Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

lunedì 25 aprile 2022

La "Traccia Partigiana", itinerario storico in ricordo dell'eccidio di Petosino

Si ripercorre la via di fuga seguita dai 24 partigiani della brigata Fiamme Verdi “Valbrembo” dopo l’incursione alla Villa Masnada, per far bottino delle armi e degli equipaggiamenti dei genieri tedeschi impegnati nelle officine Caproni, fino al tragico epilogo. Cinque di loro persero la vita sui colli di Petosino, tre furono catturati e fucilati davanti all’attuale centro civico di Petosino, un civile fu giustiziato il giorno dopo e di un altro partigiano catturato non si ebbe più notizia. Una fine così ingloriosa e dolorosa che sulla faccenda persino i superstiti non tornarono più. Finché Annamaria Paganelli, figlia di uno dei sopravvissuti, non ha pazientemente raccolto e collezionato testimonianze scritte e orali, facendo luce su un fatto storico controverso. Oggi quell’azione e l’eccidio che ne seguì sono commemorati dalla "Traccia Partigiana", un itinerario storico inaugurato di recente, e dal monumento dedicato ai caduti nel 2014. Il percorso della Traccia ricalca fedelmente la prima parte della via di fuga percorsa dai partigiani che, muovendo dalla settecentesca Villa Masnada alle Crocette di Mozzo, conduce sino al Rizzolo del Pascolo dei Tedeschi passando per la sella della Madonna del Bosco. Itinerario ben segnalato senza nessuna difficoltà escursionistica, si percorrono sentieri di montagna e brevi tratti su strada asfaltata scarsamente frequentati, dal Santuario della Madonna della Castagna per ritornare a Mozzo si segue la ciclo-pedonale che attraversa la pianura bergamasca.
il selvadego...kalipè

inizio itinerario dal parcheggio accanto a Villa Masnada, Via Crocette, Mozzo (BG)

la prima parte passa accanto ad alcuni vigneti



il primo dei pannelli



splendide strade acciottolate





la splendida terrazza panoramica difronte al cancello di villa Secomandi


Cappella costruita dagli Alpini di Mozzo


Nel 1977, il rev. Parroco Don Angelo Canova, propose agli alpini la realizzazione delle quattordici “stazioni” della Via Crucis, lungo la strada panoramica che porta in cima al colle di Mozzo, dove c'è la Chiesetta degli Alpini, dedicata ai Caduti di tutte le guerre.





Risol o Rizzolo del Pascolo



San Sebastiano



Colle dei Roccoli
Monumento degli Alpini ai Caduti delle guerre mondiali


In cima al monumento sono presenti due statue: un alpino e un’aquila. La base invece è decorata da una serie di proiettili recuperati dopo la guerra da Mario Lazzaroni, colui che ne ha ideato la costruzione.





Preparativi per la Festa della Liberazione
Per l'occasione oltre a venire installata l’opera comunitaria "Il panno bianco", sono previsti racconti e un concerto del Finisterre Trio.


si prosegue sul sentiero 712 per il Colle del Roccolone,


La tradizione narra che proprio la Madonna, apparsa ad un contadino intento a lavorare, manifestò il desiderio che su questo terreno fosse costruito un oratorio.Nel XVIII secolo nel Santuario nacque l’istituto dei "romiti della carità" che si diffuse come carità sotto tutte le forme materiali e spirituali, anche verso i sacerdoti bisognosi.


La festa del Santuario si celebra il giorno dell'Apparizione avvenuta il 28 aprile e, con particolare solennità, si festeggia l'Assunta il 15 agosto.


Per il ritorno si segue la ciclopedonale che attraversa la Piana di Valbrembo, ricca di aziende agricole, ritornando nuovamente alla Cappella degli Alpini




lunedì 18 aprile 2022

Cima delle Balme da Campertogno

Da Campertogno si segue il sentiero 287, uno degli itinerari principali che permettono di raggiungere il valico della Colma di Campertogno, collegamento naturale tra Campertogno e Boccioleto. Si segue per un lungo tratto una ripidissima sterrata che ha sostituito la vecchia mulattiera, per poi seguire un sentiero ben segnalato fino alla Colma di Campertogno. Per raggiungere la Cima delle Balme si risale la dorsale erbosa su labili tracce (287b), toccando prima la Cima Voccani. Grazie alla sua posizione centrale il panorama è superbo, oltre al Gruppo del Rosa, su tutte le principali cime dell'Alta Valsesia.
il selvadego

frazione Piana 842 m
L'attuale oratorio di S. Rocco fu costruito verso la fine dell'800, per le cattive condizioni del precedente, che si trova al centro dell'abitato e che fu abbattuto. Il nuovo oratorio, di gusto ottocentesco, ha un campanile poligonale con orologio e contiene una tela attribuita a P. F. Gianoli, raffigurante San Rocco.






cappella di Santa Catlina



oratorio di S. Lorenzo 1067 m


sulla ripida strada sterrata....


passando vicino alle baite degli alpeggi Bonde e Rivaccia



Alpe Selva 1395 m



si sale verso l'Alpe Ambrogione 1565 m


inizia un susseguirsi di immagini spettacolari....


in lontananza la Colma di Campertogno


uno sguardo a ritroso...


Colma di Campertogno 1727 m
valico che collega Campertogno a Boccioleto, tra le Quattro Bricche (1972 m) a nord e la Cima Voccani (1910 m) e la Cima delle Balme (1931 m) a sud



...a sud...


...a nord...


dalla Cima Voccani (1910 m) verso la...


...Cima delle Balme (1931 m)



mi sento un privilegiato davanti a tanta bellezza....



non c'è bisogno d'andare chissà dove per essere felici...


....qui regna sola la pace e il silenzio...


cresta verso il Monte Castello


dopo una scorpacciata di panorami... purtroppo si deve tornare a valle...


La strada non presa
Due strade divergevano in un bosco ingiallito, e dispiaciuto di non poterle entrambe percorrere restando un unico viaggiatore, a lungo ho sostato e ne ho osservata una, giù, più lontano che potevo fino a dove curvava nel sottobosco; – poi ho preso l’altra, ché andava altrettanto bene e vantava forse migliori ragioni, perché era erbosa e meno calpestata; sebbene, in realtà, l’andirivieni le avesse più o meno ugualmente consumate – e entrambe si distendessero quel mattino tra foglie che nessuna orma aveva annerite. Oh, ho tenuto la prima per un’altra giornata! Eppure, sapendo come strada porta a strada, dubitavo che mai ci sarei tornato. – Con un sospiro mi capiterà di poterlo raccontare chissà dove tra molti e molti anni a venire: due strade divergevano in un bosco, e io – io ho preso quella meno battuta, e da qui tutta la differenza è venuta.
Robert Frost