Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

domenica 17 novembre 2013

al Tracciolino...il cielo è sempre più blu...

Narra la leggenda che Dio, all'inizio della creazione, fosse ancora inesperto e non sapesse bene come dar vita alle montagne. Concentrò così in una piccola zona tutte le montagne più scoscese e i dirupi più ripidi. Nacque così la Val Codera, una delle valli più suggestive della Lombardia e sicuramente una tra le mete più belle e suggestive per gli appassionati di montagna.

Seguiamo la strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga, arrivati a Colico continuiamo seguendo le indicazioni per Chiavenna. Giunti a Novate Mezzola, dopo la stazione ferroviaria, sulla destra c'è una farmacia e un cartello che indica la Val Codera, qui svoltiamo a destra in Via Ligoncio che seguiamo diritti per poi continuare in Via del Castello raggiungendo il parcheggio sterrato in località Mezzolpiano 316 m.
La mulattiera ha inizio sulla sinistra, alcuni cartelli avvisano sugli eventuali rifugi aperti (Osteria Alpina 825 m, Bresciadega 1214 m, Brasca 1304 m), su un pannello una cartina illustrata i principali sentieri della zona. Un'interrotta gradinata scandisce la parte iniziale del percorso, durante il quale si incontrano alcune cappelle, mentre alle nostre spalle si può ammirare il lago di Mezzola. Passiamo accanto a una vecchia cava e iniziamo un traverso particolarmente aereo ma comunque sicuro, dopo aver perso leggermente quota riprendiamo a salire arrivando alla frazione Avedée 790 m, da dove si inizia a intravedere il campanile e le sottostanti case di Codera. Accanto alla cappella di S. Antonio una fontana ci invita a fare una breve sosta. Con alcuni tornanti perdiamo quota arrivando nei pressi di una tettoia paravalanghe, percorriamo un tratto in falsopiano fino ad una seconda tettoia sopra la quale scorrono alcune cascatelle, dopo una leggera salita raggiungiamo prima il cimitero e in breve Codera 825 m, con la chiesa di S. Giovanni Battista e poco più avanti il suo campanile. Attraversiamo il paese fino a una palina segnavia, dalla quale scendendo verso destra arriviamo a incrociare il sentiero sulla destra per San Giorgio, proseguendo in discesa sulla vecchia mulattiera attraversiamo la forra del torrente Codera su un bel ponte in pietra, dopo una breve salita eccoci a scavalcare il torrente Ladrogno su un secondo ponte ancora più bello e suggestivo, sopra a proteggere il viandante da vertigini o apparizioni malefiche, vi è posta una cappelletta. Si inizia a salire  ripidamente arrivati a un bivio tralasciamo a sinistra le indicazioni per il bivacco Castorate-Sempione e continuando a destra arriviamo alle baite di Cii 851 m, dove facciamo una breve pausa. Il sentiero prosegue ripido per poi trasformarsi in una carrareccia pianeggiante che segue una condotta idrica, sulla sinistra orografica della valle. Tralasciando a sinistra il sentiero per Cola proseguiamo in un bosco di vecchi castagni secolari fino a incontrare sulla destra la deviazione per San Giorgio che tralasciamo. Proseguiamo in piano lungo il Tracciolino, inoltrandoci nella profonda Val Revelas, con un percorso sospeso e tagliato nella roccia raggiungiamo il fondo della valle. Passiamo ora sull'altro versante e usciti dall'incavo della valle, giungiamo ad un bivio, tralasciamo momentaneamente il sentiero a destra che scende verso l'abitato di S. Giorgio (il bivio è indicato sul sostegno della ringhiera). Dopo pochi passi eccoci a una prima breve galleria, quindi un'altra e un'altra ancora, una corta e una più lunga, una che sembra disegnata con un righello e un' altra che fa una curva, ad ogni angolo il panorama cambia regalandoci sempre nuove emozioni, anche se il percorso è quasi sempre protetto da un cavo corrimano, un minimo di prudenza non è mai troppa. Al termine di una galleria, troviamo un cartello che ci avvisa che stiamo per percorrere un tratto della ferrovia a scartamento ridotto, all'inizio dell'ultima ma anche la più lunga galleria del Tracciolino, schiacciando un'interruttore possiamo usufruire di una flebile illuminazione, mentre le gallerie precedenti erano tutte senza illuminazione, è consigliabile avere una torcia o ancor meglio una pila frontale per non cadere in una delle tante pozzanghere che si incontrano! Oltrepassata quest'ultima galleria con nostra gradita sorpresa incontriamo il custode della diga a bordo del suo piccolo mezzo di trasporto su rotaie, proseguiamo diritti tralasciando la deviazione a sinistra per la Valle dei Ratti e in pochi minuti arriviamo ad una stazioncina, bellissima terrazza panoramica sul Lago di Mezzola, sulle cime e sui laghi della Val Chiavenna e Alto Lario. Dopo una doverosa pausa, ripercorriamo le gallerie fino al bivio per San Giorgio. Scendiamo piuttosto velocemente e attraversato un bel bosco di betulle, passando accanto al cimitero arriviamo nel paese di S. Giorgio 748 m, un incantevole borgo, adagiato su un balcone naturale.

S.Giorgio è ricordato per avere vittoriosamente combattuto un drago. Si trova in Libia dove un drago usciva periodicamente da un lago ed esigeva un giovane come pasto. Gli abitanti solevano estrarre a sorte a chi toccasse. Un giorno venne il turno della figlia del re, ma S.Giorgio passò di lì al momento giusto per salvare la ragazza e liberare il villaggio dalla maledizione. Secondo una leggenda locale, il santo passò gli ultimi giorni della sua vita in val Codera presso l'abitato che ora porta il suo nome. Gli abitanti più anziani vi possono mostrare i segni lasciati dagli zoccoli del cavallo quando saltò al di là della valle per andare ad abbeverarsi alla fontana di Avedée.

Prima di scendere a Novate Mezzola facciamo una sosta alla bella fontana e alla caratteristica chiesetta, da qui saliamo di pochi metri a destra, per poi proseguire in piano entrando nel bosco. Dopo una breve salita iniziamo a seguire la mulattiera che scende a tornanti per un ripidissimo costone roccioso, con tratti aerei protetti da corrimani e ringhiere, fino a raggiungere la sterrata di servizio alla cava. Proseguiamo in discesa e dopo un tratto in leggera salita pieghiamo a sinistra raggiungendo la strada asfalta, continuando ora a destra attraversiamo un ponte e raggiunta Via Ligoncio proseguiamo fino al parcheggio dove abbiamo lasciato l'auto.
Malati di Montagna: Silvio, Aldo, Andrea, Franco, Pg, Danilo, Lorenzo e Fabio


immagini come questa non hanno prezzo...!!!


Il Tracciolino è un incredibile tracciato, scavato negli anni trenta, in gran parte nella viva roccia, fra dirupi vertiginosi ed ardite gallerie. Il percorso con oltre 12 km di sviluppo aveva la finalità di congiungere, mediante un trenino a scartamento ridotto, le opere idroelettriche della Valle dei Ratti e della Val Codera.




a Codera il cielo diventa sempre più blu...!!!


tutti pronti si parte...!!!


by Danilo...relax...


by Aldo





traccia del profilo d'elevazione da Mezzolpiano al Tracciolino


nelle gallerie per mancanza del segnale satellitare, la traccia è approssimativa


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