Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

sabato 20 gennaio 2018

La Valle del Gru, un angolo poco conosciuto della Valle Seriana

Un piccolo mondo di natura e tradizioni che è quasi ignorato dagli stessi escursionisti: lo si raggiunge da Orezzo, una frazione sopra Gazzaniga. Lassù sono rimasti solo due fratelli a custodirlo. La loro vita e fatta soprattutto di lavoro sui pascoli e nella stalla; cose semplici che scandiscono il tempo con ritmi sempre uguali e, in apparenza, monotoni; ma i due fratelli, gli ultimi abitanti di questo angolo della Valle Seriana, non cambierebbero per nessuna altra cosa al mondo.

Escursione priva di difficoltà, nella prima parte si percorre un lungo tratto di sentiero a mezza costa, in suggestivi boschi. L'arrivo nella Valle del Gru, con la sua graziosa chiesetta al centro della valle, è un salto indietro nel tempo. Per il rientro si segue una stradina bitumata, per poi proseguire lungo un sentiero panoramico verso la Val Vertova, fino a rientrare a Orezzo.

Dall’autostrada A4 si esce al casello di Bergamo, per poi proseguire sulla SS671 della Valle Seriana. Dopo Albino, si abbandona la SS671 e si seguono le indicazioni per Gazzaniga, continuando sulla SP35 in direzione di Orezzo/Aviatico/Selvino. Arrivati alla frazione di Orezzo, si consiglia di lasciare la macchina nell'ampio parcheggio sotto al paese. Attraversata la strada, si risale la scala sul lato opposto, per poi proseguire su strada asfalta in direzione della chiesa dedicata alla SS. Trinità. Dopo aver oltrepassato la chiesa, si continua a salire verso sinistra seguendo la strada asfalta verso Selvino/Aviatico (Via Don Sturzo). Dopo pochi minuti, in prossimità di una palina segnavia, si abbandona la strada principale e si svolta a destra in Via Oschiolo, iniziando a seguire il sentiero 524 (incr. 523 per il M. Poieto/Val di Gru/incrocio 519 M. Suchello). Dopo un tratto ripido, si prosegue a sinistra seguendo una stradina sterrata/bitumata, che in leggera salita prosegue al limitare del bosco. Tralasciato a destra il sentiero per Gazzaniga/Fiorano (523), in breve si arriva a un secondo bivio, si continua a destra seguendo il sentiero 524 (Gromalt/Val di Gru/incrocio 519 M. Suchello), tralasciando il sentiero 523 (Coldrè/M. Poieto). Si continua a salire tra muretti a secco e dopo aver oltrepassato un roccolo, si inizia un lungo mezza costa, con alcuni saliscendi, sotto al M. Cedrina. Arrivati alla baita Gromalt, il sentiero prosegue a destra dell'edificio perdendo quota ripidamente, fino a guadare il magro torrente Gru. Continuando a seguire i segnavia bianco/rossi posti sugli alberi, si riprende a salire arrivando in pochi minuti ai ruderi di una vecchia stalla in località La Plaza. Il sentiero inizia a scendere e subito dopo aver attraversato il torrente, si arriva nei pressi di una bella fonte di acqua fresca, dove a poca distanza si trova una bacheca in legno dell'associazione Valle del Gru. Tralasciata l'indicazione a sinistra per Aviatico/M. Poieto (516), si seguono i cartelli in legno per la chiesa del SS. Salvatore della Trasfigurazione e i segnavia del sentiero 524 (collegamento 525 e 519). Dopo aver seguito per un breve tratto una stradina bitumata, la si abbandona e si segue a sinistra il sentiero che sale fino a raggiungere la bella chiesetta in posizione panoramica, dove una pausa è d'obbligo. Continuando a salire, si costeggiano varie baite, tra le quali la baita di uno dei fratelli Martinelli, Donato, che calorosamente ci da il benvenuto. Seguendo il consiglio di Donato saliamo fino a raggiungere la sella in prossimità di una baita, da dove si ha una splendida vista sui ripidi contrafforti meridionali del Monte Alben che digradano verso il Secretondo. Seguendo la stradina con due strisce cementate, scendiamo fino a raggiungere la baita del fratello di Donato, Antonio. I fratelli Martinelli sono gli ultimi che vivono quassù, in quest'angolo della Valle Seriana poco conosciuto. Dalla baita di Antonio, tramite un sentiero si ritorna verso la chiesa, per poi scendere nuovamente fino alla bacheca, da dove si inizia a seguire la carrareccia che scende verso la Val Vertova. Con diversi saliscendi si costeggiano alcune baite e cascine ristrutturate, fino a raggiungere il bivio a destra per la "Base Scout". Si segue la stradina in salita e raggiunta una sbarra, si imbocca il sentiero a destra che sale in direzione di alcune baite. Dopo aver oltrepassata una bella cappella, si sale verso destra fino a raggiunge la bella contrada di Dossello, affacciata sulla media Valle Seriana. Al centro della contrada, si sale verso destra, per poi proseguire in piano fino a raggiungere una cappelletta. Si tralascia la mulattiera che sale a destra e si inizia a scendere lungo una scalinata fino a raggiungere le prime case di Orezzo.
Malati di Montagna: Gemma, Simonetta, Danilo, Lorenzo, Pg, Renzo e il selvadego

Donato e...


...Antonio Martinelli


Immersa in una conca di verdi prati, ben inserita nel paesaggio circostante, la chiesa si San Salvatore sorge su una collinetta in posizione dominante. È una caratteristica cappella votiva le cui origini sono molto antiche. Le prime notizie risalgono alla visita pastorale di San Carlo Borromeo nel 1575 e di San Gregorio Barbarigo nel 1656.




panorama dalla sella


lungo il sentiero



L’Elleboro bianco, comunemente chiamato Rosa di Natale, 
è una delle più interessanti fioriture invernali.


si parte da Orezzo
con la chiesa parrocchiale dedicata alla Santissima Trinità


numerosi esempi di devozione popolare, 
testimoniati dagli affreschi su abitazioni e le cappellette disseminate sul territorio




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