Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

venerdì 5 luglio 2019

Da Lillaz al Rifugio Sogno di Berdzè lungo il Vallone dell'Urtier


Sabato 22 e Domenica 23 giugno 2019: trekking naturalistico dell'Alpinismo Giovanile della sezione di Legnano del C.A.I.




Il “Sentiero Alta Via della Valle d’Aosta n. 2” parte dal parcheggio di Lillaz (frazione di Cogne, 1617 m), risale alcuni prati nei pressi del condotto idrico e raggiunge l’alpeggio Gollies Dessous.




Le ultime case di Lillaz, il punto di partenza dell'itinerarrio
Lactuca perennis L.
Lactuca perennis L.
Saponaria ocymoides L.
Anthericum liliago L.
Juniperus sabina L.
Juniperus sabina L.
Juniperus sabina L.
L’intera pianta, nelle varie parti, è estremamente tossica! La presenza di oli essenziali (pinene, sabinene, sabinolo, furfurolo), glucosidi, resine, tannini, fenoli, acidi organici provoca avvelenamenti gravissimi, anche letali, sia negli animali che nell’uomo, con vomito, diarrea, coliche, difficoltà respiratorie, lesioni renali, blocco della funzione intestinale. Il nome volgare “cipresso dei maghi” è motivato dall’uso che in tempi antichi veniva fatto della pianta, le cui fronde si impiegavano come amuleto contro i sortilegi. I romani l’adoperavano nei riti funebri come simbolo dell’immortalità in luogo dell’incenso.

Juniperus communis L.
Gymnosporangium tremelloides A. Braun
Gymnosporangium tremelloides A. Braun
Gymnosporangium tremelloides A. Braun è un fungo dall’aspetto gelatinoso di color arancio che possiamo trovare sui rami di ginepri.
Interessante sapere che il fungo è solo in una fase della sua vita perché il suo ospite bersaglio è il Melo (Ruggine del Melo).
Questa ruggine eteroica è poco diffusa in Italia e può essere osservata solo in zone montane delle regioni settentrionali. I sintomi sul melo sono rilevabili sulle foglie sotto forma di maculature tendenzialmente circolari, della dimensione di 0,5-1 cm, dove sono visibili nella parte centrale anche piccole punteggiature nerastre (picnidi). In queste macchie, in corrispondenza della pagina fogliare superiore, si può notare una zona centrale di colore bruno-scuro, contornata da un alone giallo arancio di intensità gradualmente minore verso il margine.
Molto caratteristici nella pagina inferiore sono gli ecidi che appaiono come formazioni tubercoliformi, riunite in gruppi, che diventano prominenti col progredire della stagione raggiungendo in estate un’altezza di circa 2 millimetri.
L’ospite intermedio è costituito dal ginepro sui cui rami si differenzia la forma teleutosorica che appare come escrescenze inizialmente gelatinose (dettaglio nelle foto) e poi polverulente, costituite da teleutospore bicellulari che assicurano la conservazione del patogeno e dalla cui germinazione si producono basidiospore che danno avvio a un nuovo ciclo infettivo sul melo.

Larice monumentale

Tragopogon pratensis L.
Salvia pratensis L.


Onobrychis viciifolia Scop.
Il sentiero ci porta a un ponte sul torrente Urtier, nei pressi della presa d’acqua dell’impianto idrico di Lillaz, per poi proseguire sulla sua sinistra orografica e addentrarsi nel bosco.


Berberis vulgaris L.
Sempervivum grandiflorum Haw.
Sempervivum grandiflorum Haw.
Centaurea montana L.

Gentiana acaulis L.
Gentiana acaulis L.
Ranunculus kuepferi Greuter & Burdet

All’uscita del bosco ignoriamo la deviazione per Bardoney e per il Lago Loie, seguendo i segnavia per la Finestra di Champorcher. Superato un ponte passiamo nei pressi del casotto di Teppe Lunghe e proseguiamo lungo il selvaggio Vallone dell’Urtier.


Rhodiola rosea L.

Pinguicula leptoceras Rchb.
Pulsatilla alpina (L.) Delarbre subsp. alpina
Primula pedemontana Thomas ex Gaudin
Primula pedemontana Thomas ex Gaudin
Androsace adfinis Biroli subsp. adfinis
Escrementi invernali del Gallo forcello
Saxifraga retusa Gouan
Saxifraga retusa Gouan
Saxifraga retusa Gouan
Loiseleuria procumbens (L.) Desv.
Dopo aver superato ponticelli in legno e varie lingue di neve incontriamo la strada poderale poco prima di giungere al Rifugio Sogno di Berdzè (2526 m).

Punta Tersiva (3512 m), Torre Pontonnet (3173 m) e Torre Ponton (3101 m).



Pulsatilla vernalis (L.) Mill.
Pulsatilla vernalis (L.) Mill.
Soldanella alpina L.

Draba aizoides L.







Rifugio Sogno di Berdzè (2526 m).

Tramonto ...
La micia rifugista
Il mattino della domenica, seguendo le preziose indicazioni di Roberto, il gestore del rifugio, imbocchiamo il sentiero che attraversa il torrente di Peradzà su un ponticello appena visibile tra la neve e ci spostiamo sul versante orografico destro del vallone.

Click per aprire la mappa e il tracciato gps dell'itinerario del ritormo


Tète de la Nouva (3032 m), Punta della Scaletta (3018 m), Punta Nera (3064 m).








Pulsatilla alpina (L.) Delarbre subsp. alpina
Pulsatilla alpina (L.) Delarbre subsp. alpina

La Grivola, 3969 m.

Seguendo un lungo traverso raggiungiamo la quota 2600 m del Lago Ponton, ancora parzialmente ghiacciato.






Saxifraga retusa Gouan
Pulsatilla vernalis (L.) Mill.
Pulsatilla alpina subsp. apiifolia (Scop.) Nyman
Pulsatilla alpina subsp. apiifolia (Scop.) Nyman
Pulsatilla alpina subsp. apiifolia (Scop.) Nyman
Erysimum jugicola Jord.
Giunti alla Baita Ponton (2631 m) imbocchiamo la strada poderale che attraverso pascoli ricchi di fioriture primaverili d’alta quota ci porta al ponte sul torrente d’Urtier.

Gentiana verna L.
Meridiana alla Baita Ponton (2631 m)

Pulsatilla alpina (L.) Delarbre subsp. alpina
Riconoscibile sullo sfondo, il Gran Paradiso (4061 m).


Pulsatilla alpina (L.) Delarbre subsp. alpina
Pulsatilla halleri (All.) Willd.
Pulsatilla halleri (All.) Willd.
Pulsatilla halleri (All.) Willd.
Pulsatilla halleri (All.) Willd.
Pulsatilla halleri (All.) Willd.
Pulsatilla halleri (All.) Willd.
Viola calcarata L.
Primula farinosa L.



Saxifraga oppositifolia L.
Trollius europaeus L.
La strada giunge nei pressi di una fragorosa cascata e successivamente alla chiesetta della Madonna delle Nevi (Cappella degli Alpini) a quota 2024 m nei pressi di Cret.





Erysimum rhaeticum (Hornem.) DC.
Chiesetta della Madonna delle Nevi (Cappella degli Alpini, 2024 m).
Qui lasciamo la poderale per tagliare attraverso il pascolo e giungere all’alpeggio di Bouc (1861 m) dove ritroviamo il sentiero del mattino precedente che in breve ci porta alle Cascate di Lillaz.


Geranium rivulare Vill.
Geranium rivulare Vill.
Alpeggio di Bouc (1861 m) e La Grivola.

Campanula spicata L.

Phyteuma ovatum Honck.
Paradisea liliastrum (L.) Bertol.
Cascate di Lillaz



Un ringraziamento particolare a Silvia, che mi ha coinvolto in questa bella esperienza, ai ragazzi dell'Alpinismo Giovanile del C.A.I. di Legnano e a Roberto del Rifugio Sogno per i preziosi consigli.


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