Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

domenica 24 luglio 2011

Al Col de la Croix nello splendido Parco Naturale Mont Avic

...un itinerario ad anello dove si possono cogliere colori, sfumature, emozioni che solo la natura e i suoi timidi abitanti possono offrire...

Dall'autostrada A5 direzione Aosta usciamo a Verrès, alla rotonda proseguiamo a sinistra sulla SS26, dopo circa 1 km svoltiamo a sinistra e attraversato il ponte sulla Dora Baltea proseguiamo seguendo le indicazioni per Champdepraz e il Parco Naturale Mont Avic. Dopo una lunga serie di tornanti poco prima di Barbustel svoltiamo a sinistra per Füsse, in pochi minuti arriviamo nell'ampio parcheggio a quota 1200 m circa dove lasciamo l'auto.
La giornata dal punto di vista del meteo si presenta davvero gradevole, anche se l'aria per essere a fine luglio e decisamente frizzantina, seguiamo la sterrata in leggera discesa sul lato opposto da dove siamo arrivati, attraversato il torrente su un ponte sulla destra troviamo un pannello informativo sui sentieri del parco. Proseguiamo ora in salita seguendo sempre la poderale, arrivati a uno spiazzo svoltiamo a destra seguendo i segnavia gialli del sentiero n. 4, con diversi tornanti iniziamo a guadagnare lentamente quota, il percorso si svolge in un bel bosco dove prestando attenzione tra i rami si possono intravedere il Monte Barbeston di cui ho un buon ricordo e il simbolo del parco il Mont Avic. Dopo un lungo tratto a mezzacosta su una bella mulattiera lastricata arriviamo in una prima radura acquitrinosa da dove alle nostre spalle possiamo ammirare il gruppo del Monte Rosa in tutto il suo splendore, giunti alla seconda radura sotto alle pareti rocciose del Bec de Nona incrociamo il segnavia n. 5 proveniente da destra, da qui in poi i due sentieri proseguiranno nella medesima direzione.
Riprendiamo a salire in un rado bosco di larice e pini uncinati, oltrepassata sulla destra una bastionata rocciosa ecco apparire davanti a noi incastonato tra il Bec de Nona e il Mont Pertse il Lac de Leser 2019 m, una pausa è quasi d'obbligo... Il sentiero prosegue e arrivati al di sopra del lago troviamo un belvedere panoramico dove è stato allestito un pannello illustrativo per l'individuazione delle cime circostanti, magnifico il colpo d'occhio sul Cervino. Continuiamo lungo il fianco di una parete rocciosa e oltrepassati alcuni tratti opportunamente messi in sicurezza arriviamo ad un bivio, ignorato il segnavia n. 5A per il rifugio Barbustel proseguiamo diritti fino a incontrare una palina segnavia, tralasciamo l'ulteriore deviazione per il rifugio e volgendo decisamente a sinistra iniziamo la salita verso il colle. Il percorso si svolge in gran parte su terreno roccioso, alcuni ometti e segnavia gialli indicano la direzione da tenere, dopo circa 25 minuti arriviamo al Col de La Croix a 2287 m, qui decidiamo di concederci una pausa, accanto a una delle tante pozze d'acqua che rendono la zona particolarmente suggestiva.
Soffia un vento gelido, per cui decidiamo di iniziare a muoverci, proseguendo nel senso opposto da dove siamo saliti in breve arriviamo ad un grosso cippo in pietra dove troviamo le indicazioni dei vari sentieri, proseguiamo a destra seguendo il segnavia 10C, perdendo leggermente quota arriviamo a incrociare il sentiero che sale dalla Valle di Champorcher. Con un ripido ma breve tratto arriviamo al Col de Lac Blanc 2309 m, da qui iniziamo a scendere verso la conca dove è adagiato il rifugio Barbustel che raggiungiamo senza troppa fatica 2200 m. Al rifugio ci sono arrivato da tutte le direzioni e in tutte le stagioni, anche d'inverno, sarà per la presenza dei numerosi laghi che lo circondano o forse per la sua posizione isolata, senza dubbio è uno dei luoghi in cui ogni tanto mi piace andare a rifugiarmi...!!! Sulla destra del rifugio seguiamo il sentiero contrassegnato 5C, indicato anche su una palina segnavia, scendiamo a tornanti tra grosse rocce arrivando ai pascoli pianeggianti dove sorgono gli alpeggi di Coucy 2059 m. Dalla palina segnavia pieghiamo a sinistra passando alla base di un promontorio roccioso, inziamo nuovamente a scendere fino ad un torrentello che attraversiamo grazie ad un ponticello in legno,  in seguito passiamo tra due pareti rocciose e entrati nel bosco riprendiamo la discesa fino al Lac de Servaz 1801 m. Splendido specchio d'acqua, contornato da un bosco prevalentemente di pino uncinato, proseguiamo alla sinistra del lago e con diversi tornanti scendiamo alle baite di La Servaz 1540 m, da qui continuiamo sulla strada sterrata e attraversato un torrente ci spostiamo sul fianco sinistro arrivando in località Magazzino 1461 m. Tralasciata la deviazione a sinistra, continuiamo sulla strada che scende raggiungendo il villaggio di Veulla 1298 m con il suo splendido campanile bianco, dopo esserci rinfrescati alla fontana proseguiamo lungo la strada asfaltata arrivando in località Chevrère dove ha sede il Centro Visita del Parco Naturale del Monte Avic, dopo qualche decina di metri sulla destra imbocchiamo una stradina che ci riporta al parcheggio dove abbiamo lasciato l'auto al mattino.
Malati di Montagna: Danilo e Fabio

osservazione...


...inquadratura...


...messa a fuoco...


benvenuti nel museo del Mont Avic...


scultura postmoderna...


welcomes in the natural park mont avic


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