Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 10 dicembre 2017

Antica Strada Perledo-Esino Superiore

Si deve sapere che fino al primo ventennio del secolo scorso (attorno al 1927), Esino Lario era diviso in due comuni ben distinti, Esino Superiore ed Esino Inferiore, ognuno con le proprie attività, scuole, e vie di comunicazione. La strada in oggetto, era la via di accesso principale di Esino Superiore, e curiosa è la storia di come venne eretto il primo Gesuolo del Crocefisso. Correva l'anno 1614, ed i comuni di Perledo e di Esino Superiore erano in continua diatriba per questione di confini. Per porre fine a piccole rappresaglie reciproche,le due comunità decisero di individuare il confine (ancora oggi in essere), e quindi di costruirvi un Gesuolo, sia come monito a future scaramucce, sia come riparo di anima e di corpo per tutti i viandanti. Tale Gesuolo, riportava anche gli affreschi dei Patroni dei due comuni: San Vittore (Esino Superiore) e San Martino (Perledo). L'atto venne redatto sotto giuramento delle due Parrochie, e a garanzia del Notaio Abate Porfirio Arrigoni di Esino Inferiore. Nel corso degli anni, però tale strada venne completamente abbandonata, e così anche il Gesuolo cadde nel dimenticatoio, sino a rimanere solamente un cumulo di macerie. Un gruppo di volontari, a partire dal gennaio del 2005, ha riscoperto e riattivato l’antico tracciato storico che collegava Esino Superiore con Perledo, andando a ricostruire, oggi come allora, il Gesuolo del Crocefisso.
Dall'archivio Digitale Pietro Pensa e Centro di documentazione e informazione dell'Ecomuseo delle Grigne

Escursione ad anello su antiche mulattiere e sentieri sempre ben segnalati. Si attraversano alcuni borghi caratteristici, tra cui Vezio con il suo antico castello. Non mancano gli scorci panoramici sul lago, nuvole permettendo...!!!

Provenendo da Milano seguire la Strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga. Dopo Lecco, prendere la prima uscita per Mandello/Varenna/Abbadia L. e proseguire lungo la strada vista lago, fino a Varenna. La macchina la si può lasciare nei pochi posti gratuiti in Via Imbarcadero o nei pressi della stazione (220 m). Senza attraversare il ponte, si ripercorre per una decina di metri la strada principale, per poi abbandonarla nei pressi del ristorante Montecodeno, da dove si imbocca la mulattiera a sinistra, per il Castello di Vezio/Perledo. Si sale abbastanza ripidamente attraversando il paese, fino a raggiungere la palina segnavia nei pressi delle prime case di Vezio (355 m). Prima di proseguire a sinistra seguendo le indicazioni per Perlendo, lungo il famoso “Sentiero del Viandante”, si consiglia una visita al caratteristico borgo, con il suo castello che si erge sul promontorio che sovrasta Varenna, da più di mille anni (aperto dal primo sabato di marzo al primo novembre, chiuso in caso di pioggia). Dalla palina segnavia si scende velocemente seguendo la mulattiera acciottolata verso l’orrido del torrente Esino, che si attraversa su di un grazioso ponte in sasso e lasciato alla destra l’antico mulino, si sale incrociando poco dopo la strada asfaltata. La si segue verso destra per pochi metri, per poi riprendere a seguire la mulattiera a sinistra sempre ben indicata dalle paline segnavie. Raggiunta la cappella di Campallo, con il caratteristico portico, si tralascia la mulattiera a sinistra per Regolo e attraversati alcuni bellissimi uliveti si arriva alle prime case di Perledo (395 m). Si sale in direzione della chiesa parrocchiale di S.Martino, dalla cui piazza si può godere di un bellissimo panorama. Salendo a destra della chiesa, si passa accanto all’alto campanile romanico, per poi continuare verso sinistra raggiungendo la Chiesetta di S. Lucia. Seguendo le indicazioni per Esino si sale a destra e in breve usciti dal paese si continua sull’ampia mulattiera. Oltrepassata una cappella, con alcune svolte si arriva a incrociare la strada asfalta, che si inizia a seguire verso destra per circa un centinaio di metri, fino a riprendere l’antico tracciato sulla sinistra. Guadagnando quota in maniera costante, si percorre un lungo tratto a mezza costa, alcuni cartelli illustrativi che raccontano la storia di questa storica e importante via di comunicazione. Oltrepassata una cappella, si arriva dopo alcuni minuti a un bivio, dove tralasciato momentaneamente il sentiero a sinistra, si prosegue per un breve tratto, fino a raggiungere il Gesuolo del Crocefisso, con gli affreschi di San Martino e San Vittore. Ritornati al bivio si inizia a seguire le indicazioni per Croce di Bologna/Bologna/Agueglio, all’inizio il sentiero è poco evidente, ma poi diventa ben marcato. Arrivati a una bella sorgente, con l'effige della Madonna, si riprende a salire fino a raggiungere il bivio in località Croce di Bologna. Tralasciato il sentiero a destra per Agueglio si inizia a scendere in direzione di Bologna. Dopo aver perso leggermente quota, si riprende a salire scollinando per la seconda volta. Si scende raggiungendo alcune baite ristrutturate in bella posizione panoramica, oltre le quali si arriva in breve a Bologna. Tralasciata l'indicazione per Perledo/Vezio/Varenna, si piega a destra verso Gisazio/Albiga/San Defendente, arrivando poco dopo in un ampio parcheggio. Si segue la stradina asfaltata al margine del parcheggio, all'inizio della quale si trova un pannello del "Parco Regionale della Grigna Settentrionale". Dopo aver raggiunto una cappella recentemente restaurata, si tralascia il sentiero per Albiga/Monte San Defendente e si continua a scendere lunga la strada asfalta per poche decine di metri, fino a raggiungere una palina segnavia. Abbandona la strada, si riprende a scendere seguendo la mulattiera, raggiungendo in pochi minuti il borgo di Gisazio, con la bella chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena. Raggiunta la strada asfalta, si inizia a seguirla verso destra seguendo le indicazioni sulla palina segnavia per il Bosco delle Streghe/Perledo/Varenna. Dopo un centinaio di metri raggiunta la seguente palina segnavia, si abbandona la strada asfalta e si segue a sinistra un ampio sentiero che poco dopo entra nel ”Bosco delle Streghe". Si attraversa il suggestivo bosco e oltrepassata una bella cappella si arriva a un bivio. Abbandonato il sentiero che prosegue verso Perledo/Bologna, si inizia a scendere a destra, seguendo la bella mulattiera in direzione di Regolo/Varenna/Vezio. Inizialmente si perde quota ripidamente, passando in mezzo ad alcuni uliveti, fino a raggiungere Tondello. Continuando a seguire le indicazioni per Varenna, si arriva alla chiesa di Regolo, dedicata ai Santi Giovanni Battista e Rocco. Dalla piazza si tralascia l'indicazione a sinistra per Perledo e si continua a scendere verso Varenna/Vezio. La mulattiera sempre ottimamente indicata dalle paline segnavia, passa in mezzo alle case, attraversando in alcuni punti la strada asfalta. Arrivati dietro alla stazione ferroviaria di Varenna, non rimane che seguire la strada verso sinistra, fino a raggiungere nuovamente il punto di partenza.
Malati di Montagna: Lorenzo, Pg, Danilo e il selvadego

valorizzazione del Made in Italy....
per maggiori informazioni consultare il link



Chiesa di Sant’Antonio Abate
La chiesa è di origine medioevale, ma venne rifondata nel 1570, ripresa in età barocca e nuovamente decorata all’inizio del secolo scorso.





Campallo


Perledo
il massiccio campanile romanico di San Martino...


....e l'oratorio di Santa Lucia






L'antico Gesuolo del Crocifisso anticamente adibito a luogo religioso e di ricoveero per i viandanti che percorrevano l'antico tracciato. Documenti dell'epoca ne menzionano l'esistenza già nel 1344.



niente cielo azzurro...ma anche cosi è uno spettacolo...


La chiesa di Santa Maria Maddalena in Gisazio, fondata nel 1596


inizio del "Bosco delle Streghe"


la bella mulattiera che scende verso Varenna


dettagli e traccia gpx 

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