Per raggiungere la Valsesia percorriamo l'autostrada A26, usciamo al casello di Romagnano Sesia/Ghemme e alla rotonda svoltiamo a sinistra seguendo la statale 299. Dopo Borgosesia prima del ponte sul fiume Sesia svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni Doccio/Crevola/Parone, la strada costeggia il Sesia alla sua destra orografica, fino a raggiungere Crevola. Dal paese seguiamo a sinistra le indicazioni per Parone, oltrepassata la località Le Piane svoltiamo a destra, in breve arriviamo al termine della strada in località Casavei 809 m.
Parcheggiata l'auto ci prepariamo per la salita, seguendo il consiglio di un signore che ha recentemente già fatto il percorso, lasciamo le ciaspole in auto. Seguiamo il sentiero sulla sinistra che si inoltra nel bosco, attraversato il torrente risaliamo tra antichi faggi fino a raggiungere una strada sterrata. La salita ora si fa più tranquilla, arrivati all'Alpe Campo 1070 m seguiamo il sentiero 605 indicato da alcuni cartelli. Da qui fino al rifugio il sentiero è ricoperto dalla neve, le temperature basse dei giorni precedenti hanno trasformato lunghi tratti in lastroni di ghiaccio, il mio consiglio è di portare nello zaino un paio di ramponi o ramponcini a 4 punte, soprattutto in questa stagione dove si possono trovare tratti ghiacciati. Arrivati alla cappella dell'alpe Pastore il sentiero prosegue con lunghi tornanti, sopra di noi vediamo ormai chiaramente sventolare la bandiera tricolore, usciti dal bosco con un ultimo sforzo risaliamo l'erto pendio arrivando davanti alla cappella del rifugio Spanna 1600 m (0163/54464), il rifugio rimane aperto nei fine settimana praticamente tutto l’anno e nell’intero mese di agosto. Costruito dalla sezione del C.A.I. di Varallo Sesia sul finire del secolo scorso, fu inaugurato 1894 col nome di "Capanna Orazio Spanna" in ricordo dell'alpinista. Distrutto dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, venne acquistato dalla Sezione A.N.A. di Varallo Sesia nel 1950, ricostruito e inaugurato nuovamente nel 1951. Al nome precedente venne aggiunto quello di Giusepppe Osella ufficiale alpino, trucidato dai nazisti. Dopo una breve sosta raggiungiamo la cima a circa 30 metri sopra la nostra testa, dove un'enorme croce ci da il benvenuto sulla cima della Bec d'Ovaga o Res 1631 m il panorama è fantastico, oltre all'eccezionale vista sulla Est del Monte Rosa, lo sguardo corre all'infinito verso la pianura del Vercellese e Novarese, lo sforzo è appagato ampiamente!!! Dopo la foto di rito gentilmente scattata da Simone di Quarona, per la sosta pranzo decidiamo di tornare al rifugio, nel frattempo sono arrivate diverse persone animando notevolmente il luogo. Dopo esserci riposati e gongolati sotto al caldo sole, riprendiamo la via del ritorno seguendo il medesimo percorso dell'andata.
Simeone, Flavio, Danilo, PG e Fabio
la NOSTRA BANDIERA...
dalla cima del Bec d'Ovaga o Res 1631 m
il dahù lo conosco anch'io. Anzi una volta ne ho preso uno.....E' vero, lui si muove sui fianchi ripidi delle montagne grazie alle due gambe più corte . Allora gli ho urlato "Dahù...Dahù....Dahù , e lui si è girato, ha perso l'equilibrio ......e così è caduto.
RispondiEliminaCiao
Luca
Anchio ho visto un dahu; si aggirava nei corridoi dell'azienda. Sicuramente un collega, naturalmente di alto livello. Uno dei tanti personaggi leggendari,un punto di riferimento per tutti noi.
RispondiEliminaCiao a tutti mi chiamo jacopo, se volete informazioni sul Dahu, sto aprendo un sito apposta! www.amicideldahu.it se invece sapete dove posso rintracciare materiale su questo mitico animale ve ne sarei grato!
RispondiEliminaGrazie
Jacopo