Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 22 marzo 2009

il “Dahù” al Bec d'Ovaga 1631 m...metà strada tra il mito e la burla!!!

Chi ha mai visto un dahù? Che cosa è un dahù? Il dahù il cui nome latino è "Dahucapra Rupidahu è un leggendario ungulato, vive nelle zone più impervie delle montagne, si sposta con grande agilità su ripidi pendii grazie alle sue due gambe più corte delle altre. Sono in pochi quelli che lo hanno incontrato, leggenda o verità, nessuno lo sa con precisione, ma se vi recate al rifugio Spanna a pochi metri sotto la cima del Bec d'Ovaga, ne saprete qualcosa di più sull'animale più mitico delle Alpi insieme all'unicorno!!!
Per raggiungere la Valsesia percorriamo l'autostrada A26, usciamo al casello di Romagnano Sesia/Ghemme e alla rotonda svoltiamo a sinistra seguendo la statale 299. Dopo Borgosesia prima del ponte sul fiume Sesia svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni Doccio/Crevola/Parone, la strada costeggia il Sesia alla sua destra orografica, fino a raggiungere Crevola. Dal paese seguiamo a sinistra le indicazioni per Parone, oltrepassata la località Le Piane svoltiamo a destra, in breve arriviamo al termine della strada in località Casavei 809 m.
Parcheggiata l'auto ci prepariamo per la salita, seguendo il consiglio di un signore che ha recentemente già fatto il percorso, lasciamo le ciaspole in auto. Seguiamo il sentiero sulla sinistra che si inoltra nel bosco, attraversato il torrente risaliamo tra antichi faggi fino a raggiungere una strada sterrata. La salita ora si fa più tranquilla, arrivati all'Alpe Campo 1070 m seguiamo il sentiero 605 indicato da alcuni cartelli. Da qui fino al rifugio il sentiero è ricoperto dalla neve, le temperature basse dei giorni precedenti hanno trasformato lunghi tratti in lastroni di ghiaccio, il mio consiglio è di portare nello zaino un paio di ramponi o ramponcini a 4 punte, soprattutto in questa stagione dove si possono trovare tratti ghiacciati. Arrivati alla cappella dell'alpe Pastore il sentiero prosegue con lunghi tornanti, sopra di noi vediamo ormai chiaramente sventolare la bandiera tricolore, usciti dal bosco con un ultimo sforzo risaliamo l'erto pendio arrivando davanti alla cappella del rifugio Spanna 1600 m (0163/54464), il rifugio rimane aperto nei fine settimana praticamente tutto l’anno e nell’intero mese di agosto. Costruito dalla sezione del C.A.I. di Varallo Sesia sul finire del secolo scorso, fu inaugurato 1894 col nome di "Capanna Orazio Spanna" in ricordo dell'alpinista. Distrutto dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, venne acquistato dalla Sezione A.N.A. di Varallo Sesia nel 1950, ricostruito e inaugurato nuovamente nel 1951. Al nome precedente venne aggiunto quello di Giusepppe Osella ufficiale alpino, trucidato dai nazisti. Dopo una breve sosta raggiungiamo la cima a circa 30 metri sopra la nostra testa, dove un'enorme croce ci da il benvenuto sulla cima della Bec d'Ovaga o Res 1631 m il panorama è fantastico, oltre all'eccezionale vista sulla Est del Monte Rosa, lo sguardo corre all'infinito verso la pianura del Vercellese e Novarese, lo sforzo è appagato ampiamente!!! Dopo la foto di rito gentilmente scattata da Simone di Quarona, per la sosta pranzo decidiamo di tornare al rifugio, nel frattempo sono arrivate diverse persone animando notevolmente il luogo. Dopo esserci riposati e gongolati sotto al caldo sole, riprendiamo la via del ritorno seguendo il medesimo percorso dell'andata.

Simeone, Flavio, Danilo, PG e Fabio

verso l'infinito...

la NOSTRA BANDIERA...

il rifugio Spanna

dalla cima del Bec d'Ovaga o Res 1631 m

3 commenti:

  1. il dahù lo conosco anch'io. Anzi una volta ne ho preso uno.....E' vero, lui si muove sui fianchi ripidi delle montagne grazie alle due gambe più corte . Allora gli ho urlato "Dahù...Dahù....Dahù , e lui si è girato, ha perso l'equilibrio ......e così è caduto.

    Ciao
    Luca

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  2. Anchio ho visto un dahu; si aggirava nei corridoi dell'azienda. Sicuramente un collega, naturalmente di alto livello. Uno dei tanti personaggi leggendari,un punto di riferimento per tutti noi.

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  3. Ciao a tutti mi chiamo jacopo, se volete informazioni sul Dahu, sto aprendo un sito apposta! www.amicideldahu.it se invece sapete dove posso rintracciare materiale su questo mitico animale ve ne sarei grato!
    Grazie
    Jacopo

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