Sant’Antòni dal porscèll
l’ha sonaa al campanèll
al campanèll al s’è rompuu
Sant'Antòni al s’è sconduu
al s’è sconduu da drèe a una pòrta
gh’eva là una dònna mòrta
dònna mòrta l’ha faa “Hi”
Sant’Antòni al s’è strimii
dònna mòrta l’ha faa “Ha”
Sant’Antòni l’è scappaa'
In vita fu anche reputato un potente taumaturgo capace di guarire malattie terribili e per questo venivano posti sotto la sua protezione coloro che erano afflitti dal ''male degli ardenti'', da qui la definizione del ''Fuoco di Sant'Antonio'', che in realtà corrisponde a due diverse malattie che provocano forti eritemi.
Tra gli attributi iconografici del santo figurano quindi il fuoco e il maiale, il cui grasso poteva servire a lenire gli eritemi. Sant'Antonio abate viene perciò considerato il patrono dei macellai e salumai, dei contadini e degli allevatori e protettore degli animali domestici. Tanto che il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo.
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