All'inizio del parcheggio nei pressi di un pannello del Parco delle Orobie Begamasche seguiamo la sterrata che prende quota gradatamente, lasciando sulla sinistra alcuni vecchi edifici, proseguiamo seguendo i segnavia bianco rossi, davanti a noi vediamo l'Arera con le nuvole che già lo ricoprono… Continuiamo sull'ampio sentiero fino a incrociare la strada sterrata di servizio al rifugio che tralasciamo per svoltare a destra su una stradina inerbita, su un sasso troviamo i segnavia 237-244.
Continuiamo in leggera salita lungo una vecchia pista da sci, passiamo tra due muretti in cemento su uno dei quali vediamo la scritta Camplano Leten, piegando a sinistra proseguiamo su un sentiero tra i prati.
Continuando a mezzacosta con lievi saliscendi ci immettiamo su una stradina che scende dal Rifugio Capanna 2000, andiamo verso destra alternando alcuni brevi tratti in leggera salita, sulla sinistra possiamo osservare l'Arera sempre più coperto dalle nuvole mentre davanti il Grem e sulla destra l'Alben.
Raggiungiamo la Baita Zuccone 1800 m che consta di due edifici affiancati, proseguiamo in discesa e poi, con minore pendenza, arriviamo ad una vasca in cemento che raccoglie l'acqua di un piccolo torrente che scende ripidamente da sinistra. Continuiamo in falsopiano seguendo i bolli bianco/rossi, in questo tratto ci fermiamo sovente ammirando e fotografando alcune splendide fioriture che Piergiorgio pazientemente ci illustra, tra cui alcuni bellissimi esemplari di Giglio di San Giovanni, mi domando dopo tanto tempo che lo conosco come fa ha ricordarsi il nome di tutti i fiori e piante che incontriamo....potrò mai diventare bravo come lui???
Costeggiamo una gola che scende ripidamente alla nostra destra e in fondo alla quale scorre un torrente, proseguiamo in discesa e dopo pochi minuti guadiamo il torrente. Torniamo a salire raggiungendo un bivio, andiamo verso sinistra tralasciando il sentiero verso Zambla, in breve giungiamo in una valletta. Dopo un breve tratto in piano passando accanto a una grossa pozza, riprendiamo a salire seguendo una delle tante tracce in cui si è diviso il sentiero arrivando alla Bocchetta di Camplano 1840 m, davanti sulla destra a poca distanza la Baita Camplano.
Proseguiamo quasi in piano mantenendoci sulla sinistra, il sentiero si divide in varie tracce ma è comunque ben intuibile, poco dopo in basso sulla destra vediamo una valletta attraversata da un torrente con la solitaria Baita di Valmora.
Rimanendo a sinistra e seguendo i segnavia ora più radi, iniziamo a scendere con poca pendenza, dopo un tratto in falsopiano attraversiamo il torrente che poco prima vedevamo dall'alto. Pieghiamo ora a destra iniziando a percorrere un tratto in leggera salita oltrepassato il letto di un torrente in secca dopo un breve consulto decidiamo che per oggi può bastare, il rifugio Luigi Santamaria in Leten una delle nostre probabili mete dovrà aspettare. Ritornati sui nostri passi arriviamo nuovamente alla baita Zuccone, decidiamo di andare a bere qualcosa al rifugio Capanna 2000 che vediamo in alto sulla destra. Davanti alle baite seguiamo il sentiero contrassegnato da segnavia bianco/rossi e da alcune frecce rosse. Dopo un primo tratto ripido, proseguiamo a mezza, arrivati sotto al rifugio riprendiamo nuovamente a salire piegando leggermente a sinistra e in breve arriviamo in località Pian Cansaccio dove sorge il rifugio 1960 m. Prima di consumare la tanto sospirata bevanda refrigerante, saliamo a monte dell'edificio dove possiamo osservare alcuni interessanti itinerari che mettiamo in nota nelle cose da fare, oltre alla salita al Monte Arera, vi è anche l'interessantissimo "Sentiero dei fiori" che attraversa a quota 2000 metri i ghiaioni della Val d'Arera e del Mandrone, offrendo un ricco panorama montano e sfiorando alla base le maestose pareti dell'Arera, e della Corna Piana fino a raggiungere il passo Branchino.
Purtroppo tutto e avvolto nelle nuvole, ma proprio nel momento in cui decidiamo di scendere al rifugio, una folata di vento per alcuni secondi ci permette di ammirare le spettacolari pareti dolomitiche dell'Arera. Dopo la pausa per la via del ritorno seguiamo la strada sterrata che scende direttamente al parcheggio dove abbiamo lasciato l'auto. Luoghi affascinanti dove sicuramente faremo ritorno magari in una giornata un po' meno afosa…!!!
Malati di Montagna: PG (Piergiorgio), Danilo e Fabio