La Via delle Genti è un'antica strada che collegava Verbania/Intra al confine svizzero. La Via continuava poi in Svizzera attraverso i paesi del Lago Maggiore fino a Locarno e poi nel piano di Magadino, dove si collegava alla Via che saliva al Passo del San Gottardo. Vecchie mulattiere solcate da viandanti, carovane di mercanti o semplici contadini che andavano a lavorare sui loro terrazzamenti, ora in stato di abbandono. Borghi fermi nel tempo, come Cadevecchio, toponimo che deriva dalle sue antiche case in sasso vivo, strette le une alle altre e collegate fra di loro da portici o il nucleo medioevale di Dumera che in antichità era conosciuto come “ il furtin ” per la sua caratteristica costruttiva che, con la chiusura dei portoni d’ingresso, permetteva di difendersi dalle scorribande dei briganti Mazzarditi. Ma la vera perla di questo itinerario è il Sacro Monte di Ghiffa, affacciato su uno dei panorami più suggestivi del lago Maggiore, con ampia visuale sulle Prealpi lombarde, il più piccolo dei Sacri Monti piemontesi e dal 2003 patrimonio dell’UNESCO. Tutto l'itinerario è ben indicato da paline segnavia, non ci sono difficoltà, tranne il primo tratto di sentiero che scende dalla Cappella della Madonna Addolorata dove bisogna fare un po' d'attenzione. Per il ritorno da Novaglio a Ghiffa abbiamo utilizzato il pulmino della LINEA 8 Intra - Ronco - Gonte del VCOTRASPORTI.
Malati di Montagna: PiGi e il selvadego
la partenza avviene dal parcheggio nei pressi del Museo del Cappello a Ghiffa
seguendo la via selciata si arriva....con splendidi scorci sul lago...
si arriva alla chiesa di Ronco dedicata alla Visitazione di S. Elisabetta a Maria
da qui si seguono le indicazioni per il Sacro Monte di Ghiffa (R30e)
attraversato il borgo si prosegue sull'ampia mulattiera
La cappella di Abramo (1701-1703) si presenta con una pianta cruciforme preceduta da un portichetto rettangolare.
Sacro Monte di Ghiffa
Il complesso è composto dal Santuario intitolato alla Santissima Trinità, da tre cappelle e dal porticato della Via Crucis.
La "Via delle Genti" è sempre ben indicata
ambiente sulla variante della "Via delle Genti"
la chiesa romanica di Sant'Agata
Segnaletica
Cadevecchio
Pieggio con l'Oratorio dedicato a S. Rocco, unico edificio sacro di Oggebbio dotato di orologio con i numeri romani.
Travallino con l’Oratorio dedicato a S. Antonio Abate
incredibile come ci siano ancora mulattiere ancora cosi ben tenute....
O il nucleo medioevale di Dumera che in antichità era conosciuto come “il furtin”, per la sua caratteristica costruttiva che, con la chiusura dei portoni d’ingresso, permetteva di difendersi dalle scorribande dei briganti Mazzarditi.
Bansc e la Cappella della Madonna Addolorata
sulla via del ritorno
Nessun commento:
Posta un commento