Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

domenica 29 luglio 2018

Due giorni in Paradiso...

Due giorni contrapposti, il primo caratterizzato da meteo variabile con un bel temporale estivo nel pomeriggio, il secondo da una giornata perfetta, con il Gran Paradiso che ci accompagna con la sua presenza per tutta l'escursione e dove non si smetterebbe mai di camminare e di ammirare la bellezza dei luoghi attraversati, il tutto garantito dal Parco Nazionale Gran Paradiso. L'escursione non presenta particolari difficoltà, il sentiero è sempre ben evidente fino al colle Rosset. Dal colle all'anticima di Punta Lenyr il percorso è riservato a escursionisti esperti. Per il ritorno se si vuole vedere i Laghi di Chavaney bisogna camminare fuori sentiero, su terreno aperto.
Malati di Montagna: Chiara, Roberto, Pg, Patrizia, Giuseppe, Deborah e il selvadego

Primo giorno
Dall'autostrada A5 si esce al casello di Ivrea, per poi proseguire seguendo la SS565 verso Castellamonte e in seguito la SS460 fino a Ceresole Reale. Costeggiato l’omonimo lago, si inizia risalire la SP50 del Colle del Nivolet. Attenzione nei mesi estivi il transito e regolamentato a fasce orarie o in alternativa si può lasciare la macchina nel parcheggio del Lago Serrù, usufruendo della comoda navetta. Oltrepassato il lago Serrù, il lago Agnel e il Colle del Nivolé, si scende fino al parcheggio di fronte al rifugio Savoia. In alternativa si può partire anche più a monte nei pressi della palina segnavia per il Colle Rosset (3C), in questo caso la macchina bisogna lasciarla in alcuni spiazzi a lato della strada. Se si parte dal rifugio Savoia (2532 m) si imbocca l’ampio sentiero che salendo ripido raggiunge l’alpe Rivaz (2590 m), con una bella fontana. Continuando a seguire l’ampio tracciato sulla destra, si risale il dosso erboso con bella vista verso il bucolico pianoro del Nivolé. Terminato il primo tratto di salita si arriva nei pressi del Lago Rosset (2703 m), caratterizzato da un isolotto a forma di cappello di prete. Rimanendo alti sul lago, si prosegue a mezza costa con splendida vista sulle Levanne, sulla Grande Aiguille Rousse e sulla vicina Punta Basei, con il suo ghiaccio in grave stato di ritiro. Dopo pochi minuti si abbandonato il sentiero che inizia a salire in direzione del Colle Lenir e si svolta a destra verso la bucolica conca dove sono adagiati i Laghi Trebecchi, eccezionale la catena del Gran Paradiso che fa sfondo a questo quadro alpino. Senza percorso obbligato si risalgono alcuni declivi esborsi, puntando ad alcuni dossi caratterizzati da detriti calcarei bianco/giallastri. Il sentiero scende leggermente verso sinistra, per poi proseguire a mezza costa per pochi minuti in un valloncello, fino a giungere sotto alla conca del Lago Nero. Con breve tratto in salita verso sinistra si raggiungono le sponde del lago (2746 m), collocato tra severe pareti quasi a volersi nascondersi, nelle sue acque scure solo il Gran Paradiso si specchia come a volerlo proteggerlo. Un luogo di pace e silenzio, solamente rotto dai fischi delle marmotte. Per il rientro si ripercorre il medesimo itinerario, oppure in alternativa si segue prima di raggiungere i Laghi Trebecchi una traccia di sentiero sulla sinistra che scende fino a incrociare la strada del Nivolé.

si parte dal rifugio Savoia (2534 m)...


per poi salire all’alpe Riva (2621 m)...


il primo lago che si incontra è il Lago Rosset e in fondo sulla sinistra il Colle Rosset, la meta del giorno successivo...


bellissimo versante fiorito di trifoglio alpino....


...fino a raggiungere il Lago Nero


nubi minacciose sul versante del Gran Paradiso



prima del temporale...by Roberto



ma dopo il temporale ecco tornare il sereno...sul lago di Ceresole






Secondo giorno
Dall'autostrada A5 si esce al casello di Ivrea, per poi proseguire seguendo la SS565 verso Castellamonte e in seguito la SS460 fino a Ceresole Reale. Costeggiato l’omonimo lago, si inizia risalire la SP50 del Colle del Nivolé. Attenzione nei mesi estivi il transito e regolamentato a fasce orarie o in alternativa si può lasciare la macchina nel parcheggio del Lago Serrù, usufruendo della comoda navetta. Oltrepassato il lago Serrù, il lago Agnel e il Colle del Nivolet, si scende fino a raggiungere la palina segnavia sulla sinistra, a poca distanza dal sentiero che scende dal rifugio Chivasso, la macchina la si può lasciare in alcuni spiazzi a lato della strada. Si inizia a seguire il sentiero 3C verso il Colle Rosset, piegando verso destra in direzione dell’alpe Rivaz, per poi proseguire in direzione della bella cascata del torrente Rosset. Si guadanga leggermente quota, con bella vista sul sottostante pianoro, attraversato da placidi torrenti che conducono al colle Agnel. Guadato il torrente si sale in maniera decisa, entrando nel valloncello solcato dall’emissario del lago Rosset. Giunti a un bivio si tralascia il sentiero che sale verso la Punta Basei (3B) e si prosegue verso destra raggiungendo il costone che divide il Lago Leità dal Lago Rosset. Volendo si può arrivare fin qui anche salendo direttamente dal rifugio Savoia, per poi contornare la sponda meridionale del Lago Rosset. Si continua con vari saliscendi, attraversando un vasto pianoro di detriti, per poi risalire un ripido pendio erboso, tra splendide fioriture di stelle alpine, sotto alla conca dove sono adagiati i laghi Chanavey (2846-2884 m), dai quali poi faremo ritorno. In falsopiano si arriva sotto alla ripida bastionata finale, possibilità di trovare nevai anche a stagione avanzata, che si supera con una lunga serie di svolte. Costeggiata la caratteristica fascia di rocce calcaree, ben visibile anche da lontano, si arriva al Colle Rosset (3023 m). Dal colle si può continuare a salire verso destra raggiungendo con un minimo d’attenzione l’anticima di Punta Leynir (3150 m), contrassegnata da un grande omino. Il rientro si effettua sul medesimo percorso, oppure si può effettuare un'interessante variante che passando per i laghi Chanavey, conduce nuovamente al sentiero fatto in salita. Per questa variante non esiste sentiero, ma solo tracce di passaggio, per cui bisogna avere un minimo d'esperienza in montagna, una buona cartina escursionista (Valle dell'Orco/Gran Paradiso n. 14 - L'escursionista & Monti) e tanta voglia di camminare per terre alte.

una nuova giornata ha inizio...e che giornata...!!!



al centro la Grande Aiguille Rousse 3482 m
a sinistra la Cima del Carro 3326 m e a destra la Cima della Vacca 3186 m


L’altopiano del Nivolet si estende per circa 6 km a una quota di 2500 m
sullo sfondo la Grivola


si cammina sotto allo sguardo di Cima Basei...


le Levanne e sotto il rifugio Città di Chivasso


il Gran Paradiso si specchia nel Lago Rosset...




camminare...ma anche fermarsi e osservare...


verso il Colle Rosset


formazione di un piccolo laghetto


panorama dall'anticima di Punta Lenyr
sotto il Colle Rosset e sullo sfondo la testata della Val di Rhemes


dal colle Rosset a 3025 m il panorama è superbo
Dente del gigante e la Grandes Jorasses


by Roberto


Laghi di Chavaney



ci si siede qualche istante davanti al palcoscenico della natura...
lago Rosset e Leytà


lago Leytà



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