Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

sabato 26 gennaio 2019

Sulle orme di Papa Giovanni

Si tratta del percorso che il giovane Angelo Giuseppe Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII, percorreva durante la sua fanciullezza per recarsi fino al collegio di Celana, a Caprino Bergamasco e di seguito a San Gregorio in Cisano Bergamasco.
Viste le sue condizioni economiche non poté entrare con facilità in seminario, infatti il suo cammino lo iniziò come esterno del Collegio Vescovile di Celana in maniera di ridurre al minimo le spese. Angelino entrò come alunno esterno a Celana il 25 ottobre 1891. Esisteva un problema, il non breve tragitto da Sotto il Monte a Celana, circa 11 km, un sentiero non facile per un bambino di 10 anni, dato che era quasi tutto costituito da sentieri in mezzo ai boschi: per questo non sarebbe stato possibile andare e tornare ogni giorno. Per un breve periodo di tempo venne ospitato da alcuni parenti a Caderizzi, 3 km circa da Celana. Per un certo periodo del 1891 e nei primi mesi del 1892 venne ospitato a San Gregorio dal parroco Don Carlo Marinelli, allora confessore del Collegio di Celana. Per recarsi da Sotto il Monte a Caderizzi, Angelino partiva ogni lunedì mattina con il suo carico di biancheria e di vettovaglie sulle spalle e al sabato sera, dopo un saluto ai parenti, tornava a Sotto il Monte. Verso la primavera dell’anno 1882, per il diverso clima famigliare e di metodo educativo dei parenti riprese a tornare a Sotto il Monte tutti i giorni. Dalla partenza e durante il tragitto sono collocati 7 “Sassi Commemorativi”. Ogni sasso indica una tappa del percorso in ricordo del passaggio del Papa. E' stato inaugurato con la nuova segnaletica il giorno 11 ottobre 2015. Per la realizzazione si sono impegnati numerosi gruppi di volontariato dei comuni attraversati, la Commissione Sentieri del CAI di Bergamo, le Amministrazioni comunali che hanno reso possibile l'acquisto della segnaletica ed il coordinamento dell'iniziativa e soprattutto il Presidente Pierino Angeloni dell'Associazione MONVICO che con forte volontà ha portato avanti il progetto.

Un lungo anello che nella prima parte segue le orme di Angelo Giuseppe Roncalli, tra fede, natura e storia, raggiungendo il Collegio di Celana. Per il ritorno dal Monastero di San Giacomo Maggiore di Pontida, si risalgono i rigogliosi boschi del M. Canto fino a raggiungere l'Abbazia Sant'Egidio in Fontanella, fondata ben mille anni fa, dove si può cogliere ancora l’atmosfera di un’epoca di cavalieri e crociate.

Si percorre l’autostrada A4 fino al casello di Capriate e alla prima rotonda si seguono le indicazioni per Calusco d’Adda, Carvico, Sotto il Monte Giovanni XXIII (14 km). Giunti a Sotto il Monte il Monte, si parcheggia nei pressi della chiesa di Santa Maria di Brusicco, dove fu battezzato Angelo Giuseppe Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII. Il percorso inizia davanti alla casa natale di Angelo Roncalli e ricalca il tragitto che il giovane Angelo Roncalli, all’età di soli undici anni, compiva per andare a scuola da Sotto il Monte al collegio di Celana. L'ottima segnaletica presente e i segni di vernice, permettono di raggiungere il collegio di Celana con facilità. Da Celana, abbandonato il sentiero per S. Gregorio, meta finale del percorso di Papa Giovanni, si raggiunge la Chiesa di Santa Maria Assunta. Dalla palina segnavia sula lato sinistro della chiesa, si inizia a seguire l'indicazione per Gronfaleggio. Dopo un breve tratto di strada asfalta, oltrepassato il monumento ai caduti, si prosegue su una stradina sterrata, fino a raggiungere le prime case di Gronfaleggio, dove è presente una bella santella. Si scende fra le abitazioni sulla destra, fino alla sottostante strada asfaltata, che si inizia a seguire verso destra. Dopo un primo tratto in leggera salita, si scende raggiungendo in breve la mulattiera sulla sinistra che scende verso la vicina chiesa. Continuando lungo la strada si arriva in pochi minuti a una graziosa cappella, dalla quale si imbocca la mulattiera che raggiunge l'abitato di Pontida. Dal complesso dell'abbazia di Pontida, si prosegue in direzione del cimitero, alla fine del quale si segue la strada sterrata sulla sinistra in leggera salita, contrassegnata dal segnavia CAI 898 (Pietra di Sant'Alberto/Fontantella(S. Egidio). Dopo pochi minuti arrivati a un bivio, si tralascia l'indicazione a destra per il M. Canto e si prosegue diritti per un breve tratto, per poi svoltare a destra. Terminata la strada sterrata nei pressi del "casello Mazzoleni", si imbocca il sentiero sulla sinistra che inizia a salire in un bel bosco tra noccioli e castagni. Oltrepassata la Pietra di Sant'Alberto (508 m), si continua a guadagnare quota, fino a raggiungere la dorsale nei pressi di un cartello sentieristico. Abbandonato il sentiero per Mapello, si scende sul versante opposto tra i vigneti, arrivando in breve nei pressi dell'Abbazia di S. Egidio a Fontanella, che si consiglia di visitare (450 m). Seguendo l'indicazione sul cartello in legno, si scende sotto all'abbazia raggiungendo il vicino cimitero, dal quale si prosegue su sentiero fino alla sottostante strada asfalta. Proseguendo lungo la strada si scende per alcuni minuti raggiungendo la chiesa dedicata al Sacro Cuore di S. Egidio, per poi continuare verso destra per circa 2 km, ritornando a Sotto il Monte. Un'altra variante, un po' più lunga e con alcuni saliscendi, consiste nel seguire i sentieri CAI 892 e 893, indicati sulla palina segnavia nei pressi dell'abbazia.
Malati di Montagna: Renzo, Pg, Lorenzo, Danilo e il selvadego

futuro Papa Giovanni XXIII




Statue bronzee in grandezza naturale che rappresentano il Papa con i suoi genitori ed un bambino, dello scultore Carlo Balljana intitolato "Focolare di bontà, sorgente di vita".


La stanza dove nacque il 25 novembre 1881, si conservano ancora il quadro della Madonna che avevano i genitori, il loro letto ed un mobile.










in vista del collegio vescovile di Celana
Costruito nel 1579 per volontà di Carlo Borromeo. 
Fra i suoi allievi c'è anche Angelo Roncalli, poi diventato Papa Giovanni XXIII




Parrocchiale di Celana, al cui interno viene custodita una pala dell'Assunta eseguita da Lorenzo Lotto


sulla via del ritorno...



Abbazia di Pontida
Sant'Alberto da Prezzate, fondatore dell'abbazia nel 1076, volle dedicare questa sua chiesa a san Giacomo apostolo, patrono dei pellegrini e dei viandanti. Pontida e la sua abbazia vengono ricordate su tutti i libri di storia per il famoso "giuramento" che avvenne all'interno di questa chiesa il 7 aprile 1167. Vi si riunirono infatti i delegati comunali di venti città d'IItalia, tra le quali Cremona, Bergamo, Mantova, Bescia e Ferrara, che consacravano con il solenne "giuramento " di Pontida la Lega lombarda (che non ha niente a che fare con l'attuale partito politico), che doveva difendere le libertà comunali contro Federico Barbarossa.



Pietra di Sant'Alberto
Una leggenda, narra che Sant'Alberto di Prezzate, (fondatore del Monasterolo e della chiesa S. Giacomo di Pontida), per celebrare le messe all'Abbazia San Egidio a Fontanella, passando su questo sentiero trovava questa pietra comoda e si sdraiava per trovare sollievo a gambe e schiena. Una volta riposato si rimetteva in cammino e notava che il male alla schiena gli era passato cosicché tutte le volte che passava si faceva il suo riposino (dicono che passasse anche intere notti a dormire qui).


Abbazia rettoria di Sant'Egidio in Fontanella
Venne fondata nel 1080 da Alberico da Prezzate, nobile bergamasco che per meritare la salvezza della sua e delle anime di Teiperga, Isengarda e Giovanni, forse suoi consangui­nei o forse soltanto persone a lui particolar­mente care, donò un appezzamento di terre­no che si trovava sul monte Vergese, antico nome del monte Canto, nel luogo detto Fontanella, per edificare un monastero in onore di S. Egidio. In particolare su Teiperga si concentrarono la curiosità e la fantasia degli storici locali, che la identificarono con la regina Teutberga, moglie ripudiata del re Lotario li, vissuta nel IX secolo e dunque anteriore di due secoli alla benefattrice e fon­datrice del monastero, come viene definita Teiperga in due documenti dei 1308 e 1536, qui sepolta in un sarcofago, collocato sin dal 1479 entro un’edicola di recupero, addossa­ta al lato meridionale della chiesa.








dettagli e traccia gpx 

Giornata della Memoria, per non dimenticare mai...




domenica 20 gennaio 2019

Dal Pizzo di Nonio al Pizzo di Cesara...un balcone straordinario sul Lago d'Orta

Escursione ad anello che porta su due cime altamente panoramiche sul Lago d'Orta e sulle montagne circostanti, il Monte Castello o Croce di Nonio e il Pizzo. Oltre all'interesse naturalistico, vale la pena anche soffermarsi a visitare i due paesi che si attraversano Brolo "il paese dei gatti" e Cesara con la Chiesa Parrocchiale di San Clemente, in posizione dominante rispetto all'abitato.

Seguire l’autostrada A8 in direzione di Varese-Sesto Calende, per poi continuare sulla A26 in direzione di Gravellona Toce. Usciti al casello di Gravellona Toce, si seguono le indicazioni per Omegna/Lago d’Ora. Arrivati a Omega si attraversa il paese fino a raggiungere il Centro Sportivo di Bagnella, dove si può lasciare l’auto nel grande parcheggio in Piazza Lodi (300 m).
Attraversato il ponte pedonale sul torrente Stronetta, si costeggia il campo da calcio fino a incrociare una strada sterrata, che si inizia a seguire verso sinistra. Oltrepassata una prima palina segnavia (T05), alla successiva si sale a destra verso Brolo, tralasciando la strada che prosegue diritta e da cui poi faremo ritorno (Anello Azzurro). In breve la mulattiera acciottolata raggiunge le prime case di Brolo il “Paese dei gatti”. Attraversata la strada asfaltata in prossimità del monumento dedicato ai gatti, seguendo le indicazioni sulla palina segnavia per Nonio, si inizia a risalire il paese abbellito ovunque da dipinti caratteristici dedicati al felino. Oltrepassato il caratteristico lavatoio, si arriva nei pressi di un antico torchio (Puntett). Tralasciate le indicazioni per Nonio/Pella, si prosegue a destra, imboccando subito dopo un cancello, l'ampio sentiero che sale nel bosco. Prima di proseguire, dal torchio si consiglia di seguire per un breve tratto “la strescia dal gat”, raggiungendo la vicina chiesa parrocchiale, lungo il percorso si possono scoprire angoli molto suggestivi. Poco dopo aver tralasciato un sentiero sulla destra, si continua nel bosco verso sinistra, per poi proseguire con un lungo tratto in falsopiano. Raggiunta un'ampia zona boschiva, caratterizzata da varie tracce di sentiero, con un minimo d'attenzione si sale in direzione di un'abitazione isolata sulla sinistra, fino a raggiungerla. Seguendo la strada sterrata che costeggia i laghetti di Nonio, si raggiunge l'Osteria Rifugio del Pescatore, oltre la quale salendo leggermente sulla destra, si arriva alla palina segnavia. Abbandonata la strada (T0), si inizia a seguire il sentiero in direzione della Croce di Nonio/Croce di Cesara. Oltrepassato un rudere, in breve si arriva a un bivio, tralasciato il sentiero a destra per la Capp. dala Muntà/La Sella/A. Berro/A. Sacchi, si prosegue ancora per un breve tratto fino al bivio per il Monte Castello (il Pizzo), Croce di Nonio indicato su un albero. Si abbandona momentaneamente il sentiero principale e si inizia a salire ripidamente verso sinistra. Al successivo bivio, si può scegliere se seguire il sentiero più ripido o la via un po' più lunga sulla destra, entrambi si ricongiungono a poca distanza dalla Croce di Nonio (781 m). Dopo aver ammirato lo splendido panorama sul Lago d'Orta e sulle cime principali del Parco Nazionale della Val Grande, si ritorna sui propri passi scendendo dal sentiero meno ripido, fino a raggiungere la sella, da dove con un piccolo sforzo, in pochi minuti si può raggiungere la seconda cima, il Pizzo di Cesara (787 m), splendido il colpo d'occhio sull'isola di San Giulio. Ridiscesi, si prosegue verso Cesara attraversando dapprima un bel bosco e poi tra alti muretti a secco le prime case di Cesara. Si attraversa il paese percorrendo le strette viuzze, fino a raggiungere la piazza del Comune. Proseguendo sulla strada principale si arriva sotto alla chiesa parrocchiale di San Clemente, che si consiglia di visitare. Al termine di Via Roma, si svolta a destra e si segue la strada fino al bivio sulla sinistra per La Colma. Oltrepassate alcune aziende, si inizia a risalire la strada fino a raggiunge in pochi minuti la palina segnavia per Grassona/Egro/Pella. La mulattiera acciottola sale incrociando nuovamente la strada nei pressi della chiesa di San Francesco d'Assisi, in località La Colma. Dalla chiesa seguendo a sinistra le indicazioni per Ronco superiore, Oira e Omegna, si inizia a scendere lungo una stretta stradina asfaltata. Raggiunto il bivio per Ronco Inferiore, dove sulla destra si può ammirare la Chiesa di San Defendente, si inizia a seguire a mezza costa la mulattiera che sale a sinistra, contrassegna dai segnavia rosso-bianco-rosso dell'Anello Azzurro o "Girolago". Oltrepassate le case di Ronco Superiore, si segue il sentiero in falsopiano per circa 2 km, per poi abbandonarlo in corrispondenza di una palina segnavia in basso sulla destra. Si scende seguendo il sentiero fino a raggiungere un ponticello in legno, oltre il quale si sale leggermente raggiungendo una cascina isolata e poco dopo la strada asfalta nei pressi dell'Oratorio della Madonna della Neve, in località Valbai. Si scende lungo la strada raggiungendo il sottostante paese di Oira, con la caratteristica chiesa di S. Silvestro. Poco prima della chiesa si segue sulla sinistra le indicazioni sulla palina segnavia per Brolo/Bagnella/Omegna. Attraversato il paese si riprende a seguire il sentiero che scende fino a raggiungere il lago, per poi proseguire con alcuni saliscendi. Guadati alcuni ruscelletti, si raggiunge la centrale idroelettrica di Brolo, da qui non rimane che seguire la stradina sterrata fino a ritornare al bivio con il sentiero T05. Per ritornare al parcheggio si ripercorre il medesimo itinerario.
Malati di Montagna: Franco, Silvio, Lorenzo, Renzo, Pg e il selvadego


Nell'agosto 2006 è stato inaugurato un piccolo monumento al "gatto", simbolo di Brolo, collocato in una piccola aiuola della terrazza posta a lato della strada provinciale. L'iniziativa è stata fortemente voluta e realizzata da alcuni abitanti desiderosi di caratterizzare con questo simbolo l'antica identita di Brolo, da sempre "paese dei gatti".





...nel bosco


l'urlo di...


Laghi di Nonio




Monte Castello (Croce di Nonio)


Renzo, Lorenzo, Gabriele, Pg
Silvio e Franco...gran bel gruppo...



Il Pizzo 787 m



muretti a secco


Cesara
Il nome Cesara derivi dal fatto che vi fosse accampato niente meno che Giulio Cesare



Chiesa parrocchiale di San Clemente
Conserva quasi solamente nel campanile una traccia dello stile romanico originario. In seguito fu infatti rimaneggiata: il porticato risale al Rinascimento e la Via Crucis che circonda la chiesa appartiene al Barocco.




La Colma


sulla via del ritorno...



San Silvestro di Oira


ultimi raggi di sole sul lago d'Orta



dettagli e traccia gpx