Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

sabato 26 marzo 2022

La Val Veddasca vista dall'alto

Escursione con bellissimi scorci panoramici sul Lago Maggiore, toccando alcune delle cime della Val Veddasca, tra Italia e Svizzera. Si percorrono sentieri di montagna ben segnalati dalle paline segnavie, da Monterecchio al Passo della Forcora si segue la strada sterrata. Da tenere in considerazione lo sviluppo e gli innumerevoli saliscendi.
il selvadego
Escursione invernale:

Chiesa della Madonna della neve, santuario dei caduti della Divisione Garibaldi al Passo Forcora 1190 m



si parte...


lungo la dorsale del Monte Sirti 1344 m



in lontananza si vedono le prossime mete....


Passo Fontanarossa 1394 m


sul sentiero...


verso il Monte Corbaro




uno sguardo sulla sottostante Val Veddasca



si prosegue verso il Monte Covreto 1593 m



Monte Paglione o Paion 1554 m
uno sguardo verso il Gambarogno ancora lontano....


punto panoramico


un sentiero panoramico che sembra non finire mai...


panchina double face


Oratorio della Madonna del Monte più conosciuto con la denominazione di Sant'Anna 1342 m


alpe Cedullo 1281 m
da qui inizia la salita verso il Gambarogno


segnavia svizzero...


sul sentiero...



anticima Monte Gambarogno 1687 m



vista verso la cima del....


Monte Gambarogno 1734 m



uno sguardo verso il Covreto e il Monte Paglione



Monterecchio con le caratteristiche baite in sasso tipiche di questo alpeggio




sabato 19 marzo 2022

Sull'antica strada della "Via delle Genti"

La Via delle Genti è un'antica strada che collegava Verbania/Intra al confine svizzero. La Via continuava poi in Svizzera attraverso i paesi del Lago Maggiore fino a Locarno e poi nel piano di Magadino, dove si collegava alla Via che saliva al Passo del San Gottardo. Vecchie mulattiere solcate da viandanti, carovane di mercanti o semplici contadini che andavano a lavorare sui loro terrazzamenti, ora in stato di abbandono. Borghi fermi nel tempo, come Cadevecchio, toponimo che deriva dalle sue antiche case in sasso vivo, strette le une alle altre e collegate fra di loro da portici o il nucleo medioevale di Dumera che in antichità era conosciuto come “ il furtin ” per la sua caratteristica costruttiva che, con la chiusura dei portoni d’ingresso, permetteva di difendersi dalle scorribande dei briganti Mazzarditi. Ma la vera perla di questo itinerario è il Sacro Monte di Ghiffa, affacciato su uno dei panorami più suggestivi del lago Maggiore, con ampia visuale sulle Prealpi lombarde, il più piccolo dei Sacri Monti piemontesi e dal 2003 patrimonio dell’UNESCO. Tutto l'itinerario è ben indicato da paline segnavia, non ci sono difficoltà, tranne il primo tratto di sentiero che scende dalla Cappella della Madonna Addolorata dove bisogna fare un po' d'attenzione. Per il ritorno da Novaglio a Ghiffa abbiamo utilizzato il pulmino della LINEA 8 Intra - Ronco - Gonte del VCOTRASPORTI.
Malati di Montagna: PiGi e il selvadego

la partenza avviene dal parcheggio nei pressi del Museo del Cappello a Ghiffa


seguendo la via selciata si arriva....con splendidi scorci sul lago...


si arriva alla chiesa di Ronco dedicata alla Visitazione di S. Elisabetta a Maria


da qui si seguono le indicazioni per il Sacro Monte di Ghiffa (R30e)


attraversato il borgo si prosegue sull'ampia mulattiera


La cappella di Abramo (1701-1703) si presenta con una pianta cruciforme preceduta da un portichetto rettangolare.


Sacro Monte di Ghiffa
Il complesso è composto dal Santuario intitolato alla Santissima Trinità, da tre cappelle e dal porticato della Via Crucis.







La "Via delle Genti" è sempre ben indicata



ambiente sulla variante della "Via delle Genti"



la chiesa romanica di Sant'Agata





Segnaletica




Cadevecchio





Pieggio con l'Oratorio dedicato a S. Rocco, unico edificio sacro di Oggebbio dotato di orologio con i numeri romani.


Travallino con l’Oratorio dedicato a S. Antonio Abate


incredibile come ci siano ancora mulattiere ancora cosi ben tenute....


O il nucleo medioevale di Dumera che in antichità era conosciuto come “il furtin”, per la sua caratteristica costruttiva che, con la chiusura dei portoni d’ingresso, permetteva di difendersi dalle scorribande dei briganti Mazzarditi.




Bansc e la Cappella della Madonna Addolorata


sulla via del ritorno