Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

sabato 17 dicembre 2022

Su e giù tra le colline di Mezzomerico

Tranquilla camminata su e giù tra le colline novaresi, tra i filari di vite di uve rosse di Nebbiolo e Vespolina e bianche di Erbaluce. Accompagnati dal panorama offerto dall'arco alpino e prealpino, dal Monviso al Mottarone , con il Monte Rosa a far da sfondo. Si segue il percorso arancione "Forest Race" promosso dall'amministrazione comunale di Mezzomerico, in un continuo saliscendi, incrociando alcuni tratti le tappe 11 e 12 del "Sentiero Novara". Si percorrono sentieri e strade di campagna, sempre ben segnalati da segni di vernice arancioni e verdi, attenzione al fango in alcuni tratti.
Malati di Montagna: Danilo e il selvadego

si parte da Mezzomerico - Città del Vino


la graziosa piazzetta del municipio






La chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Giacomo e Filippo sorge nel centro del paese. Fu completamente ricostruita nel 1847 sui resti di un'antica chiesa già documentata nel 1347 nelle "Consignationes", e collocata all'interno del Castello Boniperti, distrutto nel corso del XIV secolo.


si cammina tra i filari di viti





Sorgente di Sant'Antonio



alcuni ponticelli aiutano...


...ad attraversare placidi ruscelletti


Preja da scalavè
Sulle sponde di un ruscello soprannominato “Riazzone”, è adagiato un grande masso erratico di serpentino, residuo delle glaciazioni dell'era Neozoica o Quaternaria.  In loco è conosciuto come “Preja da scalavè”, tradotto in italiano come “pietra dello sfregamento”. Una leggenda popolare racconta che strofinarsi contro questo masso, fosse di buon auspicio per le donne sterili ed un aiuto al parto per quelle gravide.


il percorso è sempre ben segnalato


su sentieri...


...e strade sterrate




La bosa, scrigno di biodiversità
Fino a qualche decennio fa, in ogni vigna, veniva scavata una buca di circa 10 m², profonda tra 1,5 e 2 m che, durante le piogge, si riempiva d'acqua divenendo una piccola, ma importante riserva di questo bene prezioso: il suolo argilloso infatti è in grado di trattenere l'acqua nella buca (da qui il nome “bosa”) per molto tempo, dando la possibilità ai viticoltori di disporre di una comodissima riserva.
Le bose sono un vero e proprio scrigno di biodiversità. Offrono siti di alimentazione e riproduzione per molti insetti acquatici, come le libellule, oltre che ad anfibi e rettili, e sono un punto di ristoro dove mammiferi e uccelli vanno a dissetarsi. Anche le piante trovano nelle bose un luogo ideale dove insediarsi e crescere.






la magia del bosco...

Nessun commento:

Posta un commento