Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

lunedì 28 gennaio 2008

Sotto il Corno Cistella...l'alpe Deccia, un vero angolo di paradiso...


Domenica anomala, è il 27 gennaio 2008 ma nell'aria si sente già arrivare la primavera...partenza ore 9.00 fuori dall'abitato di Cravegna 816 m, il termometro segna 10°, cielo con velature alte...mi sa che anche oggi farà caldo!
Saliamo con le ciaspole, ma ci accorgiamo che la neve in alcuni punti si è già sciolta, Silvio addirittura parte senza, dopo un'ora io e Andrea prendiamo l'esempio, tolte e appese allo zaino si cammina decisamente meglio!
Il percorso è una vera immersione nella natura, abete bianchi e rossi fanno da cornice a cime e valli inevate dalle recenti nevicate. La salita è accompagnata purtroppo anche da alcune motoslitte e da addirittura un gatto delle nevi, questa volta però non sono i soliti imbecilli della domenica che usano questi mezzi per divertirsi, ma sono persone che hanno la baita negli alpeggi...certo era meglio che salivano anche loro a piedi...
Arriviamo all'alpe Paù 1280 m ed ecco che si comincia a scattare foto a raffica...si continua a salire nel fitto bosco, incontriamo il cartello per l'alpe Prepiana che ci sarà utile per il ritorno, ed ecco apparire come d'incanto l'alpe Deccia 1610 m, che spettacolooooooooo...
Solo le 11.30, Lorenzo che ci ha preceduto è già con i denti affondati nel panino, io Silvio e Andrea lasciamo gli zaini calziamo le ciaspole e via che si sale all'alpe Deccia Sopra 1694 m, la salita è una bella rampa ripida meno male che la traccia è battuta, arriviamo alla cappella dove è raffigurata la Madonna con in braccio Gesù Bambino, giriamo tra le baite la neve è veramente tanta circa un metro e mezzo. La discesa è un vero divertimento io e Silvio ci gettiamo a capofitto, ragazzi è uno spasso...Torniamo alle baite inferiori dove nel frattempo sono arrivati Flavio, Piergiorgio, Deborah e Paola. Mangiamo accocolati dal tepore del sole, una brezza di aria e la compagnia di buoni amici, ci fanno dimenticare la vita quotidiana di ogni giorno...
Dopo la foto di rito "ITALIA UNO" si comincia a scendere, arrivati al cartello Prepiana svoltiamo a destra il sentiero è già battuto per cui in poco tempo arriviamo all'alpe Prepiana 1419 m dove ci dissetiamo presso una fontana. Uno sguardo a dove andare e via che si scende in direttissima seguendo le tracce arriviamo a un alpeggio dove incontriamo vicino alla sua baita un uomo gli chiedo il nome dell'alpeggio e mi risponde alpe Garina (sulla cartina però non è segnata), dopo aver scambiato quattro parole seguiamo le sue indicazioni, le tracce non sono molto evidenti ma riusciamo ugualmente a raggiungere un nucleo di baite dove ci concediamo una sosta, Silvo tenta un pisolino, ma alcuni dispettosi ne aprofittano per tiragli palle di neve...Riprendiamo la discesa su un evidente mulattiera che in breve ci riporta alla strada percorsa alla mattina. Arrivati alla macchina siamo molto soddisfatti quasi 900 metri di dislivello e nessuno di noi è stanco..ora la meta più ambita della giornata la Latteria Antigoriana di Crodo dove ci aspettano i formaggi e tante altri prodotti, tra cui gli yogurt, di cui Paola ne è molto golosa.
Malati di Montagna

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