Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

sabato 5 febbraio 2022

Sul suggestivo sentiero 25 al Passo Gandazzo

Itinerario che permette di camminare ore e ore, nel silenzio più assoluto, rotto solamente dai propri passi, in ambienti particolarmente suggestivi. Un sentiero che attraversa ambienti diversi, passando accanto a enormi castagni, che come antichi guardiani proteggono il bosco dagli intrusi!
Il sentiero 25 si sviluppa su mulattiere, strade sterrate e sentieri di montagna, è sempre ben segnalato, non ci sono particolari difficoltà, tranne  in inverno dove si potrebbe incontrare tratti ghiacciati. Per chi vuole prima di raggiungere il Passo Gandazzo (1651 m), si può fermare al rifugio Buzzoni famoso per i suoi piatti tipici.
il selvadego....kalipè

si parte da Introbio


cappella di Sant'Umberto



bivio...direi ben segnalato...


da qui si rimane soli con se stessi e...


...su antiche mulattiere e...


...osservati da maestosi castagni...


...25...



guado e ponticello sul Torrente Acquaduro


magic moment


tiene...?!?!


ambiente...


il "Fo de Te", faggio monumentale
Tanto tempo fa nel paese di Introbio viveva un pastore di nome Mario. Non gli piaceva stare con la gente, lui amava gli animali e la natura. Ogni estate Mario portava le sue mucche a pascolare in un grande prato all'Alpe Tè. Tutte le mattine saliva al pascolo e durante il tragitto si fermava ad ascoltare il canto degli uccelli e la "voce" del Torrente Acquaduro. Alle Baite Serra osservava i colori del bosco, respirava il profumo dei fiori e infine proseguiva fino all'alpe. Dopo aver salutato le sue mucche, Mario entrava nel bosco di faggi che lui chiamava "il bosco incantato". Dal fruscio delle foglie e degli alberi, imparava ogni volta una storia nuova. Un brutto giorno scoppiò un violento temporale e Mario andò a rifugiarsi in una cascina nelle vicinanze. Dalla montagna all'improvviso si staccò una frana; gli alberi, le mucche e la cascina dove il pastore aveva trovato riparo furono spazzati via. L'uomo era ormai in fin di vita, quando gli apparve lo spirito del bosco che gli disse: "Hai sempre rispettato e amato questo luogo; voglio premiarti e fare in modo che tu possa continuare a vivere qui." Detto questo, Mario fu trasformato in albero, un magnifico faggio che gli abitanti di Introbio chiamano il "Fo de Te".


Rifugio Buzzoni della sezione CAI di Introbio a 1590 m



nel cuore dell’Alpe Mota



Passo Gandazzo 1651 m
sul Sentiero delle Orobie Occidentali


uno sguardo verso la Valsassina...


...uno sguardo verso l'alta Val Brembana




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