Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

domenica 3 gennaio 2016

Anello di San Bernardo

Raggiunta la Bocchetta di Stavello nell'Oasi Zegna, si inizia a salire seguendo il "Sentiero del Rubello" (L5-F3), il più panoramico dell'intera Oasi Zegna. Dopo aver raggiunto la Cima della Ragna si scende al Bocchetto della Luvera, per poi rientrare con il "Sentiero di Fra' Dolcino" (F7), utilizzato dagli eretici Dolciniani nel 1300, per mettere in comunicazione le varie postazioni Dolciniane poste sui monti Tirlo, S. Bernardo, Rubello, Massaro o Prapian e Cima Ragna.

Da Trivero si prosegue per la Panoramica Zegna fino alla Bocchetta di Stavello, dove si lascia l'auto nel grande spiazzo. Dalla palina segnavia all'inizio della pista agricola-forestale (F7), dalla quale poi si farà ritorno, si segue a sinistra il sentiero L5, per la Bocchetta Margosio/San Bernardo. Dopo pochi metri due pannelli invitano a fermarsi, sono panoramiche dettagliate delle montagne circostanti verso nord e nord/est. Si riprende a salire raggiungendo in pochi minuti il "Rifugio Scout Stavello". Dalla palina segnavia si tralascia a destra le indicazioni per la Bocchetta di Margosio (F3a) e si continua a seguire il sentiero L5. Incrociato la mulattiera che sale da Brughiera (L4), si inizia a seguirla verso destra, arrivando in pochi minuti al Santuario di San Bernardo 1408 m. Per la sua particolare posizione, questo luogo è un punto d'osservazione privilegiato sul Biellese orientale, la Pianura Padana occidentale e  le Alpi. Davanti alla scalinata si scende seguendo il sentiero che con strette svolte conduce al Colletto di S. Bernardo 1333 m. Dalla palina segnavia si riprende a salire in un bosco di conifere, verso la Bocchetta di Margosio/Bocchetto Sessera (F03). Usciti dal bosco seguendo la dorsale si arriva al M. Rubello 1414 m, a poca distanza da un ripetitore. Dopo alcuni saliscendi si passa a poca distanza da una zona militare recintata. Raggiunta la stradina asfaltata d'accesso, si abbandona momentaneamente il sentiero che scende verso destra e si seguono le indicazioni dek "Sentiero del Cippo". Risalita la strada per un breve tratto, arrivati al cancello d'ingresso, si prosegue a destra seguendo il sentiero che costeggia la recinzione e conduce in breve al cippo di Fra Dolcino sul Monte Massaro 1413 m. Ritornati al bivio si continua a scendere fino ad arrivare alla bocchetta di Margosio di Mosso 1332 m. Dalla bocchetta si segue un sentiero sulla sinistra che sale verso una baita in ristrutturazione, raggiunta la quale si continua in piano per alcuni minuti. Poco prima che il sentiero riprenda a scendere, si svolta a sinistra e seguendo la dorsale si sale sulla Cima della Ragna. Ridiscesi, si prosegue sul sentiero fino a raggiungere in pochi minuti la Bocchetta di Luvera 1284 m, nei cui pressi sorge la "Locanda Argimonia". Per il ritorno si segue la pista agricola-forestale, contrassegnata dal segnavia n. 5 "Sentiero di Fra Dolcino". Raggiunto l'Agriturismo Alpe Margosio, la carrareccia prosegue in falsopiano con alcuni saliscendi tra faggi e betulle e poco prima d'arrivare alla Bocchetta di Stavello, attraversa un suggestivo bosco di abete rosso.
Malati di Montagna: Lorenzo, Pg, Danilo e l'Homo Selvadego 

per chi va spesso in montagna, capita di poter vedere il "mare di nuvole"
ma mai come oggi...non sarei più sceso...!!!





e dall'altra parte...?!?
è vero, mi piace vincere facile...!!!





Nel 1907 per il 600° anniversario della morte, alla presenza di oltre diecimila persone, venne eretto e inaugurato dai socialisti in memoria dei dolciniani un obelisco alto 12 metri sul Monte Massaro (vedi foto di lato). Promotore dell'iniziativa era stato Emanuele Sella, letterato ed economista di fama nazionale, che vantava trascorsi in seno al socialismo: fu soprattutto lui a suggerire un accostamento tra le istanze dolciniane e quelle socialiste Nel 1927 i fascisti lo abbatterono. La volontà di riedificare il monumento acquistò quindi grande valore simbolico e, nella prospettiva seguita alla Liberazione, Dolcino, che si era ritirato sulle montagne biellesi per sacrificarvi la vita in difesa dei propri ideali, poté essere interpretato quasi come una sorta di "protopartigiano". Nel 1974, sullo stesso punto venne eretto un cippo alla presenza di Dario Fo e Franca Rame.




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