Ultimati i preparativi ci dirigiamo verso la palina segnavia con indicate le possibili destinazioni, l'ampia mulattiera a gradini inizia a salire gradatamente in un bel bosco di castagni, superate alcune vecchie baite arriviamo ad un bivio. Seguendo le indicazioni giriamo a destra, poco dopo sulla sinistra incontriamo il crotto Cànoa, oggi è in programma una festa e alcune donne e uomini sono in fermento con i preparativi. Ripidamente iniziamo a salire seguendo i segnavia di vernice bianco/rossi, arrivati in un tratto, in piano troviamo un bivio vicino a una piccola cappella con una madonna, abbandoniamo il sentiero che prosegue diritto per Savogno e svoltando a sinistra seguiamo il ripido sentiero per Dasile. Questo sentiero è scarsamente usato, la gran parte delle persone preferisce salire da Savogno seguendo l'ampia mulattiera, ma noi siamo Malati di Montagna e le cose facili non ci piacciono, man mano che saliamo ci accorgiamo di quanto è ripido il percorso, alcuni tratti sono scavati nella roccia e altri protetti da un cavo, peccato che la giornata non sia limpida altrimenti potremmo godere degli ampi panorami sulla valle e sulle cime che ci circondano, ma non tutte le ciambelle escono con il buco!!! Attraversato un ruscello passiamo accanto a una baita e risalendo tra antichi terrazzamenti ormai abbandonati arriviamo ai prati sottostanti di Dasile 1032 m, raggiunta la chiesa di San Giovanni Battista, eretta nel 1689, ci infiliamo tra le viuzze raggiungendo la grande fontana, non c'è nessuno e il silenzio è rotto solo da alcuni asinelli che al nostro passaggio ci vengono incontro. Da sotto la chiesa iniziamo a scendere percorrendo la bella mulattiera, mentre ci avviciniamo a Savogno si sente sempre più forte il rombo della Cascata dell'Acqua Fraggia, attraversato il ponte sul torrente omonimo dalla parte opposta sulla sinistra si può osservare l'antica segheria ad acqua in buono stato conservativo. In pochi minuti passando accanto al cimitero arriviamo al rifugio Savogno 932 m, l'edificio era in origine la scuola elementare, inaugurata nel 1961 e pochi anni dopo chiusa a causa del lento spopolamento del paese, solo negli anni 90 fu ristrutturata e trasformata nell'accogliente rifugio che è oggi.
Considerando la giornata umida e fredda decidiamo di entrare a mangiare qualcosa di caldo, consiglio a chi viene da queste parti di venire a fare un salto al rifugio, oltre all'accoglienza calorosa il vostro palato verrà allietato dall'ottima cucina, superbi i gnocchetti di Chiavenna. Dopo aver pagato il conto facciamo quattro passi tra le case di Savogno, il borgo ebbe notevole sviluppo a partire dal XV sec., la chiesa dedicata a San Bernardino da Siena sorse nel 1465, mentre il campanile unico in Valchiavenna a conservare le sue le sue linee originarie venne costruito vent'anni dopo, qui fece il parroco l'apostolo dei poveri don Luigi Guanella tra il 1867-1875.
Da sotto la chiesa iniziamo a scendere lungo la ben conservata mulattiera selciata, dopo alcuni tornanti in corrispondenza di una palina segnavia giriamo a destra seguendo il sentiero B31 verso Cranna/S. Abbondio di Piuro, dopo un breve tratto in leggera discesa scendiamo velocemente fino ad arrivare ad un ponticello che attraversiamo, prima però veniamo deliziati dalla visione di una piccola cascata che finisce in una grossa pozza d'acqua. Al seguente bivio svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni per il "Sentiero Panoramico dell’Acqua Fraggia", è un percorso ripido ma ottimamente attrezzato con funi metalliche e nei punti più ostici con alcune scale a gradini metallici, a circa meta percorso una deviazione sulla destra ci conduce su una sorta di piccolo balcone dal quale si può osservare la cascata nel suo splendore.
Arrivati alla fine del sentiero ci ritroviamo alla frazione di Sarlone da dove seguiamo la strada asfaltata per un breve tratto per poi deviare a destra e passando tra le case arriviamo ai piedi della cascata dove veniamo rinfrescati dalle gocce trasportate dal vento, proseguendo ora sulla sterrata che costeggia il torrente arriviamo al primo parcheggio 410 m. Da qui seguiamo la strada asfaltata percorsa al mattino con l'auto, poco dopo la chiesa di San Abbondio si stacca una larga mulattiera scalinata che intersecando un paio di volte la strada ci riporta al parcheggio dove abbiamo lasciato l'auto 475 m.
Due borghi arroccati alla montagna, difficilmente individuabili dalla valle, un salto indietro nel tempo, dove bisognava vivere con le proprie forze e con quello che la montagna poteva dare, ad arricchire la giornata sicuramente è il Monumento Naturale delle Cascate dell’Acquafraggia un'opera d'arte straordinaria della natura!!!
Malati di Montagna: Franco, Luisa, Danilo, Deborah e Fabio
cascata dell'Acqua Fraggia - Deborah, Danilo, Luisa e Franco
Savogno tra le nebbie autunnali
la montagna offre questo e tanto altro...
come si fa a non volergli bene!!!
in rosso il percorso effettuato
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