Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

sabato 29 dicembre 2018

Fine anno allo Zuc di Valbona o Zuc di Valmana

L'escursione è caratterizzata da diversi saliscendi, regalando ampi panorami sull'onnipresente Resegone, sul bucolico paese di Morterone, sul gruppo delle Grigne e sulle principali montagne lombarde, nelle giornate limpide lo sguardo può spaziare fino al Rosa e al lontanissimo Monviso. Dal caratteristico monumento dei Tre Faggi, alla Madonnina dei Canti, per poi salire allo Zuc di Valbona e continuando lungo la Costa del Palio, le emozioni non mancano sicuramente. I sentieri sono sempre ben indicati e segnalati, sconsigliamo la variante che dalla cima dei Canti scende alla Bocca del Grassello lungo la dorsale boscosa, proseguire sul 571. Non può assolutamente mancare la visita all'antico borgo di Arnosto, risalente al XIV secolo e fino al 1797 sede della Dogana Veneta, dove si delimitava il confine fra il ducato di Milano e la Serenissima.

Dall’autostrada A4 uscire al casello di Dalmine e continuare sulla SS470 della Val Brembana. Oltrepassati i comuni di Treviolo e Almè, alla rotonda proseguire a sinistra sulla SP14. Dopo aver attraversato i paesi di Capizzone e Sant'Omobono Terme, si segue la SP18 fino a Fuipiano Valle Imagna. Giunti in paese, si attraversa la piazza verso sinistra, per poi seguire sulla destra in Via Milano, fino a raggiungere il parcheggio sterrato sulla sinistra, a poca distanza dall'acquedotto (1150 m). Dopo aver preso visione dei sentieri su una bacheca, dalla palina segnavia si inizia a percorrere la stradina asfalta seguendo le indicazioni per il Zuc de Valmana/I Canti e i Tre Faggi (579-579A). Dopo pochi metri al primo bivio si prosegue a destra fino a raggiungere il successivo bivio nei pressi di una cappella con Crocifisso. Tralasciato a sinistra il sentiero 579, si prosegue in direzione dei Tre Faggi (579A), seguendo una strada forestale che attraversa una bella faggeta. Giunti a un ulteriore bivio, si tralascia la stradina cementata e si continua a seguire l'ampio sentiero sulla destra che prosegue in leggera salita. Nei pressi di una curva si imbocca sulla sinistra l'evidente sentiero che in breve conduce davanti ai “Tri fò”, i tre faggi monumentali che danno il nome al luogo (1393 m). A poca distanza è stata edificata una piccola santella dedicata alla Vergine Maria, al centro di un curioso recinto fatto con pilastri in pietra. Dalla palina segnavia si inizia a seguire verso sinistra il sentiero 571 in direzione della Madonna dei Canti. Con alcuni saliscendi si percorre l'ampia cresta nel bosco, tra suggestivi passaggi tra le rocce. Usciti dal bosco, si scende lungo un ghiaione fino a raggiungere una selletta. Il sentiero riprende a salire nella faggetta per un breve tratto, fino a sbucare in un ampio pianoro. Ancora pochi minuti e si arriva alla Madonna dei Canti, in splendida posizione panoramica sulle cime che la circondano (1563 m). Firmato il libro di vetta, si scende lungo l'ampia dorsale erbosa fino a raggiungere un piccolo cartello, sul quale viene indicato di svoltare a sinistra seguendo il 571. Si sconsiglia di proseguire diritti, il sentiero termina al limite del bosco, una labile traccia scende verso destra tra gli arbusti, per poi piegare a sinistra incrociando un vecchio sentiero che prosegue a mezzacosta, raggiungendo il Passo del Grassello (1390 m). Tralasciato il sentiero 579 per Fuipiano, si riprende a seguire il segnavia 571 in direzione del Passo del Palio. Incrociata una sterrata, la si segue per alcuni minuti, per poi svoltare a destra seguendo il sentiero indicato su una sasso a terra con frecce rosse e segnavia 571. Si inizia a salire per un breve tratto nel bosco, per poi continuare risalendo ripidamente il pendio erboso, fino a raggiungere la croce dello Zucco di Valbona (o M. Cucco o Zucco di Valmana, 1545 m). Si scende sul lato opposto per poche decine di metri, per poi svoltare a sinistra, raggiungendo in breve la Malga Cucco (1500 m). Seguendo l'ampio sentiero sulla destra, si inizia a percorre la Costa del Palio, una lunga dorsale erbosa che separa la Val Taleggio dalla Valle Imagna. Con davanti la splendida cresta dentellata del Resegone, si inizia a risalire il primo di una serie di dossi erbosi. Giunti al Passo del Palio (1371 m), si tralascia il sentiero 579b per Fuipiano/località Piazza e in breve si arriva nei pressi di una grossa pozza d'acqua, sotto la quale sorge l'agriturismo Costa del Palio. Continuando sulla dorsale, dopo aver tralasciato un'ulteriore sentiero sulla sinistra per Località Piazza/Fuipiano/Arnosto, in breve si arriva a un geolabio, dal quale si possono riconoscere le cime circostanti. Scesi al Passo del Palio (1371 m), crocevia di varie sentieri, si raggiunge poco più in basso sulla sinistra una palina segnavia, dalla quale si iniziano a seguire le indicazioni per fontana Città/Arnosto/Fupiano V.I. Entrati in un fitto bosco si inizia a scendere con alcuni tornanti, per poi continuare con un lungo tratto a mezzacosta. Incrociata una pista tagliafuoco, si inizia a seguirla verso sinistra e seguendo le indicazioni sulle paline segnavia per Arnosto, si arriva nei pressi di una graziosa cappella. Attraversata la strada il sentiero prosegue fino a incrociare il segnavia 579 (Sentiero dei Giganti). Arrivati nell'antico borgo di Arnosto, dopo una doverosa sosta, si raggiunge la chiesetta, oltre la quale proseguendo diritti, si imbocca il sentiero per Fuipiano. Terminato il sentiero, si attraversano alcuni prati e oltrepassato una grossa fontana, in pochi minuti si arriva nella piazza di Fuipiano. Non rimane che ripercorre il medesimo tratto di strada fatto in auto, oppure per risparmiare qualche minuto, si segue sulla destra Via Italia, al termine della quale un cartello segnavia invita a seguire sulla sinistra il sentiero per i Tre Faggi. Incrociata poco più in alto Via Milano, non rimane che seguirla fino a ritornare al parcheggio nei pressi dell'acquedotto.
Malati di Montagna: Lorenzo, Danilo, Pg e il selvadego






Altare dedicato alla Madonna, racchiuso in un curioso recinto di ‘dolmen’ che ricorda architetture celtiche. Sembra di essere in un ambiente ‘magico’.



I Tre Faggi, secolari monumenti arboricoli caratterizzati da una forma molto elegante





I Canti è un monte situato a Nord-Est di Fuipiano (1563 m), situato sopra la zona detta Pralongone. È il punto più alto della costa di nord-est della Valle Imagna. Sulla cima è collocata una statua, la cosiddetta 'Madonnina dei Canti', dalla quale si può godere di un fantastico panorama.




Zuc de Valmana (1546 m)











Morterone il secondo comune più piccolo d’Italia


Geolabio sulla Costa del Palio



Arnosto, il borgo fermo nel tempo...
Alcuni edifici di notevole valore artistico come la piccola chiesa e l'austero palazzo della dogana della Serenissima con i caratteristici tetti in “piode”





dettagli e traccia gpx 

sabato 22 dicembre 2018

L'anello di San Bernardo e di Sant'Emiliano

Localmente questa escursione è conosciuta come il "circuito dei santi", perché tocca le tre antiche chiesette di San Bernardo, Sant'Emiliano e la cappella di Monchezzola, dedicata alla Madonna della Neve. È un itinerario piacevole che si svolge a basse quote, quindi adatto alle stagioni invernali o primaverili. Punto più elevato è la Colma Vasselloni, che si trova lungo la dorsale che a sud del Sessera, divide la prima parte della bassa Valsesia dal Biellese sud orientale. L'itinerario si svolge su stradine sterrate e sentieri tutti ben segnalati, da segni di vernice bianco/rossi e da frequenti paline segnavia.

Dall'autostrada A26 si esce al casello di Ghemme /Romagnano Sesia, per poi proseguire sulla SS299 fino a Serravalle Sesia. Arrivati davanti all'area della cartiera, si svolta a sinistra in Via Monchezzola, all'inizio della quale si lascia l'auto nell'ampio parcheggio sterrato (330 m). Seguendo le indicazioni dei sentieri 706 e 707, si oltrepassa una cappella votiva e in breve si arriva al termine della strada asfalta. Tralasciata l'indicazione per il rifugio Monchezzola (706), dal quale poi faremo ritorno, si svolta a destra seguendo il segnavia 707. Al secondo ponticello, si attraversa un affluente del torrente Chezza, per poi proseguire in piano sulla sua sinistra idrografica. Lasciate a monte alcune cascine, il sentiero inizia a guadagnare quota passando accanto ad alcune graziose sculture in legno lungo un incassato e boscoso canale. Subito dopo aver oltrepassato una teleferica, si arriva alla graziosa baita dell'alpe del Saren. Con alcuni saliscendi si arriva a incrociare la strada sterrata che sale da Bornate (707a). Si inizia a risalire la strada sterrata con alcuni brevi tratti ripidi, fino all'indicazione sulla destra per l'oratorio di San Bernardo (variante). Imboccato il sentiero, si prosegue a mezzacosta incrociando dopo pochi minuti nuovamente la strada sterrata (709). Si scende leggermente verso destra, per poi riprendere a salire raggiungendo l'oratorio di San Bernardo, collocato sull'omonima cima (629 m). Tralasciato il sentiero 709 che scende a Bornate, si ritorna sui propri passi ripercorrendo la sterrata. Dopo un tratto in salita, si abbandona la strada sterrata che inizia a scendere e si svolta a destra iniziando a risalire faticosamente la dorsale raggiungendo la Colma Vasselloni, punto più elevato dell'intero anello (753 m). Dove la vegetazione si dirada, si ha una bella vista sulle montagne biellesi, dal Mombarone al Monte Barone. Si inizia a scendere percorrendo un ripido tratto su terreno disagevole, in cui bisogna porre un minimo d'attenzione, fino a raggiungere il Passo Solaroli, detto anche Passo della Morte, caratterizzato da una crestina di terra rossa (617 m). Il sentiero riprende a salire ripidamente un breve tratto sdrucciolevole, per poi continuare a mezzacosta verso sinistra fino a incrociare il sentiero 705 proveniente dalla Bocchetta d'Ovasine, che si utilizzerà per il ritorno. Svoltando verso destra brevemente si arriva alla piazzola dell'elicottero, da dove si può godere di un bellissimo panorama e subito dopo alla chiesa di Sant'Emiliano (742 m). Ritornati al bivio si inizia a seguire il segnavia 705, il sentiero scende lungo la dorsale alternando tratti particolarmente ripidi su terreno umido e ricoperto dal fogliame. Terminata la discesa, si prosegue con alcuni saliscendi tra la bassa vegetazione, lungo questo piacevole tratto si ha una buona visuale, sia a destra che a sinistra. Giunti alla Bocchetta d'Ovasine (509 m), si tralasciano a destra i sentieri 706 che scende verso Sostegno e il 700 che sale alla Cima Frasceja, il 705 che prosegue diritto verso la Chiesa di S. Antonio a Serravalle e si imbocca a sinistra il 706 che scende a mezzacosta verso Monchezzola/Serravalle. Superato con cautela un primo ponticello in legno, si continua a scendere fino a un secondo ponticello, oltre il quale si prosegue raggiungendo il fondo del vallone. Guadato una prima volta il torrente Chezza, si prosegue sulla sinistra idrografica fino a guadare nuovamente il torrente, per poi proseguire sulla sponda opposta su una carrareccia. In breve si arriva al Santuario della Madonna della Neve di Monchezzola, con accanto una fresca fontanella, e poco oltre all'omonimo rifugio privato dell'ANA di Serravalle Sesia. Continuando in piano su comoda strada sterrata, dopo aver attraversato un paio di volte il torrente Chezza, si giunge nuovamente al bivio iniziale, ora non rimane che ripercorrere il medesimo percorso fino al parcheggio.
Malati di Montagna: Lorenzo, Pg, Danilo e il selvadego



alpe del Seren



Oratorio di San Bernardo



non mancano i panorami
 




Colle di Sant'Emiliano, su cui è stata eretta la chiesa dedicata al Santo eremita






regge...!!!


Cappella Monchezzola





dettagli e traccia gpx