Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

domenica 13 dicembre 2009

al Sasso di San Martino tra il candore della neve...

Percorriamo l'autostrada A9 verso la Svizzera, usciti a Como Nord seguiamo la sponda occidentale del Lario arrivati a Cadenabbia, svoltiamo a sinistra e passando tra le case, arriviamo in breve a Griante, dopo il cimitero, all'altezza del campo sportivo seguiamo la strada a sinistra arrivando in breve al parcheggio adiacente alla graziosa chiesa di San Rocco 255 m, da dove è ben visibile la rupe con la chiesa di San Martino. Purtroppo è nuvoloso e durante la notte ha anche nevicato a pochi metri sopra le nostre teste e pensare che i celti anticamente chiamavano Griante "Griant Tir" ovvero Terra del sole!!! Ci incamminiamo seguendo una stradina con l'indicazione per San Martino, arrivati sulla strada asfaltata svoltiamo a sinistra e dopo pochi metri scendiamo alcuni gradini sulla destra, attraversato il torrente dei Ronconi su un ponticello iniziamo a salire su una larga mulattiera acciottolata, il percorso è costellato dalle cappelle della Via Crucis. A circa metà strada incontriamo la Cappella degli Alpini dedicata a San Carlo, in breve arriviamo a un bivio, trascurando il sentiero per le Forcolette, proseguiamo a mezza costa sulla destra, superato un valloncello giungiamo al poggio erboso su cui sorge la chiesa di San Martino 457 m. Il panorama anche se guastato dalle nuvole e comunque notevole, abbandonata la chiesa ripercorriamo il sentiero dell'andata, subito dopo aver riattraversato il valloncello, sulla destra si nota un sentiero, soffia un vento gelido e alcuni fiocchi di neve stanno svolazzando, dopo aver costeggiato una cascina incrociamo il sentiero per le Forcolette che seguiamo. Dopo un bosco misto di betulle e faggi iniziamo a salire con più decisione gli innumerevoli tornanti, il suolo inizia a essere ricoperto di neve, i fiocchi aumentano di intensità e senza accorgerci in pochi minuti siamo già coperti di bianco, proseguiamo fiduciosi, all'improvviso come era iniziato smette di nevicare e davanti a noi si apre magicamente le porte di un mondo incantato. Proseguiamo distanti di pochi metri uno dall'altro, come se ognuno di noi volesse rimanere assorto nei propri pensieri, tutto attorno è bianco, nessun rumore, si sentono solo i nostri scarponi che affondano nella neve, arriviamo alle baite di Pilone, tralasciamo il sentiero a sinistra e continuiamo passando in mezzo alle case. La salita è piacevole, ci sono circa 50 cm di neve fresca ma si riesce ugualmente a proseguire, arrivati a una radura proseguiamo sulla destra e risaliti gli ultimi tornanti arriviamo in cima al Sasso di San Martino 862 m. Le nuvole si stanno diradando lasciando spazio ai raggi caldi del sole, anche oggi la nostra determinazione è stata premiata, scattata la foto di rito scendiamo a mangiare un boccone alle sottostanti baite. Per il ritorno ripercorriamo il sentiero fatto all'andata, in un susseguirsi di splendidi giochi di luce, ci fermiamo sovente osservando come alcune cime tra cui il Legnone, le Grigne spuntino fuori dalle nuvole come isole in un mare infinito...
Malati di Montagna

contrasto di colori...


chiesa di San Martino 457 m

la magia dell'inverno...

baite Pilone


Cima Sasso di San Martino 862 m

Malati di Montagna: Flavio, Danilo e Fabio

1 commento:

  1. Vengo sempre a leggere i tuoi racconti, mi spiace non conoscere tutti questi bei posti, però leggo volentieri tutto.
    il problema leggendo invece di guarire ..... mi ammalo di più .

    Ciao
    Luca

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