Si cammina tra vaste praterie alpine, sotto allo sguardo di maestosi picchi rocciosi, dal Monte Cervandone al Pizzo Cornera. Un silenzio rotto solo dal vento che soffia tra i larici secolari, sentinelle che per la stagione autunnale si vestono di un colore dorato. Attraverso un caratteristico ponticello in legno si raggiunge il Lago Nero, nelle cui acque cristalline si specchiano i larici che lo circondano e le vette innevate. Si scende poi all'alpe Misanco alpeggio ancora oggi utilizzato, per poi ritornare nella piana del Devero. I sentieri sono ben segnalati, un giro ad anello consigliato, soprattutto in versione autunnale.
L’alpe Devero si raggiunge seguendo l’autostrada A26 Volti-Gravellona Toce fino Gravellona, per poi proseguire lungo la statale 36 del Sempione. Oltrepassata Domodossola, si continua fino all'uscita di Crodo. Seguendo le indicazioni per Baceno/Val Formazza si arriva in pochi minuti a Baceno, da dove si prosegue in direzione dell'alpe Devero. L'accesso all'alpe è interdetto alle auto private che vanno lasciate nel parcheggio a pagamento sottostante (6 euro). Dal parcheggio (1630 m) si sale verso le caratteristiche case in legno e pietra ben conservate, giunti alla chiesetta in località "ai Ponti" (1640 m) si prosegue a sinistra seguendo le indicazioni sulla palina segnavia (H13). Rimanendo a sinistra del torrente, dopo aver oltrepassato uno skilift, si attraversa un ponticello in legno, per poi continuare in piano lungo una stradina sterrata. Tralasciato il ponte sulla sinistra da cui poi si farà ritorno, si arriva al caratteristico villaggio di Pedemonte (1644 m), dove si respira ancora il profumo del legno utilizzato per la costruzione delle case. Seguendo i segnavia bianco/rossi, si inizia a salire a monte delle abitazioni, per poi proseguire in un bel sentiero che si alza gradatamente all'interno del bosco. Terminata la salita si arriva all'inizio della Val Buscagna, dove il panorama si apre sempre più ad ogni passo. Raggiunta la baita in sasso dell'alpe Buscagna inferiore (1949 m) il sentiero prosegue in falsopiano costeggiando il lento scorrere del torrente. Tralasciato momentaneamente il caratteristico ponticello in legno, con il quale si raggiunge il Lago Nero, si continua diritti in falsopiano seguendo le indicazioni poste sulla palina segnavia. Arrivati all'alpe Buscagna superiore (1972 m), neve permettendo si può proseguire verso il Passo di Valtendra che mette in comunicazione con l'alpe Veglia, salire alla Scatta d'Orogna, oppure raggiungere il bivacco Combi e Lanza. Ritornati al ponticello, si attraversa il torrente per poi seguire a sinistra il sentiero che sale fino al bivio indicato da un cartello in legno su un albero, per il sottostante Lago Nero. Dopo una doverosa pausa seduti sulle sponde di questo splendido specchio d'acqua circondato da larici dorati, come a volerlo proteggere dal mondo esterno, riprendiamo il cammino. Tralasciato il bivio per il Monte Cazzola, si scende a sinistra lungo uno stretto intaglio tra le rocce, attenzione a non scivolare in caso di ghiaccio, raggiungendo in breve l'ape Misanco (1999 m). Il sentiero continua a scendere in maniera costante entrando nuovamente nel bosco. Dopo aver attraversato un ponticello in legno, si prosegue rimanendo alti sul torrente che scende dalla Val Buscagna. Attraversato il ponte, si arriva nuovamente in località Piedimonte, da qui si ripercorre il medesimo percorso fatto al mattino fino al parcheggio.
Malati di Montagna: PiGi e il selvadego
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