo i due pullman vicino alla stazione, meno male che ha smesso di piovere, ultime parole famose... Ci incamminiamo verso la chiesa di Sant'Andrea, ed ecco la famosa nuvoletta di Fantozzi, chi apre l'ombrello e chi si infila la mantella, tutti che mi chiedono e il sole?, io da buon accompagnatore assicuro che il sole, arriva...almeno spero! Arriviamo alla Loggia medioevale, ed ecco che come d'incanto smette di piovere, è decisamente il momento per fare una foto di gruppo, tutti che sorridono, anche perché ormai sembra che il tempo stia veramente per migliorare. Dopo la visita alla chiesa di Sant'Andrea, saliamo al castello costruito probabilmente dai Malaspina, è citato a partire già dal 1165. Seguiamo le indicazioni Punta Mesco/Monterosso, indicate dal cartello all'inizio della mulattiera (sentiero n. 1, rosso-bianco-rosso). La salita ci regala subito un panorama eccezionale su Levanto, camminiamo immersi nei colori e nei profumi tipici della macchia mediterranea. Dopo un breve tratto di strada asfaltata si riprende nuovamente il sentiero, la salita si alterna a lunghi tratti in piano, tanti sono già in maglietta, se avevo i pantaloni corti penso che li avrei indossati...
Sempre in leggera salita si passa accanto a una torretta di segnalazione per poi arrivare a “Sella Sant'Antonio al Mesco” da dove in breve si raggiunge punta Mesco. Qui a 313 metri di quota sono situati i ruderi restaurati dell'antico Monastero di Sant'Antonio, (risalente ai secoli XI-XIV, abbandonato all'inizio del Seicento), una serie di fortini militari e la vicina ex stazione militare per la navigazione del Semaforo, un vecchio faro segnaletico abbandonato da cui si gode una vista spettacolare a picco sul mare, dopo il pranzo qualcuno si sdraia a prendere il sole, altri invece scattano foto a tutto quello che li circonda. Si ritorna al bivio dove sulla destra si stacca il sentiero n° 10 che porta a Monterosso. Il sentiero scende dapprima abbastanza dolcemente e poi più ripidamente lungo una scalinata, si procede per un centinaio di metri sulla strada asfaltata, si riprende a destra la scalinata che, con pendenza minore e su percorso più facile raggiunge in breve le case di Monterosso. Andiamo in spiaggia, qualche audace è già con i piedi a mollo, come non fare una foto alla Statua del Gigante, imponente e suggestiva struttura in cemento armato, appoggiata ad uno sperone di roccia, alta 14 metri e pesante 1700 quintali, raffigura Nettuno. La statua sovrasta l'omonima spiaggia, e la villa in cui ha trascorso parte della vita e delle vacanze estive il Premio Nobel per la letteratura Eugenio Montale. Decidiamo che una visita al borgo vecchio e d'obbligo, subito dopo la galleria sulla sinistra arriviamo alla chieda di San Giovanni Battista dove ci soffermiamo ad ammirare la bellissima facciata alternata da marmo bianco e serpentino verde scuro, arricchita da un rosone centrale traforato in marmo bianco, passiamo tra i vicoli stretti delle case, accanto a tipici ristoranti dove fuoriesce un buon profumo e che non fa che aumentare la fame..., chi si prende un bel gelato e chi si abbandona alla tipica focaccia ligure.
Anche se siamo solo in aprile i turisti stranieri sono già presenti a centinaia, non per niente Le Cinque Terre rappresentano una meta sempre più ambita, affascinati da un paesaggio di rara bellezza e di particolare interesse naturalistico e culturale che è stato anche riconosciuto dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Malati di Montagna

Bellezze al mare



Il "Gigante"



Il golfo di Levanto



Un tuffo da Punta Mesco

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