Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

domenica 15 novembre 2009

Oltre lo splendido bosco di castagni...sulla vetta della Tête de Cou 1410 m

Partiamo da casa alle 7.00 sotto a un cielo grigio, destinazione la Valle d'Aosta dove le previsioni meteo sono alquanto incoraggianti. Dopo la sosta caffé nell'area di servizio di Viverone, stranamente deserta, continuiamo sull'A5 fino al casello di Pont-Saint-Martin, alla prima rotonda svoltiamo a sinistra verso Arnad, dal paese seguiamo le indicazioni per Machaby fino al parcheggio dove finisce la strada in loc. Moulin de Va 603 m.
Dalla sottostante strada lastricata denominata "Pavià dou Bioley", attraversiamo un ponte in legno sul rio Va e iniziamo a salire arrivando dopo circa 15 minuti al Santuario di Machaby 696 m eretto nel XV secolo e dedicato alla Madonna delle Nevi.
La mulattiera prosegue sulla sinistra, dopo un "tzapelet" antico oratorio usato nelle processioni, in pochi minuti arriviamo all'abitato di Machaby 724 m, seguendo la palina segnavia scendiamo verso l'agriturismo Lo Dzerby, passiamo accanto alla fortificazione del Tenente Lucini di cui si stanno ultimando i lavori di ristrutturazione per poi diventare un'ostello della gioventù.
Tralasciamo sulla destra la strada in discesa per Arnad chiusa per pericolo di frane e iniziamo a risalire la strada militare che con una serie di tornanti si addentra nel bosco, arrivati a Lo Fort a 843 m in una'ampia radura si possono osservare i resti di alcune batterie militari. Riprendiamo ora a salire su una mulattiera ben tenuta, arrivati alle baite di Arbén-ahtse 926 m ci fermiamo a osservare le fantastiche sfumature di colori autunnali, risaliamo ora con decisione il versante della montagna immersi in una bella faggeta. Usciti dal bosco in breve arriviamo alle baite dell'alpeggio La Cou a pochi metri dal Colle di La Cou 1369 m, pieghiamo sulla destra in direzione di una solitatia baita ristrutturata, all'improvviso un vento gelido ci costringe ad indossare la giacca e i guanti, il sentiero prosegue passando accanto ad alcuni resti di fortificazioni militari e seguendo l'ampio crinale con alcuni saliscendi arriviamo alla vetta della Tête de Cou 1410 m, un cippo in pietra indica il punto d'arrivo. Anche se il panorama è offuscato dalle nuvole, possiamo ugualmente godere di una visuale davvero notevole, scattata la foto di gruppo ritorniamo verso l'alpeggio per la doverosa sosta pranzo e riscaldati dal sole che ora splende alto in cielo ci sediamo accanto a una baita, facendo amicizia con un simpatico signore di Castellamonte. Per il ritorno seguiamo il percorso fatto all'andata, un angolo semi nascosto in Valle d'Aosta, dove camminando accanto ai vecchi e rugosi castagni ho avuto come l'impressione che mi stessero bisbigliando qualcosa, ma forse era solo il vento che soffiava... almeno credo!!!
Malati di Montagna

...mmmm...

la Mulattiera...

Santuario di Machaby

Danilo, Flavio, Deborah e Fabio

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