«La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l'uno detto di san Martino, l'altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talché non è chi, al primo vederlo, purché sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e di forma più comune.»
(I Promessi Sposi, Alessandro Manzoni)
Da Lecco si prende la nuova strada in galleria per la Valsassina che si percorre sino all'uscita per la funivia dei piani d'Erna/Versasio. Dopo alcuni tornanti, si raggiunge il piazzale di partenza della funivia dove è possibile lasciare l'auto nel parcheggio a pagamento (1,50 euro). Nei giorni festivi la funivia apre alle 8.00, facciamo il biglietto di sola andata (5,00 euro) e con un vertiginoso salto di 700 m arriviamo senza quasi accorgerci alla stazione d'arrivo 1320 m, scendiamo lungo la strada sterrata fino alla Bocca d'Erna 1291 m, da dove partono i principali sentieri sul Resegone. Le nuvole sono adagiate alla montagna, conferendole un aspetto irreale, quasi magico, con le guglie che si alzano verso l'alto come torrioni di un antico castello. Prendiamo il sentiero n. 5 che inizia in leggera discesa tra i prati, entriamo poi in un fitto bosco alternando alcuni tratti in discesa, ad altri quasi in piano. Anche se la giornata non è particolarmente soleggiata possiamo ugualmente ammirare il panorama su Lecco e il Monte Barro, dopo aver attraversato un canalino troviamo un tratto esposto, dove una fune sulla sinistra assicura il cammino. Arrivati a un bivio svoltiamo a sinistra seguendo il sentiero n. 1, continuando diritti si arriva al passo del Fo', dopo un tratto di salita nel bosco e superato un lastrone di roccia arriviamo al Pian della Beduletta 1320 m, passiamo accanto a un crocefisso e dopo un tratto su fondo roccioso il sentiero riprende a salire ripidamente tra le pietre. Al bivio successivo tralasciamo il sentiero n. 9 a sinistra per il Canale Còmera e continuiamo verso destra, dopo un tratto in leggera salita arriviamo al Pian Serrada a circa 1540 m dove sulla sinistra possiamo dissetarci a una sorgente, ammirando il panorama sottostante. Inizia ora il tratto più impegnativo, ma anche il più suggestivo, dove bisogna superare alcuni brevi tratti ripidi su roccette appoggiando le mani, arrivati su una crestina esposta da ambo i lati arriviamo al passo della Sibretta 1650 m, dopo aver aggirato una roccia aiutati da una corda fissa entriamo nella Val Negra. Iniziamo a intravedere nella foschia il rifugio Azzoni, proseguiamo alternando tratti di sentiero sterrato con ripide roccette che a volte richiedono l'aiuto della mani, ed eccoci dopo alcuni gradini in cemento sul balcone del rifugio 1860 m. Ci fermiamo un'istante per poi salire sulla cima Cermenati 1875 m, a poca distanza dal rifugio e sovrastata da un'enorme croce, dalla meridiana possiamo ammirare anche se parzialmente coperte dalle nuvole tutte le vette circostanti... Mentre mangiamo incontriamo l'amico Roberto, un vero guru di questa montagna, conosce ogni sentiero e ogni via per salire sul Resegone, per la discesa Roberto ci consiglia il sentiero che scende la val Caldera, naturalmente si propone come guida e noi non possiamo fare altro che ringraziarlo e seguirlo. Dalla parte opposta da cui siamo arrivati scendiamo seguendo il sentiero n. 8, il percorso e abbastanza impegnativo con alcuni tratti da superare aiutati dalle catene, ma è sicuramente un'alternativa per la discesa davvero entusiasmante. Arrivati al passo del Giuff o del Giogo 1515 m, svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni poste sulla palina segnavia, Anello del Resegone/piani d'Erna, dopo aver superato la sorgente Pesciola 1300 m, arriviamo nuovamente alla Bocca d'Erna compiendo in questo modo un magnifico itinerario ad anello. Per la discesa verso il parcheggio dove abbiamo l'auto decidiamo di seguire il sentiero n. 1 verso il rifugio Stoppani, entrati nel bosco scendiamo con decisione fino ad arrivare alla sorgente del Kopp dove ci dissetiamo, continuiamo la nostra discesa nel bosco, arrivati al rifugio Antonio Stoppani 890 m ci soffermiamo qualche istante. Riprendiamo a scendere arrivando in breve alle Cascine Costa un'angolo davvero suggestivo e dopo un tratto su asfalto riprendiamo la sterrata che in breve ci riporta al parcheggio. Prima di ripartire ringrazio Roberto per la sua gentilezza e per la compagnia durante la discesa, una guida davvero molto preparata di questi luoghi. L'escursione si è svolta su sentieri non particolarmente difficili ma che comunque necessitano di molta attenzione, in particolare il sentiero per la val Caldera, il dislivello in salita è di circa 600 m, mentre in discesa e di oltre 1200 m, attenzione alle ginocchia!!!
Malati di montagna: Danilo, Deborah, Fabio e Roberto
la meridiana...
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