Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 1 marzo 2009

Il richiamo del bosco...

“Con passo lento e costante salivamo di quota,
entrando magicamente nel bosco del pino uncinato,
dove la vita stava lentamente riprendendo il suo ciclo naturale..."

Le più importanti foreste di pino uncinato "Pinus uncinata" di tutte le Alpi italiane sono qui...dove? Molti ne hanno sentito parlare, altri non sanno nemmeno dove sia, il Parco del Mont Avic è il primo parco naturale della regione Valle d'Aosta, istituito nell'ottobre 1989 al fine di conservare le risorse naturali presenti nella valle del torrente Chalamy.
Per raggiungere quest'angolo di paradiso, dall'autostrada A5 Torino-Aosta si esce al casello di Verrès, alla rotonda si gira a sinistra seguendo la statale 26 in direzione Aosta, dopo circa un paio di km sulla sinistra si attraversa il ponte sulla Dora Baltea. Raggiunto il capoluogo di Champdepraz, la strada sale con ripidi tornanti il versante della montagna, arrivati al villaggio di Veulla 1298 m, lasciamo l'auto nel parcheggio al termine della strada, poco dopo aver oltrepassato il centro visitatori del parco.
Il panorama verso la cima slanciata del Mont Avic 3007 m oggi ce lo possiamo scordare, siamo praticamente avvolti dalle nuvole, mi accorgo però che è stato messo un nuovo pannello del parco con tanto di cartina dettagliata, l'itinerario prende il via accanto alla palina segnavia, il sentiero da seguire è il 5C, risaliamo a monte della graziosa chiesetta, dopo circa 15 minuti arriviamo in località Crest, dove tralasciamo la deviazione a destra per il Mont Barbeston 2482 m segnavia 7, una cima di cui ho un ricordo davvero molto bello. Dopo circa 2 km arriviamo alla radura detta il Magazino dove deviamo a destra seguendo le indicazioni poste su una palina segnavia, sentiero 7a. Una buona traccia risale il versante della montagna, siamo all'interno di un bosco davvero inconsueto, dove il contrasto del bianco della neve si contrappone ai colori forti degli alberi, ci concediamo alcune soste per fotografare ma soprattutto per osservare le forme strane che i rami contorcendosi ci regalano, un vera galleria d'arte della natura...
Risaliamo a fatica l'ultimo pendio, sprofondando varie volte nella neve anche se abbiamo ai piedi le ciaspole, intravediamo sopra di noi i tetti delle baite che in breve raggiungiamo, siamo a Prà d'Orsie 1794 m soprannominato "alpeggio degli inglesi", in ricordo di una facoltosa famiglia britannica che a fine Ottocento risedette dietro consiglio del medico, per consentire al figlio gravemente malato una buona ossigenazione. Decidiamo di fermarci a pranzare accanto a una baita, che meraviglia sta anche nevischiando!!! Per il ritorno decidiamo di fare un percorso diverso dall'andata, scendiamo verso una palina segnavia, passando accanto a una stalla recentemente costruita, bisogna ammettere che qui le mucche sono davvero trattate con i guanti di velluto... Scendiamo seguendo il sentiero 7 che si inoltra nel fitto del bosco, scelta migliore non potevamo certamente farla, scendiamo senza fretta con la consapevolezza che stiamo attraversando un luogo davvero unico in fatto di bellezza...un vero museo della natura... Arriviamo al primo bivio incontrato alla mattina, soddisfatti della giornata trascorsa, in breve raggiungiamo il parcheggio che nel frattempo si è riempito di auto, la maggior parte sono del corpo forestale. Dopo aver lavato le ciaspole alla bella fontana in prossimità della chiesetta, decidiamo di andare a berci qualcosa nel bar dell'Hotel Parc Mont Avic aperto da circa due anni e perfettamente integrato nella cornice di quest'oasi di montagna, purtroppo il centro visitatori durante i mesi invernali rimane chiuso, ma si può comunque reperire alcuni opuscoli al suo esterno. Devo ammetterlo ormai è da molti anni che conosco questo luogo e i suoi sentieri li ho percorsi in lungo e in largo, ma è sempre un'emozione particolare ritornare....soprattutto d'inverno quando si è compagnia di buoni amici che condividono la medesima passione o forse MALATTIA!!!!
Malati di Montagna: Flavio, Danilo e Fabio

Danilo e Flavio...

sognando...

nel bosco...

opera d'arte...

benvenuti nel Parco Naturale Mont Avic
Fabio e Flavio

Pino uncinato

1 commento:

  1. Ciao Fabio
    bello questo post. Memorizzo per quando andrò in Val d'Aosta.

    A proposito a quando le Giulie Slovene?


    Un saluto
    Luca

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