Quattro sentieri tematici che si sviluppano attorno al paese di Varzo, percorrendo vecchi sentieri e mulattiere, ancora in buono stato. I percorsi sono dedicati agli animali che vivono nel bosco: cervi, caprioli, tassi, volpi. Ogni percorso e corredato da cartelli segnavia e pannelli didattici. Anche se i percorsi non sono direttamente collegati fra di loro, si può comunque grazie anche alla segnaletica del CAI, compiere un interessante e piacevole anello escursionistico.
Da Milano si percorre l’autostrada A8 fino alla deviazione per la A26 (Genova/Gravellona Toce). Seguendo le indicazioni per Gravellona Toce si prosegue sulla Statale del Sempione (SS33) in direzione del Confine di Stato, fino a raggiungere Varzo. Si consiglia di non prendere la prima deviazione per Varzo Sud, ma di uscire alla seconda. Prima d’arrivare alla stazione ferroviaria, si sale a destra verso il centro del paese. Subito dopo il monumento ai caduti, si lascia l’auto nel comodo parcheggio sulla destra (580 m). Si attraversa il ponte e tra le strette viuzze si sale fino all'imponente chiesa parrocchiale dedicata a S. Giorgio. Dal parcheggio dietro alla chiesa si imbocca sulla sinistra la strada asfalta per la località Colla, all’inizio vengono riportate alcune indicazioni escursionistiche (F4/F6). In prossimità di una cappella si abbandona momentaneamente la strada e si sale tra le case, per poi riprendere a risalire la strada asfalta fino alle indicazioni sulla destra per P.sso Colmine/Alpe Solcio. La mulattiera sale passando accanto alle cappelle della Via Crucis fino a raggiungere la località Durogna. A monte del villaggio si raggiunge l'oratorio omonimo dove termina la Via Crucis (695 m). Seguendo le indicazioni sul lato destro dell'oratorio si riprende a salire. Tralasciata a sinistra l'indicazione per Solcio, si prosegue seguendo il "Sentiero dei Tassi". La mulattiera sempre ben scalinata sale nel bosco fino a uscire sui prati di Cimavalle (760 m). Svoltando a sinistra si incrocia poco dopo una stradina asfaltata (Casa Franchi), che si segue verso destra per pochi metri, per poi proseguire sulla destra su sentiero tra due muretti a secco. Si sale costeggiato alcune abitazioni in località Casa Gatti, fino a raggiungere un tratturo. Tralasciata la mulattiera che sale all'alpe Solcio, si scende leggermente verso sinistra incrociando nuovamente la stradina asfaltata. La si segue verso valle per pochi metri, per poi imboccare nuovamente sulla destra il "Sentiero dei Tassi". Si prosegue a mezza costa in leggera salita, nel bosco ricoperto da distese di profumato aglio orsino. Dopo aver attraversato su un ponte il rio Ri, si passa accanto ai resti di un mulino e una segheria, arrivando in breve alla frazione di Coggia (769 m). Seguendo alcuni cartelli che riportano il simbolo della bicicletta, si sale attraversando il paese. Tra le abitazioni non si può non notare lo stemma di famiglia della monumentale "Casa del Vescoso". Giunti in un piccolo parcheggio, si seguono le indicazioni sulla destra per il "Sentiero dei Cervi" e il "Sentiero dei Caprioli". Raggiunta una cappella, si tralascia il sentiero a destra per Balmella/Solcio (Sentiero dei Cervi), e si prosegue seguendo il "Sentiero dei Caprioli". Tralasciata a sinistra l'indicazione per Staggiolo, si riprende a salire seguendo l'indicazione del "Sentiero Naturalistico" in direzione di San Domenico. La mulattiera sale in maniera costante e dopo aver superato il Rio Blanca, in pochi minuti si arriva all'alpe Cornù (985 m). Si continua a seguire il segnavia F8 e dopo aver tralasciato la deviazione a sinistra per l'alpe Cornù di dentro, si raggiunge il rio Pontone, che si supera, arrivando in breve a Nava di Fuori (1080 m) e subito dopo all'alpe Nava, punto più alto dell'escursione (1100 m). Proseguendo lungo il tratturo si arriva a un bivio, abbandonato il "Sentiero Naturalistico", si scende a sinistra continuando a seguire il "Sentiero dei Caprioli". Raggiunte le baite sottostanti, si piega verso sinistra passando accanto a una vecchia baita isolata, per poi continuare su sentiero che si inoltra nel bosco. Dopo aver oltrepassata la Cappella dei Rovi (975 m), si tralascia la deviazione per Ciotto e in pochi minuti si raggiunge Turiggetta (885 m). Dalle ultime baite a valle, si continua a destra sul "Sentiero dei Caprioli", fino a raggiungere il rio Riosciollo. Dopo aver oltrepassato il torrente, si prosegue ancora per un breve tratto nel bosco, per poi uscire raggiungendo le baite sottostanti. Dalle prime baite, si svolta a sinistra e attraversati i prati sottostanti, in prossimità di un palo della corrente, si riprende a scendere arrivando poco dopo sulla strada asfalta in località Villetta (810 m). Si attraversa l'abitato verso sinistra, per poi riprendere a scendere fino a raggiungere la sottostante strada asfaltata. Attraversata la strada, si scende alla sottostante località Lincio. Dalle ultime case si svolta a sinistra e attraversato il prato verso destra, poco prima di un edificio adibito a magazzino, si imbocca il sentiero non segnalato che scende fino alla località Raguzzo (680 m), incrociando il "Sentiero delle Volpi". Per non avere difficoltà nell'individuare il sentiero, si consiglia di seguire per un breve tratto la strada asfalta verso destra in direzione di S. Domenico, fino a raggiungere l'Oratorio di S. Carlo, da qui alcune paline segnavia indicano il sentiero F10 verso Varzo e il "Sentiero delle Volpi". Da Raguzzo si scende fino a incrociare una strada sterrata, che si segue verso sinistra, tralasciando l'indicazione per Bertonio. Raggiunto il cartello didattico sulla volpe, si inizia a scendere seguendo dapprima la mulattiera e in seguito alcune vie pedonali, fino a raggiungere la caserma dei Carabinieri. Si prosegue per un breve tratto verso sinistra, per poi salire seguendo le indicazioni per il centro, in pochi minuti si ritorna al parcheggio da cui si è partiti, chiudendo l'anello. In alternativa si possono percorrere le vie interne.
Malati di Montagna: Renzo, PiGi, Silvio e il selvadego
Varzo
Il nome “Varzo” ha un’etimologia di origine celtica e deriva dal termine “vargo”, ossia “varco”, allargamento nella valle, denominazione che è andata poi mutandosi nel latino “Vartio-Vartium”.
Il nome “Varzo” ha un’etimologia di origine celtica e deriva dal termine “vargo”, ossia “varco”, allargamento nella valle, denominazione che è andata poi mutandosi nel latino “Vartio-Vartium”.
Parrocchiale di San Giorgio (Sec. XVI)
località Colla
Via Crucis
località Durogna
Aglio orsino (Allium ursinum)
Pianta bulbosa erbacea perenne che deve il suo nome al caratteristico odore pungente che ricorda quello dell’aglio.
frazione di Coggia
Sentiero dei Caprioli e dei Cervi
Paradisia (Paradisia liliastrum)
Cappella dei Rovi