Probabilmente questa sarà l'ultima uscita con le ciaspole di quest'anno...ora se ne andranno a riposare fino all'arrivo del prossimo inverno!!!
Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto
Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern
domenica 26 aprile 2009
due giorni in paradiso all'alpe Crampiolo...
Probabilmente questa sarà l'ultima uscita con le ciaspole di quest'anno...ora se ne andranno a riposare fino all'arrivo del prossimo inverno!!!
mercoledì 22 aprile 2009
La Linea Cadorna (OAFN) - Occupazione Avanzata Frontiera Nord
Coniugare la passione per la montagna con il recupero dei valori storici e culturali che fanno parte integrante del suo ambiente e del patrimonio delle genti che vi vivono, per questo motivo ho deciso di proporre questo documentario storico, la memoria a mio avviso è una delle componenti fondamentali della vita dell'uomo.
domenica 19 aprile 2009
Sul Legnoncino 1714 m, tra le trincee della grande guerra
La località di partenza è Artesso, vi si giunge da Dervio imboccando la strada della Valvarrone, dopo Vestremo si incontra la deviazione sulla sinistra per Sueglio, la strada è stretta ma in buone condizioni, superati alcuni tornanti in mezzo al bosco si raggiunge Artesso 1210 m con il suo grazioso laghetto artificiale, utilizzato un tempo per abbeverare il bestiame.
Parcheggiata l'auto ci dirigiamo verso la palina segnavia, prima di intraprendere l'escursione facciamo visita alle fortificazioni presenti della Linea Cadorna, si tratta di postazioni blindate situate in avvallamenti riparati dal crinale di cresta e da una copertura in calcestruzzo, tutte le postazioni erano collegate fra loro con passaggi sotterranei ora purtroppo ostruiti.
Ritornati alla palina iniziamo a risalire la mulattiera, dopo qualche minuto arriviamo al Roccolo di Artesso, impianto per la cattura degli uccelli già esistente nel diciottesimo secolo, oggi usato esclusivamente come stazione di inanellamento a scopo scientifico. Dopo aver costeggiato una casa bianca, con una serie di tornanti raggiungiamo il rifugio Bellano 1309 m di proprietà del SEB (Società Escursionisti Bellano - tel. 0341 804309), in posizione davvero incantevole, sulla sinistra con una breve deviazione si può andare a vedere la graziosa cappella. Il sentiero riprende a salire, in breve incontriamo alcune trincee che corrono parallelamente sotto di noi, mentre a monte del sentiero si trovano alcuni ricoveri scavati nella roccia. Dopo un tratto in falsopiano riprendiamo a salire incontrando poco più avanti un appostamento in caverna, armati di torce entriamo a visitarla, l'interno oltre a essere buio è anche particolarmente umido, ci sono enormi travi che sostengono il tunnel lungo 43 metri e due gallerie secondarie che conducono verso le postazioni delle mitragliatrici, usciamo dalla parte opposta e dopo aver letto il pannello riprendiamo il cammino. Arrivati sull'ampia sella dei Roccoli Lorla 1450 m, rimaniamo estasiati dal luogo, sembra quasi uscito da un libro di fiabe, contorniamo il laghetto sulla sinistra, poco più in alto è situato il rifugio Roccoli Lorla 1463 m di proprietàˆ della sez. CAI di Dervio (0341 875014 - 60 posti). Una strada permette di arrivare fin qui anche in auto, dal parcheggio seguiamo sulla destra la strada militare chiusa da una sbarra, un pannello ne descrive le caratteristiche, il percorso si svolge fra larici e abeti, riusciamo anche a vedere alcuni camosci, al termine un sentiero conduce alla chiesetta di San Sfirio 1700 m circa.
Una leggenda narra di sei fratelli Rocco, Ulderico, Gottardo, Iorio, Miro, la sorella Eufemia e Sfirio appunto, che decisero di vivere in solitudine sulle diverse cime della zona, per tenersi in contatto il metodo usato dai sei fratelli era quello di accendere dei fuochi notturni sulle diverse cime.
Seguendo il facile ed aperto crinale si arriva al cippo di vetta e alla croce accanto alla quale è stata eretta una bella statua della Madonna 1714 m. Ai nostri occhi si apre un panorama sconfinato da rimanere davvero senza parole, la nostra tenacia è stata ampiamente premiata, solo il Legnone purtroppo è avvolto dalle nuvole, in lontananza vediamo addirittura il Pizzo dei Tre Signori. Per la sosta pranzo scendiamo sotto alla chiesa, dove sono stati collocati due tavoli con panche in posizione davvero molto suggestiva. Per non rifare la strada sterrata decidiamo di seguire il sentiero sottostante che ci riporta al rifugio Roccoli Lorla, dove ci concediamo un caffè, per il ritorno seguiamo il sentiero dell'andata.
L'escursione è davvero molto bella sia dal punto di vista naturalistico che storico, per la visita alla galleria è necessaria una torcia, causa le abbondanti nevicate di quest'anno abbiano trovato ancora molta neve, sia sul sentiero che nella parte finale della strada milatare, un consiglio portate sempre con voi nello zaino le ghette, non pesano e sono sempre utili.
Malati di montagna: Danilo, Paola, Deborah, PG e Fabio
Deborah e Danilo in trincea...
il crinale con la chiesetta di S. Sfirio
martedì 14 aprile 2009
Mont'Orfano, la montagna solitaria...
come un isolato scoglio,
laghi e fiumi sono ai suoi piedi,
le montagne attorno lo guardano con rispetto,
e lui il Mont'Orfano...
Escursione ad anello di grande pregio, dove il contrasto dello splendido lago di Mergozzo con il suo borgo si contrappone al Mont''Orfano dove sulle sue pendici antiche mulattiere militari salgono verso la cima.
Malato solitario: Fabio
sabato 11 aprile 2009
Alto Adige: nuovo premio per i diari di viaggio
Il diario di Fabio è una vera e propria recensione suddivisa in tappe della sua escursione di gruppo nel Parco Naturale Puez-Odle. Allegro, interessante, da leggere tutto d'un fiato, questo diario di viaggio merita un bel premio.
Un grazie particolare a Paola
Questo è il link in cui è stato pubblicato il diario:
http://www.suedtirol.info/suedtirol_info/news_homepage/11348-it/it/Nuovo_premio_per_i_diari_di_viaggio.html
mercoledì 8 aprile 2009
domenica 5 aprile 2009
in cima al Colmegnone, sulla Via dei Monti Lariani
Prima di ripartire entriamo per bere un caffè scambiando quattro chiacchiere con il gestore, lasciato il rifugio alle nostre spalle ripercorriamo il sentiero dell'andata, ma non siamo soli davanti a noi due asinelli e due pony ci accompagnano in questo tratto di sentiero, da dove arrivino non lo sappiamo, probabilmente dall'agriturismo, in fila indiana seguiamo la dorsale come se fossimo una carovana di mercanti... un momento della giornata davvero speciale!!!
Tornati alla Colma di Crinco 1167 m, proseguiamo diritti sulla strada sterrata in una bella faggeta, alterniamo tratti quasi in piano a brevi discese, arrivati in località Foo Storc 1150 m troviamo alcune baite in posizione panoramica sul lago di Como. Il percorso è così piacevole che ci ritroviamo al rifugio Bugone 1119 m (tel. 031 513 808) senza nemmeno accorgerci, sostiamo bevendo qulacosa di fresco e gustandoci il panorama attorno. Per il ritorno tralasciamo il sentiero che scende accanto al rifugio e seguiamo le indicazioni per i Monti di Lenno poste su una palina accanto a un grande faggio, in breve ci ritroviamo su un'altra mulattiera ancora in ottimo stato. La discesa è rilassante anche se in alcuni tratti ripidi bisogna porre attenzione a dove mettere i piedi, passiamo accanto a una cascatella davvero molto suggestiva, poco dopo Danilo, Deborah e Flavio danno prova di equilibrismo salendo sopra un'albero... Poco prima di arrivare a uno slargo dove sono posteggiate alcune auto seguiamo le indicazioni sulla sinistra per i Monti di Liscione. Alcune gocce di pioggia ci spronano ad aumentare il passo, è il primo temporale della stagione, ma alla fine saranno davvero solo quattro gocce... Il sentiero è veramente molto bello, nei punti più critici è stato messo addirittura un cavo in acciaio, lavoro davvero eccellente, passiamo tra alcune baite ristrutturate e poco dopo in lontananza vediamo i lampi del temporale che come spade infuocate sembrano spegnersi direttamente nel lago uno spettacolo molto suggestivo. Arrivati ai Monti di Liscione ci attende la ripida mulattiera fatta alla mattina che in pochissimo tempo ci riporta a Tosnacco. Un escursione lunga dal dislivello notevole, con alcuni tratti ripidi, per cui bisogna avere un buon allenamento nelle gambe, ma incredibilmente meravigliosa!!!
Malati di Montagna: Danilo, Flavio, Deborah e Fabio
reggerà l'albero???