Piacevole escursione ad anello sui monti sopra Cernobbio. Il panorama dai Monti di Duello e dalla Croce dell’Uomo sul primo bacino del ramo comasco del Lario è unico. Un luogo che fa da confine tra Italia e lo stato elvetico, i cui sentieri hanno visto passare ladri, contrabbandieri e dissidenti in fuga. Durante il percorso si possono ammirare le sculture in legno di Giò Aramini, simpatici animaletti, fiori, personaggi fantasiosi e le storie del bosco saggio. Non ci sono difficoltà, si percorrono mulattiere con qualche tratto ripido e strade sterrate Agro-Silvo-Pastorale. Ho la fortuna di vivere nel paese più bello del mondo, con le montagne e le valli più belle del mondo, fossilizzarsi in un solo luogo non fa al caso mio.
il Viandante Selvadego
mmm...non sono sicuro dove andare...
Inizio della Via dei Monti Lariani, itinerario escursionistico che rientra nel tratto lombardo del Sentiero Italia. La Via dei Monti Lariani collega Cernobbio a Sorico, costeggiando in quota tutto il lato occidentale del Lago di Como.
Oratorio della Beata Vergine di Asnigo
...vecchie vie...
...guado...
...senza fretta...
gli anni passano ma la vecchia mulattiera è ancora in buono stato...
...la natura si riprende quello che era suo...
Belvedere Monti di Duello
baite ben ristrutturate...si percepisce l'amore per il proprio territorio...
indicazioni che si integrano perfettamente con la natura circostante...
Piazzola ed i suoi legni
uno sguardo ai Monti di Duello
...voglia di abbracci...
...pronti si parte...
la bottega di Giò Aramini
Le bugie, ragazzo mio, si riconoscono subito, perché ve ne sono di due specie: vi sono le bugie che hanno le gambe corte, e le bugie che hanno il naso lungo: la tua per l’appunto è di quelle che hanno il naso lungo.
inizio Sentiero del Viulin
verso...
... la Chiesetta dedicata a Sant’Abbondio
Croce dell’Uomo o Crus da l’omm
“… dice la vecchia cronaca che l’ultimo giorno del mese di agosto, di un anno non ben precisato, sul finire del secolo XVII°, un contadino di Piazza Santo Stefano (ora comune di Cernobbio) scendeva frettoloso dalla montagna, trascinando un fascio di legna, mentre imperversava un furioso temporale sviluppatosi quasi improvvisamente, e che giunto sul cocuzzolo del monte che sovrasta al paese fu colpito dal fulmine che lo lasciò cadavere. I parenti, dopo penose ricerche, ne trovarono finalmente la salma e a ricordare il luttuoso evento impiantarono in luogo una rustica croce di legno; da allora la gente del paese volendo indicare quella località, soleva dire – là… dove è la croce di quell’uomo, e quindi ne venne il nome di Croce dell’Uomo che quella località conserva tutt’ora…”
(tratto dagli appunti di Luigi Dotti sindaco di Piazza Santo Stefano, 1924)
la bella strada lastricata
ancora belle visuali...
primule a febbraio...!!!
si ritorna a casa...