Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 2 giugno 2013

Monte Gradiccioli, superba e vistosa cima

La partenza avviene dal piazzale della funivia per Monteviasco in località Ponte di Piero a 550 m, raggiungibile da Luino imboccando la strada per Dumenza e quindi per Due Cossani e Curiglia, oltrepassato quest'ultimo la strada scende leggermente portandosi sul fondo della Valle Veddasca fino al grande parcheggio della funivia. Seguendo le abbondanti indicazioni iniziamo a risalire la storica mulattiera che con i suoi 1345 gradini ci conduce al pittoresco borgo di Monteviasco 924 m. Anche se la funivia è decisamente più veloce e meno faticosa, consigliamo comunque di salire lungo la vecchia mulattiera lastricata, solo in questo modo si ha la possibilità di poter capire quanto poteva essere dura la vita per la gente di montangna. Salendo si incontra subito la cappella dedicata alla Madonna di Lourdes risalente alla fine del 1800 e proseguendo, oltre il primo ripido balzo, superiamo alcuni roccioni alla cui destra scorre incassato il torrente Viascola. Continuiamo a salire, all'ombra dei castagni, fino  alla cappella detta del "Luisin", dedicata alla visita del cardinale Alfredo Ildefonso Schuster e quindi, dopo alcuni tornanti, arriviamo alla terza cappelletta, quella del Redentore che sorge nei pressi del Sasùn, il sassone, una grossa pietra di superfice piatta su cui oggi come ieri è d'obbligo un riposino, per questo motivo che localmente è nota come la "posa di poro vicc", il riposo dei poveri vecchi. Poco prima di entrare in paese passiamo accanto al piccolo santuario della Madonna della Serta, ancora addobbato per la festa che si celebra ogni 25 maggio, la costruzione pare risalga al 1712.
Giunti a Monteviasco passiamo accanto alla chiesa parrocchiale dedicata a San Martino, attorno alla quale si snodano le viuzze disposte lungo le curve di livello del terreno. Proseguiamo verso l'estremità orientale del paese seguendo le indicazioni per la Capanna Meriggetto e, entrati nel bosco, continuiamo in leggera salita oltrepassando le baite abbandonate dell'alpe Polusa 1020 m, arrivando ad un bivio. Tralasciamo il sentiero che scende a destra verso Viasco/Curiglia e iniziamo a salire decisamente verso la capanna Meriggetto. Dopo un tratto alquanto faticoso e poco ombreggiato, risaliamo i pascoli ormai invasi dalle felci fino alpe Corte 1348 m, dove accanto a una fontanella ci concediamo qualche minuto di riposo. Riprendiamo il cammino e in breve arriviamo alla capanna Meriggetto, situata a 1498 metri di quota in prossimità del confine con la Svizzera in una valletta sottostante la cima del monte Polà e gestita dalla sez. CAI di Germignaga. Tralasciamo il sentiero a sinistra da cui faremo ritorno e proseguiamo seguendo il sentiero in leggera salita per l'alpe Agario, prima tra arbusti di ontano e poi tra ampi pascoli in direzione est fino Passo Agario 1556 m, in territorio svizzero. Nelle vicinanze del passo sorge un piccolo bivacco sempre aperto, ma non gestito, di proprietà privata. Dalla palina segnavia proseguiamo in direzione del M. Tamaro e, aggirato il M. Polà sulla destra, risaliamo il costone raggiungendo la sella cosiddetta dei Pianoni 1768 m, da cui, abbandonando il sentiero per il Monte Tamaro che aggira il Gradiccioli ad occidente, affrontiamo la cresta finale. Dopo alcuni tratti rocciosi arriviamo in cima al Monte Gradiccioli 1936 m.
Il panorama abbraccia gran parte dell’arco alpino a partire da ovest con il Monviso, poi il Rosa, il Cervino, i 4000 Vallesani e l’Oberland Bernese, più a nord le montagne ticinesi in parte nascoste dal vicino Tamaro, a nord-est il Badile ed il Disgrazia con infine il Legnone e le Grigne, per non parlare dei laghi Maggiore e di Lugano. Per il rientro arrivati alla base del M. Polà, proseguiamo sul sentiero a destra seguendo le indicazioni della palina segnavia, perdiamo quota molto velocemente scendendo lungo gli ampi prati e in breve arriviamo nuovamente alla capanna Meriggetto da dove ripercorriamo il medesimo itinerario fatto al mattino.
Malati di Montagna: Luisa, Franco, Danilo e Fabio
Brochure infomativa della capanna Meriggeto (si richiede Acrobat Reader)

la fortuna di essere nel luogo giusto al momento giusto...!!!



da Monteviasco...



Fabio, Danilo e Franco in cima al Gradiccioli


per terre alte...





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