Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

domenica 6 gennaio 2019

Valle del Cavaione, tra storia e fede...

La Val Cavaione è una piccola vallata che si stacca dalla Val Sermenza, una delle valli laterali della Valsesia. Una perla per chi vuole ancora immergersi in una natura incontaminata, lontano dagli impianti che risalgono il Rosa, portando orde di sciatori chiassosi, non curanti del silenzio della montagna. Un salto indietro nel passato, percorrendo vecchie mulattiere e sentieri, raggiungendo alcuni alpeggi ancora ben curati, tra cui spicca l'alpe sull'Oro. L'arrivo è il Punto di Appoggio dell'Alpe Cavaione, inaugurato nel 2007, alla testata del valle. Il rientro si svolge sul sentiero alto della Valle del Cavaione, poco frequentato, ma comunque ben segnalato, che dalla Madonna del Sasso, conduce a Rossa da cui è partita l'escursione.

Da Varallo si segue la provinciale 299 fino a Balmuccia, per poi proseguire a destra sulla provinciale 10 della Val Sermenza. Oltrepassata la frazione Cerva, si svolta a destra seguendo le indicazioni per Rossa. La macchina la si può lasciare nei parcheggi poco prima del paese (813 m).
Dalla piazza di Rossa, dopo aver consultato la cartina sulla quale possiamo vedere i sentieri che andremo a percorrere, si prosegue diritti attraversando l'abitato in direzione ovest. Raggiunta la caratteristica fontana della frazione Ronco, con bella vista verso la Torre delle Giavine, si esce dall’abitato seguendo il segnavia 396. Si inizia a percorrere la mulattiera ancora ben tenuta che si inoltra all’interno della Val Cavaione. Oltrepassata una delle tante cappelle che si incontreranno lungo il percorso, si arriva in località Fò Grande, dove si tralascia il sentiero a sinistra 394 che scende verso la frazione Oro di Boccioleto, per arrivare in breve all'oratorio della Madonna delle Giavinelle (878 m). Dopo una breve pausa ammirando i preziosi affreschi del Rocca (secolo XVIII), si prosegue con alcuni saliscendi lungo la valle. Oltrepassate due croci in ferro, a ricordo di due sposi periti sotto a una slavina, poco dopo si attraversa un rio su una putrella in ferro, per poi iniziare a salire con più decisione. Tralasciato il sentiero a destra per l’alpe Prese e Raniero, in falsopiano si raggiunge l’alpe Riale del Cavallo, con la cappella dedicata a S. Carlo (950 m). Dopo un breve tratto in discesa, si attraversa l'omonimo torrente su un'altra putrella di ferro, per poi riprendere a salire nel bosco con una serie di tornanti, fino a raggiungere le baite di Pianelle (1030 m). Poco oltre proseguendo a mezzacosta si arriva all'alpe Boccaricciolo, composta da diverse baite ancora in buono stato (1050 m). In piano si attraversa l'alpeggio, per poi iniziare a scendere fino allo stretto canyon della Pissa del Cainin. In questo tratto è stato collocato un cavo di sicurezza in caso di ghiaccio. Si riprendere a salire sulla mulattiera ancora ben conservata e aggirato un crinale, ecco comparire in lontananza l'alpe sull'Oro. Guadato un torrentello, si risale una caratteristica scalinata, fino ad arrivare in un bel punto panoramico, dove sono state collocate tre croci, in ricordo della "storia di Erbarosa". In costante ascesa si raggiungono le prime baite dell'alpe sull'Oro (1263 m). Tralasciato a sinistra il sentiero 387 per Seccio, si sale verso il centro dell'alpeggio, raggiungendo una baita perfettamente ristrutturata. Lasciato a destra il sentiero per la Madonna del Sasso/Raniero, da cui poi si farà ritorno, si prosegue sul segnavia 396 per Varmàa e Cavaione. Dopo un tratto a mezzacosta, si scende verso il torrente Cavaione, che si attraversa su un ulteriore putrella in ferro. Con alcuni tornanti si risale la sponda opposta nel bosco, per poi proseguire lungo i prati che conducono all'alpe Varmàa (1359 m). Dalle baite più a monte si tralascia a sinistra il segnavia 390 proveniente da Seccio e si continua a seguire il sentiero che si alza ripido sulla destra orografica del vallone. Dopo aver guadagnato rapidamente quota, il sentiero prosegue in leggera discesa verso il torrente, passando a valle dell'alpe Cassarolo. Guadato il torrente, si riprende a salire per alcuni minuti verso la testata del vallone, per poi invertire il senso di marcia, raggiungendo in breve con una diagonale l’alpe Cavaione. Una delle baite è stata adibita a punto d'appoggio sempre aperto dal Comune di Rossa, in uso alla Sezione CAI di Varallo (1631 m). Ritornati all'alpe sull'Oro, si inizia a seguire il sentiero 399, in direzione della Madonna del Sasso, Raniero. Tra ontanelle e arbusti si raggiunge in breve l'oratorio della Madonna del Sasso, situato su una parete strapiombante (1281 m). Può essere raggiunto aggirando la recinzione con percorso disagevole. Il sentiero fino a Raniero è caratterizzato da diversi saliscendi e anche se poco frequentato è sempre ben segnalato. Lungo il tragitto si attraversano alcuni canaloni, tra cui il torrente che forma la Pissa del Cainin. Oltrepassate le baite ben curate dell'alpe Sasso Maddalena (1298 m), in breve si attraversano i ruderi dell'alpe Grassure (1277 m), oltre le quali si raggiunge il "Balmel dal pôri". Il sentiero invaso in alcuni tratti dalle foglie, prosegue fino a raggiungere prima la cappella delll'alpe Tu delle Rogge (1214 m) e in seguito l'alpe Prese (1191 m), alpeggi dove il bosco si sta riappropriando del proprio territorio. Arrivati a un bivio, si tralascia il sentiero a destra che scende alla Madonna delle Giavinelle e si prosegue in una fitta faggeta giungendo in località Taiàa. Tralasciato il segnavia 403 che sale verso l'alpe Selletto, incrociando il 400 per il Pizzo Tracciora, si continua a scendere arrivando in pochi minuti alla frazione Rainero (1075 m). Raggiunto un vecchio cartello del CAI di Varallo, con segnalati gli itinerari dei sentieri alpini, si svolta a destra seguendo il segnavia 401. In alternativa allungando l'escursione, si può scendere a Rossa anche seguendo il segnavia 402 in direzione della frazione la Piana, passando davanti all'Oratorio della Visitazione. Oltrepassato il lavatoio, con accanto una freschissima fontana, si inizia a perdere quota gradatamente seguendo la bella mulattiera acciottolata. Subito dopo aver oltrepassato una bella cappella votiva, si arriva alla Cappella del Partigiano, incrociando il sentiero 400 che sale alla frazione la Piana e al Pizzo Tracciora. Continuando a scendere in pochi minuti si raggiungo le prime case di Rossa, dove termina questo lungo giro tra le terre alte della Val Cavaione.
Malati di Montagna: Renzo, Pg, Danilo, Lorenzo e il selvadego

È un interminabile tappeto di pascoli, una vera costellazioni di alpi,
una distesa solenne di faggi e abeti, sotto un largo sorriso di cielo, 
in mezzo a un festoso scrosciare di acque.
Non per nulla il buon senso popolare ha elencato questa conca alpestre,
tra le prime meraviglie della Val Piccola.
Don Luigi Ravelli

Rossa 813 m


Torre delle Giavine


Oratorio della Madonna della Neve
alle Giavinelle 849 m



tratti di mulattiera...


Riale del Cavallo 950 m
Cappella (fine 1700)  dedicata a San Carlo e "posa".
I nostri predecessori qui davanti posavano il loro carico per riprendersi prima di affrontare la dura salita del Pianello. Accendevano un lumino e recitavano una preghiera perché il buon Dio proteggesse i loro cari. Il guado del Rio Cavallo era sovente pericoloso a causa delle piene improvvise.


i ponti sono costituiti da una putrella in ferro


Alpe Boccaricciolo 1050 m
Il nome deriva dalla sua posizione orizzontale (bocca) tra piccoli ruscelli chiamati rizöi che con le loro cascatelle formano tanti riccioli tra le rocce.



l'orrido della Pissa del Cainin
attenzione al ghiaccio durante l'inverno, un cavo di sicurezza ne facilità il passaggio


tra sole e ombra...



Storia di Erbarosa
Le tre croci ricordano la tragedia avvenuta su queste balze nel 1706 e che fu causa della morte di due giovani che si contendevano, al ritorno della festa svoltasi all'alpe Sasso, una bella giovane di nome Erbarosa. I due, venuti alle mani, nell'oscurità della notte, precipitavano nel baratro sottostante. Erbarosa, in preda alla disperazione, si gettò anch'essa nel vuoto. Un raro e profumato fiore ricorda ancora oggi a Rossa il bel volto di Erbarosa.


alpe sull'Oro 1263 m




Alpe Varmàa 1361 m


si entra nell'alta Val Cavaione...




purtroppo si ritorna a valle...


tutti in fila e occhio alla putrella...!!!


Alpe Cavaione, 1631 m
Una baita è stata adibita a Punto d'appoggio dal Comune di Rossa, in uso alla Sezione CAI di Varallo, con locali sempre aperti e incustoditi, a disposizione degli escursionisti




Danilo vicino a un grosso accumulo di neve...


ultimo sguardo verso Alpe Varmàa 1361 m


Oratorio della Madonna del Sasso 1275 m
L'edificio, dedicato alla Madonna Addolorata, fu fatto erigere dal padre del canonico Nicolao Sottile, noto per aver scritto una delle prime monografie sulla Valsesia e per il suo spirito filantropico, a cui è legata la costruzione dell'ospizio al Colle Valdobbia.



sul sentiero alto della Val Cavaione



Rainero 1075 m


Oratorio della Visitazione
risalente alla fine del Seicento


sul sentiero 401


ultimi raggi di sole a Rossa...



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