Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

domenica 23 giugno 2013

Monte Podona lungo il primo tratto della Via Mercatorum

I primi documenti che attestano l'esistenza della "Via Mercatorum" risalgono al 1248, la strada medievale collegava la città di Bergamo con l'alta val Brembana, passando per la bassa val Seriana, ed era la via preferita e più trafficata dai mercanti.

Dall'autostrada A4 usciamo a Bergamo, per poi proseguire verso la Val Seriana, giunti a una rotonda continuiamo per Nembro e poco dopo svoltiamo a destra seguendo le indicazioni per il "Santuario dello Zuccarello". Passiamo tra le case di Nembro e continuando a seguire le indicazioni giungiamo nell'ampio piazzale prospiciente il Santuario 449 m.
Il cielo è terso, la giornata è calda, ma fortunatamente soffia una leggera brezza. Accanto all'ultima cappella della via selciata conosciuta anche come "Via delle 15 Tribuline" vi è una bella fontana dove consigliamo di far rifornimento di acqua, vista la scarsità durante tutto il percorso.
La mulattiera prende avvio a destra dell'ingresso del Santuario, con segnavia CAI 535 e su un pannello della Comunità Montana Valle Seriana vengono indicati i sentieri che si possono percorrere in zona. Questo primo tratto si svolge interamente in un bosco di castagni misti a betulle e robinie, dopo circa 20 minuti giungiamo ad una selletta denominata Colle Bastia 575 m, continuiamo in leggera discesa immettendoci sulla vecchia mulattiera che collegava Nembro a Lonno. Dopo pochi minuti oltrepassiamo una fontanella e, continuando senza troppo affanno, ci ritroviamo fuori dal bosco sui prati coltivati, lo sguardo ora può spaziare sulla pianura che lentamente si risveglia per un nuovo giorno, in breve arriviamo all'abitato di Lonno 700 m.  Dalla piazza antistante la chiesa parrocchiale dedicata a S. Antonio Abate, seguiamo le indicazioni riportate sulla palina segnavia, seguendo via Buonarroti attraversiamo il paese fino al bivio per il campo sportivo, dove svoltiamo a destra (segnavia 534). Poco dopo tralasciamo a destra il sentiero 535 dal quale faremo ritorno e proseguiamo entrando nel bosco sull'antica mulattiera per Salmezza. Il percorso è piacevole e guadagna quota lentamente, superiamo una piccola grotta che accoglie una piccola statua della Madonna e poco più avanti incontriamo una salamandra che attraversa il sentiero, la lasciamo attraversare osservandola. Raggiunto il colle della Olta 893 m, con una piccola deviazione a sinistra ci portiamo su un poggio panoramico dove si ha una bella vista sul dirimpettaio monte di Nese con il monte Filaressa alle spalle,  percorrendo un tratto in falsopiano giungiamo a un bivio, dalla palina segnavia proseguiamo verso destra raggiungendo i prati di Salmezza (o Salmeggia), patria del famoso pittore Enea Salmeggia, detto il Talpino. Continuiamo sulla bella mulattiera che corre protetta da muretti a secco ben tenuti, costeggiata una cascina in breve arriviamo sulla strada asfaltata. Dalla palina segnavia proseguiamo verso destra avendo come punto di riferimento la sovrastante chiesetta di S. Barnaba, noi  abbiamo preferito risalire il breve tratto della stradina asfaltata e in pochi minuti siamo arrivati alla coma 1088 m (punto più alto di tutta la Via Mercatorum), da cui lo sguardo si apre su tutta la Valle Ambriola, su Selvino, Aviatico e il monte Alben. Volendo si può raggiungere la chiesetta anche passando tra le case e i prati. 
Seguendo ora le indicazioni M. Podona, in breve arriviamo alla chiesetta di S. Barnaba dalla quale si domina il paese ed il piccolo, ma bellissimo altopiano. Dietro la chiesetta iniziamo la salita del crinale che conduce alle due cime.  Il primo tratto alquanto ripido si svolge su terreno erboso, poi attraversati alcuni radi boschetti, si percorre l'affilata costa meridionale. Proseguendo tra roccette calcaree e tenendo il filo di cresta raggiungiamo la cima Nord, la più alta 1227 m, poco oltre appare l'altra cima su cui svetta una grossa croce metallica. Il tratto che unisce le due cime è da percorrere con qualche cautela, specialmente in caso di pioggia. Seguendo i bolli rossi, oltrepassiamo le roccette appuntite ed erose dall'acqua fino al tratto finale che adduce alla seconda cima 1192 m. Il panorama è notevole ovunque il nostro sguardo si posa, dal pizzo Arera al monte Alben fino alla Presolana ecc.
Per il ritorno seguiamo il sentiero opposto a quello seguito in salita, scendendo lungo la costa che guarda verso la pianura, alternando tratti ripidi ad altri più piacevoli nella frescura del bosco. Dopo un tratto ripido su terreno calcareo raggiungiamo la sella denominata "Forcellino" 861 m, vicino a un vecchio casello di caccia. Dalla palina segnavia proseguiamo verso destra seguendo il segnavia 535, uno sconnesso tratto in discesa ci riporta in breve a Lonno, da dove ripercorriamo il percorso fatto all'andata fino al Santuario. Dopo una rinfrescata alla fontanella e una breve, ma interessante visita al santuario, riprendiamo la via di casa.
Malati di Montagna: Pg, Danilo e Fabio 

Salmezza e la chiesetta di S. Barnaba


Cima Nord M. Podona


Cima Sud


sentiero dolomitico...NO orobico...!!!



Santuario della Madonna dello Zuccarello




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