Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

giovedì 8 ottobre 2020

Al Péz dela Prùna dal Ponte nel Cielo

Si parte percorrendo il "Ponte nel Cielo", che con la sua altezza di 140 m, detiene il primato del ponte tibetano più alto d'Europa. Un collegamento diretto tra Campo Tartano, con il fiabesco maggengo Frasnino, qui si trova il bivacco Frasnii, ricavato dal rifacimento di una vecchia baita e ritrovo dei soci del Consorzio Püstarèsc. Si prosegue seguendo il "Sentiero dei Ponti", un lungo anello escursionistico, che permette l'attraversamento di cinque ponti, ognuno con una sua storia e architettura, collegando i vari maggenghi. Per raggiungere la cima bisogna abbandonare momentaneamente questo sentiero e proseguire seguendo il "Sentiero Alfredo". Tra fitti boschi, si arriva nella bucolica radura dove sorgono le baite dell’alpe Postareccio (o Corte). Da qui un sentiero ben indicato conduce al Péz dela Prùna 1795 m (Pizzo della Pruna). Splendido il panorama, dalla Costiera dei Cechs, all’intero gruppo del Masino, con il Pizzo Porcellizzo, il Monte Sissone, fino all’imponente ed inconfondibile Monte Disgrazia. Dalla cima si consiglia di percorre il "Sentiero dei mirtilli", che conduce lungo il crinale alla località la Motta dove sorge il nuovo bivacco "Roberto Rovedatti" 1850 m (inaugurazione luglio 2021). Tornati al bivio si prosegue lungo il "Sentiero dei Ponti", facendo attenzione in alcuni tratti particolarmente scivolosi, dove è presente anche una catena.

Per raggiungere la Val Tartano si percorre la nuova SS38 fino all'uscita della seconda galleria di Paniga. Alla rotonda seguendo le indicazioni per Tartano, si segue la SP16 per circa 1 km, per poi deviare a destra sulla SP11 in direzione della Val Tartano. Dopo 12 tornanti lungo il fianco del Crap del Mezzodì, si arriva a Campo Tartano. Oltrepassata la chiesa di S. Agostino, si svolta a destra in Via Costa, dove sulla sinistra si può lasciare l'auto nel piccolo parcheggio (1060 m). Seguendo le indicazioni per il "Ponte nel cielo" si segue la stradina asfalta che scende. Tralasciato a sinistra il sentiero 160 da cui poi faremo ritorno, si prosegue fino a raggiungere la biglietteria all'inizio del ponte tibetano (1038 m - 5 euro). Attraversato senza fretta il suggestivo ponte, astenersi chi soffre di vertigini, si arriva al maggengo di Frásnìi (1063 m). Raggiunto il bivacco Frasnii, si inizia a salire alla sua destra, raggiungendo poco dopo la palina segnavia con indicato il sentiero 163 per il Péz dela Prùna e il "Sentiero dei ponti". Tralasciato a destra un capanno per il birdwatching, si inizia a guadagnare quota in maniera costante in una ombrosa pecceta. Arrivati a un bivio si tralascia a sinistra il sentiero per Faìi-Fracc’ (EE) e si continua a salire raggiungendo in breve una radura con una fresca fontanella. Si continua arrivando in breve al Pùut dèla Pescia, un bel ponte in legno, oltre il quale il sentiero prosegue raggiungendo in pochi minuti il secondo bivio. Seguendo a destra il sentiero 163 si raggiungono i prati del maggengo Fópp, con le sue caratteristiche baie (1380 m). Si attraversa, scendendo in pochi minuti fino a un bivio, qui abbandoniamo momentaneamente il "Sentiero dei Ponti", per proseguire a destra sul "Sentiero Alfredo", in direzione del Pizzo della Pruna (triangolo rosso dell’Alta Via della Val Tartano). Dopo un breve tratto arriviamo ai margini di un prato, non entriamo nel prato ma svoltiamo a destra e continuiamo a salire in maniera decisa con alcuni tornanti in una fitta pecceta. Facendo molto attenzione ai segnavia bianco-rossi raggiungiamo una zona umida, qui purtroppo il sentiero a causa degli alberi caduti è scomparso, non dobbiamo andare diritti, ma seguire una ripida traccia a destra indicata da alcuni omini in pietra, riprendendo poi il sentiero poco più a monte. Il tracciato ora è ben visibile e prosegue con un lungo traverso verso sinistra, fino a uscire dal bosco nel pianoro della Marscia (1540 m). Dalla baita diroccata all'inizio della piana, si sale a destra riprendendo il sentiero indicato da una palina segnavia su un albero. Con alcuni tornantini arriviamo nei pressi di uno varco fra due muretti a secco (zapèl), oltre il quale usciamo dal bosco. Il sentiero sempre ben indicato dai segnavia bianco-rossi, sale in diagonale verso destra, in direzione di una baita isolata in fase di ristrutturazione. Raggiunta la Casèra alpeggio Corte (1699 m), proseguiamo in falsopiano in direzione delle baite della Casèra alpeggio Püstarèsc, una delle quali su due piani (1714 m). Dalla palina segnavia continuando a seguire il "Sentiero Alfredo" rientriamo nuovamente nel bosco. Con qualche saliscendi proseguiamo a mezza costa per un lungo tratto, per poi iniziare a salire gradualmente verso sinistra fino a raggiungere una radura con un grande croce in larice posata  nel 1991 che indica che siamo arrivati sul Péz dela Prùna o Pizzo della Pruna (1795 m). Alcune panchine in legno invitano a una sosta per ammirare lo straordinario panorama. Per il ritorno al Püstarèsc, si consiglia un giro ad anello. Con alle spalle la croce si inizia a seguire sulla destra il "Sentiero dei mirtilli", indicato da un cartello su un albero. Dopo un primo tratto dove si sale in maniera decisa un ripido pendio erboso, il sentiero prosegue con alcuni saliscendi lungo il largo crinale fino a raggiungere il pianoro in località Mùta. Qui si trova il nuovo bivacco in fase di ultimazione, dedicato a Roberto Rovedatti (inaugurazione luglio 2021 - 1850 m). Dal bivacco si scende raggiungendo le indicazioni poste su un albero, tralasciata l'Alta Via della Val Tartano, si inizia a scendere sulla sinistra, fino a raggiungere nuovamente i pascoli di Püstarèsc. Si ripercorre il medesimo itinerario, ritornando nuovamente sul "Sentiero dei Ponti". Con alcuni tornanti scendiamo nel bosco fino a raggiungere alcune baite diroccate. Si costeggiano sulla destra e seguendo i segnavia bianco-rossi si arriva a monte di un prato con una baita, dalla quale in breve si arriva in località della Corna (Barciòk). Qui possiamo dissetarci alla sorgente de Aqua déla Ram, un’acqua ferruginosa. Il sentiero particolarmente scivoloso, continua a scendere sempre più ripidamente, oltrepassato un primo tratto protetto a valle da un corrimano con funi d'acciaio, si raggiunge subito dopo un tratto con delle catene di sicurezza, per poi arrivare al Pùut dèla Corna (1030 m). Attraversato il ponte in legno sostenuto da spesse funi in acciaio, si inizia a salire ripidamente su gradoni di pietra, per poi continuare nel bosco. Al primo bivio si svolta a sinistra e arrivati al successivo bivio, si prosegue nuovamente a sinistra seguendo l'indicazione per il "Sentiero dei ponti". Si inizia a percorre l'antica strada raggiungendo il Pùut dèla Vicima, oltre il quale si attraversa una galleria scavata nella pietra, con alcune aperture che permettono l'entrata della luce. Si prosegue in falsopiano fino a raggiungere la strada asfalta nei pressi di un’azienda agricola. Sul lato opposto si sale raggiungendo la graziosa chiesetta di Cosaggio (1178 m), oltre la quale si proegue per un breve tratto verso le case di Ronco. Prima di raggiungere la frazione si imbocca sulla destra la mulattiera indicata con il cartello "Sentiero dei Ponti". L'antica mulattiera prosegue in falsopiano, per poi iniziare a scendere gradualmente poco più a monte della strada provinciale. Ignorando alcune deviazioni a sinistra e a destra, si prosegue sul tracciato principale fino a raggiungere il Pùut dèla Pisa Feria, l'ultimo ponte. Arrivati sulla strada asfalta nei pressi delle prime case di Campo Tartano, si percorrono le vie interne ritornando al parcheggio.
Malati di Montagna: PiGi e il selvadego


Péz dela Prùna



diga di Colombera


lasciamo Campo Tartano


La profonda forra del Tartano, la bassa Valtellina, la parte settentrionale del Lago di Como e sul lato sinistro la caratteristica sagoma del Legnone





Culmine di Campo con la caratteristica croce



Frasnino


attenzione a voi che passate io vi tengo d'occhio....!!!


bivacco Frasnii
maggengo Frasnino 1070 m




da Frasnino uno sguardo su Campo Tartano e sul gruppo del Masino



la segnaletica è sempre ben presente


capanno in legno per il birdwatching


una fresca ed ombrosa pecceta


immancabile






Ponte della Pèscia


Foppe (Fopp 1380 m)




Mannite




Alpe Postareccio (o Corte)



Péz dela Prùna










cartoline dall'alpe Postareccio (o Corte)





si ritorna sul "Sentiero dei Ponti"



tratto da percorre con attenzione



Ponte della Corna




dal Ponte di Vicima





verso Campo Tartano e il Ponte nel cielo


dalla frazione Ronco si segue l'antica mulattiera fino a Campo Tartano




l'ultimo Ponte dil Sirt



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