Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

domenica 11 ottobre 2015

Al "cancc zèrp" o semplicemente Monte Cancervo

Il monte Cancervo è una bastionata rocciosa situata a nord ovest dell’abitato di San Giovanni Bianco, si erge maestoso con le sue rocce ed i suoi torrioni sopra il bellissimo altopiano erboso dove giacciono in amena posizione i villaggi di Pianca e Brembella. L’itinerario effettuato si sviluppa in una zona di grande interesse paesaggistico e naturalistico.

Da Milano si segue l'autostrada A4 sino all'uscita di Dalmine per poi continuare sulla statale 470 Dalmine/Villa D’Almè. Alla rotonda di Villa D’Almè si seguono le indicazioni per San Pellegrino Terme, risalendo la Valle Brembana fino a San Giovanni Bianco. Dal paese si svolta a sinistra per la Valle Taleggio e dopo circa 900 metri si svolta a destra seguendo le indicazioni per Pianca, raggiunto il piccolo borgo di Pianca 810 m, si parcheggia vicino alla Chiesa dedicata a Sant'Antonio Abate. La chiesa è stata restaurata recentemente grazie ai fondi raccolti dai trenta abitanti, pensionati e contadini!
Tralasciato a sinistra il "Sentiero Partigiano" (131), si prosegue verso il paese, subito dopo le prime case, sulla destra inizia il sentiero 102 contrassegnato dai segni di vernice bianco/rossi. Si sale tra le strette viuzze del paese e poco dopo aver costeggiato alcuni orti si incrocia la strada asfalta, dalla quale poi faremo ritorno. Attraversata la strada in breve si esce tra i verdi pascoli, con alcune mucche che pascolano beatamente. Oltrepassata una stalla, il sentiero entra in un luminoso bosco di betulle, faggi ed eriche, si continua a salire a mezza costa su un costone erboso, raggiungendo un'enorme roccia sporgente che forma una tettoia, adatta come riparo in caso di maltempo. Oltrepassata una sorgente (molto rara su questo versante), in breve si raggiunge un colletto con a destra un capanno di caccia, dopo aver perso leggermente quota si riprende a salire ripidamente imboccando lo stretto vallone denominato il "Canal catif" (canale cattivo). Si guadagna quota faticosamente sotto l'affilata guglia della Corna Torella, tra pinnacoli rocciosi e pareti strapiombanti, raggiunto il tratto più esposto, con un minimo d'attenzione, lo si supera con l'ausilio di alcune catene metalliche e gradini intagliati nella roccia. Arrivati al termine del canale si prosegue tra splendide conche prative e tratti boscosi, fino a raggiungere un grosso masso. Tralasciato a destra il sentiero per la baita Camì una costruzione metallica di colore verde, si continua a seguire il segnavia 102 e attraversata una bella faggeta si arriva al Rif. Baita Cancervo (o del Santì) 1697 m, dove alcuni biondi cavalli Avelignesi ci danno il benvenuto. Poco prima d'arrivare alla baita si abbandona il sentiero principale e salendo verso destra si raggiunge una baracca metallica, oltre la quale si prosegue a sinistra seguendo un marcato sentiero. Dopo aver attraversato alcune vallette e dossi, con un ultimo sforzo in pochi minuti si raggiunge la croce del Monte Cancervo 1835 m. Splendido il panorama verso il vicino Monte Venturosa e il più lontano Pizzo dei Tre Signori. Per il ritorno dalla cima si scende seguendo il sentiero sul lato opposto da dove si è saliti, dopo un breve tratto ripido si prosegue a mezza costa fino a raggiungere il Passo Grialeggio 1707 m. Dal passo, come indicato dalla palina segnavia, si segue il sentiero 136 (Foppelle), iniziando a perdere quota con una lunga serie di tornanti all'interno del bosco. Oltrepassata la Baita della Vecchia 1380 m il sentiero prosegue su un'ampia strada sterrata con tratti cementati fino a incrociare la strada asfaltata. Si segue la carrozzabile verso destra per circa mezz'ora fino a incrociare nuovamente il sentiero fatto alla mattina che in breve ci riporta alla bella chiesetta di Pianca.
Malati di Montagna: Elena, Pg, Danilo e l'Homo Selvadego


strane prospettive alla Corna Torella


quasi al termine della faticosa ma divertente salita...


il Cancervo è ancora lontano...


Monte Cancervo 1840 m



siam troppo belli...!!!




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