«Da quassù il mondo degli uomini altro non sembra che follia, grigiore racchiuso dentro se stesso. E pensare che lo si reputa vivo soltanto perché è caotico e rumoroso»
Walter Bonatti
Un percorso tra storia, natura e splendidi panorami,
poche parole per riassumere questa suggestiva escursione.
Dall'autostrada A26 Gravellona Toce, proseguiamo sulla SS33 del Sempione fino all'uscita di Ornavasso/Premosello C, per poi continuare a destra seguendo le indicazioni per Ornavasso/Migiandone. Tralasciata dopo pochi minuti la strada a destra per la frazione Migiandone, continuiamo verso Ornavasso e dopo aver costeggiato per un breve tratto la ferrovia, svoltiamo a destra seguendo una strada sterrata, in breve arriviamo nell'ampio piazzale sterrato in località Punta di Migiandone 207 m (volendo si può arrivare fin qui anche passando per il centro di Ornavasso, in questo caso dalla SS33 del Sempione prendere l'uscita di Ornavasso).
L'escursione prende avvio all'inizio della strada militare, a poca distanza dal cannone contraereo. Oltre al pannello didattico, una palina segnavia indica le varie mete che si possono raggiungere e la relativa tempistica (Forte Bara/Capanna Legnano/Cima Tre Croci - A21). La pendenza durante la salita rimane sempre costante fino al Forte Bara, durante il tragitto si possono visitare trincee, gallerie d'accesso alle trincee e alle postazioni per mitragliatrici (utile una torcia o una pila frontale). Salendo possiamo godere di splendidi scorci panorami, a sinistra sull'abitato di Ornavasso, con il solitario Montorfano e poco più in là sui laghi Mergozzo e Maggiore, a destra sulla piana Ossolana con il fiume Toce che placidamente scorre, mentre alle nostre spalle le cime del Parco Nazionale della Val Grande con le aspre pareti dei Corni di Nibbio e l'imponente parete sud del Pizzo Proman. La strada militare termina davanti a una fontana, nei pressi del Forte Bara 420 m, postazione fortificata su più livelli che doveva ospitare baraccamenti e cannoni a lunga gittata. Consigliamo una visita alle varie strutture, tra le quali si può vedere un cannone e un mortaio, posizionati per rendere ancor più suggestivo il luogo. Ritornati alla fontana riprendiamo il nostro itinerario seguendo le indicazioni sulla palina segnavia.
Oltrepassata la piazzola dell'alzabandiera, dopo pochi minuti abbandoniamo la strada sterrata e proseguiamo sulla mulattiera a destra (palina segnavia). Guadagniamo quota con una serie di stretti tornanti e oltrepassato un cippo che ricorda tre partigiani uccisi nel '45, in breve arriviamo all'ingresso di una buia galleria scavata nella roccia e dal fondo sconnesso, che attraversiamo. Dopo qualche minuto giunti a un bivio, lasciamo a destra il sentiero per l'alpe Cuna e oltrepassato un traliccio di una vecchia teleferica, arriviamo ad un punto molto panoramico sulla pianura Ossolana. Il percorso prosegue verso sinistra entrando in un bel bosco di castagno, betulla e roverella. Raggiunta una palina segnavia, tralasciamo a sinistra il sentiero che scende verso il Boden e continuiamo a seguire la mulattiera fino a raggiungere i prati sormontati dalla solitaria baita "Solitudine". Lasciamo questo luogo di pace e silenzio, proseguiamo su una stradina sterrata che sale con alcuni tornanti raggiungendo le baita dell'alpe Burumbondo 975 m. Dalla palina segnavia, abbandoniamo la strada sterrata e seguiamo il sentiero a destra (Capanna Legnano/Cap. del Buon Pastore/Cima Tre Croci - A21). Incrociamo nuovamente la mulattiera che seguiamo per un lungo tratto verso destra in falsopiano. Purtroppo proseguendo notiamo che in alcuni tratti la mulattiera tende a scomparire, soppiantata dal sentiero, rimangono solo i resti dei muretti a secco che la sorreggevano. Dopo aver guadagnato quota con una serie di lunghi tornanti in una bella faggetta, il sentiero piega decisamente verso sinistra. Percorriamo un lungo traverso e dopo aver perso leggermente quota raggiungiamo una palina segnavia, oltre la quale arriviamo alla Capanna Legnano 1287 m. Per la sosta decidiamo di fermarci sul prato davanti al rifugio, il panorama è talmente vasto che rimaniamo senza parole. Per il ritorno percorriamo il medesimo itinerario dell'andata.
Malati di Montagna: Silvio, Pg e l'Homo Selvadego
Punta Migiandone
Cannone di fab. tedesca da 105 mm
dell'incrociatore "Attilio REGOLO"
Cannone contraereo mod. 90/53
Le trincee comunicano coi posti di comando, di rifornimento e coi punti di raccolta delle riserve, mediante camminamenti: alti fossati, più angusti delle trincee ma di altezza maggiore, realizzati per il passaggio in condizioni di sicurezza dal tiro nemico di un solo uomo alla volta o di una barella e tracciati senza troppo regolarità nel terreno, al fine di non essere troppo facilmente individuati dal fuoco avversario.
se l'inizio è così...chissà il resto della giornata...!!!
Il Forte di Bara (postazione in barbetta) è costituito da una serie di piazzole sostenute da muri di pietra che avrebbero ospitato artiglieria pesante ed è protetto da più linee di trincee sovrapposte.
Obice trainato da 155/23 (M114)
sullo sfondo da sinistra il P.zo Proman, al centro il P.zo Lesino
e a destra i Corni di Nibbio
La Capanna Legnano sorge all’alpe Tiramboche 1287 m in splendida posizione panoramica. È stata costruita da un gruppo di legnanesi per ricordare i caduti di guerra della città lombarda. Bruciata durante un rastrellamento nel giugno 1944, venne poi ricostruita e ampliata da Guido Oliva alla fine della resistenza,
dalla Capanna Legnano...si rimane senza parole...
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