Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

sabato 12 gennaio 2013

da Serena al rifugio Griera

Abbandoniamo la statale 36 in prossimità del ponte sull’Adda a Lecco, per proseguire sulla nuova SS36 che sale verso la Valsassina. Dopo l’ultima galleria, alla rotonda di Ballabio, proseguiamo diritti seguendo la provinciale 62 fino a Taceno, da dove continuiamo a destra seguendo le indicazioni per Premana fino al ponte che precede la salita verso il paese.
Dopo pochi minuti oltrepassato il ponte, tralasciando a destra la strada che conduce a Premana, in breve arriviamo all'ingresso di Pagnona. Continuiamo verso destra seguendo le indicazioni per Dervio, dopo poco meno di 2 km lasciamo l'auto in uno spiazzo sulla sinistra a circa 950 m d'altitudine. Ultimati i preparativi imbocchiamo sul lato opposto la strada militare, facente parte della cosiddetta "Linea Cadorna", su un cartello vengono indicate l'Alpe Gallino, l'Alpe Termine, l'Alpe Vesina, l'Alpe Campo e il Monte Legnone, un altro cartello ci informa se il Rifugio Griera è aperto o chiuso.
Ci incamminiamo sulla sterrata che seguiremo fino al rifugio mantenendosi in leggera e costante salita. In breve raggiungiamo un bivio, a sinistra c'è un'altra possibilità di parcheggio, un'ampio spiazzo con una piccola chiesetta. Proseguiamo e poco più in alto giungiamo alle case dell'Alpe Gallino 1012 m, all'altezza del secondo tornante ignoriamo il sentiero sulla destra segnalato con bolli bianco/rossi e proseguiamo inoltrandoci in un bel bosco misto di castagni, faggi, betulle e noccioli.
Passiamo sopra alle baite dell'Alpe Termine e man mano che saliamo il bosco inizia a diradarsi regalandoci i primi panorami, oltrepassato un piccolo edificio dell'acquedotto, ignoriamo un ulteriore sentiero che scende a sinistra, per poi arrivare in vista dell'Alpe Vesina 1430 m. Tralasciamo la stradina che prosegue diritta verso l'alpeggio, per proseguire sulla strada militare che ora inizia a essere ricoperta dal ghiaccio, durante le uscite invernali è sempre raccomandabile avere nello zaino i ramponcini a 4 o meglio a 6 punte. All'altezza di un tornante accanto a una fontana in legno, troviamo una palina segnavia con l'indicazione del sentiero che proviene da Pagnona. Dopo un breve tratto di bosco con larici usciamo all'aperto, sulla destra possiamo già osservare la croce con accanto una madonnina che preannunciano l'arrivo all'Alpe Campo 1647 m. Una tabella didattica riporta una cartina della zona e parla delle strada militare che stiamo percorrendo.
Volendo ora si può risalire tra i prati diritti verso il rifugio, noi abbiamo preferito seguire il tracciato principale godendo appieno della splendida giornata. Ad una palina segnavia in legno con l'indicazione per la diretta alla cresta del Legnone ci fermiamo qualche istante osservando la mole del Pizzo dei Tre Signori che si erge tra le nebbie del fondovalle. Pochi passi ancora ed eccoci alle spalle del rifugio Griera 1734 m. Guardiamo l'orologio e vista l'ora decidiamo di proseguire, la strada ora si restringe leggermente ed è ricoperta quasi completamente dal ghiaccio, per cui decidiamo di usare i ramponcini. Salgo spensieratamente nel silenzio della montagna che solo lei può dare, avrei voglia di proseguire andare avanti senza nessun obbiettivo, ma oggi può bastare, ci fermiamo su poggio panoramico dove veniamo raggiunti dopo pochi minuti da Pino che senza quasi chiederglielo ci elenca le cime attorno e ci suggerisce alcuni percorsi in zona che naturalmente ne faccio prezioso tesoro…grazie…
Come capita spesso non ci accorgiamo del tempo che passa e allora con passo spedito ci piombiamo giù al rifugio dove appena entrati Serena ci accoglie come solo le persone di montagne sanno fare.
Chi ha frequentato i sentieri attorno al Pizzo dei Tre Signori gli sarà sicuramente capitato di fermarsi al rifugio Falc dove la mitica Serena lo ha gestito per sette anni deliziandoci con i suoi manicaretti, ora da circa due anni ha preso in gestione questo rifugio e sicuramente come per il Falc avrà sicuramente un gran successo...!!!
Mentre assaporiamo un bel piatto di pinzocheri fumanti. scopriamo che oggi è il compleanno di Serena e allora quale occasione migliore per festeggiare. Tra un picchiere di prosecco e una sfilata di deliziosi dolci il tempo passa, purtroppo dobbiamo rientrare, a malincuore salutiamo Serena e i suoi amici e iniziamo la lunga discesa. Per il rientro ripercorriamo il medesimo percorso fatto all'andata e dove è possibile tagliamo i tornanti seguendo il sentiero contrassegnato con delle frecce verdi.
Malati di Montagna: Danilo e Fabio




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