Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 4 febbraio 2018

Dall'Antica Strada Valeriana alla Punta dell'Orto

Con i suoi 1001 m, la Punta dell’Orto sovrasta gli abitati di Iseo e Pilzone. Grazie alla sua posizione centrale, il panorama è incomparabile, su quasi tutto il Lago d’Iseo, con Montisola in primo piano, sulle cime circostanti e su gran parte della pianura padana. I bivi sentieristici sono quasi sempre segnalati, purtroppo i sentieri non sono in buone condizioni, soprattutto il tratto di sentiero utilizzato per il ritorno, che dall'Eremo di S. Fermo conduce a Pilzone (EE).

Dall’autostrada A4 si può prendere l’uscita di Palazzolo oppure di Rovato, per poi proseguire verso il lago d’Iseo. Seguendo le indicazioni si risale la sponda bresciana del lago d’Iseo fino a raggiungere Pilzone. L’auto la si può parcheggiare nei pressi della chiesa parrocchiale (200 m). Dalla vicina piazza Basilio Cittadini, ci si dirige verso il centro storico e tralasciata a sinistra l'indicazione della Strada Valeriana si sale percorrendo la stretta Via Silano. Giunti a un bivio si prosegue verso sinistra seguendo le indicazioni San Fermo, mentre dalla parte opposta termina la discesa dell'eventuale variante dall'Eremo di San Fermo. Poco più avanti si imbocca la mulattiera con fondo acciottolato che inizia a salire in direzione dell'Antica Strada Valeriana/San Fermo/Ome. Si sale sempre più ripidamente seguendo il segnavia 242 fino a raggiungere la radura dove sorge l'antico Eremo di San Fermo con il caratteristico campanile isolato, da quale si può godere di un fantastico panorama sul lago e sulle cime circostanti (489 m). Dalla palina segnavia si tralascia l'indicazione che sale verso Bosine/Ome e si prosegue verso la Punta dell'Orto. Oltrepassate alcune case, si riprende a salire con bella vista verso il Monte Guglielmo. Il sentiero non sempre agevole sale sempre più ripidamente, raggiungendo dopo alcuni minuti un bivio. Tralasciato a sinistra il sentiero 290 Prai/Gölem da cui poi faremo ritorno, si continua a salire seguendo le chiare indicazioni per la cima. Si guadagna quota rapidamente, fino a incrociare sul crinale una stradina sterrata. Si inizia a seguirla verso sinistra, per poi abbandonarla dopo pochi metri seguendo il sentiero a sinistra contrassegnato dal segnavia bianco/rosso, che si ricongiunge poco dopo più a monte nei pressi di alcuni roccoli. Continuando a seguire la sterrata si prosegue tra i capanni di caccia, per poi proseguire su sentiero sempre più ripido, fino a raggiungere lo spiazzo della Cima dell'Orto, sormontata da un bella croce (1001 m). Da questo strategico punto di osservazione si può vedere la Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino e le principali cime attorno, molte delle quali salite negli anni, tra cui la Corna Trentapassi, il M. Bronzone e il M. Guglielmo o Gölem.
Dopo aver firmato il quaderno di vetta, per il ritorno si scende sul versante opposto seguendo l’evidente sentiero, per poi proseguire su strada sterrata, fino a incrociare una strada asfalta. Si inizia a seguire la strada scarsamente trafficata verso sinistra, raggiunte alcune abitazioni si tralascia il sentiero 255 a destra (Sentiero degli Elfi) e si continua a scendere seguendo la strada. Dopo un tornante, nei pressi del quale si trovano a poca distanza alcuni ripetitori, si prosegue ancora per un breve tratto e abbandonata la strada asfalta, si segue a sinistra una stradina sterrata che conduce ad alcuni roccoli. Poco prima si imbocca un sentiero a destra non segnato ma ben evidente che scende fino a raggiungere una strada sterrata contrassegnata dal segnavia 290. Si inizia a seguire la sterrata verso sinistra e dopo aver raggiunto la località Parlo, si oltrepassa poco dopo un cancello, per poi proseguire passando accanto ad alcune cascine. Terminata la sterrata, si prosegue su un bel sentiero che proseguendo con un lungo mezza costa nel bosco, raggiunge dopo alcuni minuti la palina segnavia incontrata durante la salita. Ritornati all'Eremo di S. Fermo, si consiglia di ripercorre il medesimo itinerario fatto in salita. Oppure volendo si può scendere seguendo un vecchio sentiero, utilizzato come via più diretta per raggiungerlo. Si percorre un tratto in piano passando in mezzo a due recinzioni e oltrepassata l’area adibita alle feste, si inizia a scendere ripidamente, alternando tratti su roccette a tratti fangosi e spesso scivolosi! Il percorso è riservato solo a escursionisti esperti. Raggiunta una casa si segue la strada a strisce cementate per un breve tratto, per poi abbandonarla seguendo il sentiero a destra. Il percorso è agevole e scende in maniera costante con un lungo mezza costa fino alle prime case di Pilzone.
Malati di Montagna: Renzo, Lorenzo, Danilo, Pg e il selvadego

Si parte dal centro storico di Pilzone,
da qui inizia l'Antica Strada Valeriana


Eremo di San Fermo



il lago d'Iseo con la piccola isola di San Paolo...
molto piccola rispetto a Montisola


Punta dell'Orto


sulla sinistra la Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino



si sale su vecchie mulattiere...


dalla località Parlo



Montisola l'isola lacustre più grande d'Europa



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