Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

sabato 27 febbraio 2021

L'anello del Sasso San Martino

Una delle escursioni ad anello più panoramiche sul Lago di Como, rimanendo a quote relativamente basse. Il Sasso San Martino con i suoi 862 m, domina la sottostante frazione di Griante e a uno sguardo fugace sembra inaccessibile. Non può mancare una visita al balcone naturale dove sorge la chiesa di San Martino, nota anche come Santuario della Madonna delle Grazie, risalente al XVI sec. Consigliata anche la deviazione al "Dossone" punto più elevato dell'escursione, per un'altra vista panoramica a 360°. Gran parte dei sentieri e mulattiere fanno parte della famosa Linea Cadorna, sempre ben segnalati e con bella vista sull'onnipresente penisola di Bellagio.

Dall'autostrada A9 (Milano-Laghi), si prende l'ultima uscita per l'Italia a “Como Nord” e si prosegue sulla SS340 Regina in direzione di Menaggio. Arrivati a Griante, dopo aver oltrepassato la chiesa anglicana, si arriva nell'area adibita ai pullman, prima della quale si sale a sinistra nell'ampio parcheggio gratuito (212 m). Ritornati sulla statale si prosegue verso destra per un breve tratto, per poi continuare in Via Roma. Arrivati nei pressi della chiesa di San Giuseppe, si imbocca la mulattiera gradinata che sale tra le abitazioni (Via B. Mazzini). Incrociata la strada, si prosegue diritti in Via G. Franzani, raggiungendo in breve la parrocchiale dei Santi Nabore e Felice. Si scende ora leggermente, entrando nel centro storico di Cadenabbia. Tra le strette e caratteristiche vie si arriva a una fontanella, dalla quale si svolta a sinistra passando sotto a un portico, per poi proseguire fino all'oratorio di San Rocco. Si segue a sinistra la stretta Via San Martino, per poi continuare su strada asfaltata per alcune decine di metri fino all'inizio della mulattiera selciata sulla destra. Si scende verso il torrente Ronconi che si supera su un ponticello, per poi iniziare a salire in maniera costante seguendo le cappelle della Via Crucis, collocate nei pressi dei tornanti. Oltrepassata la chiesetta degli Alpini dedicata a San Carlo, si continua a salire raggiungendo un bivio. Tralasciato un primo sentiero a sinistra per Pilone, si prosegue a mezza costa con splendidi scorci sul lago. Oltrepassato un tavolo con panche, si tralascia il sentiero a sinistra che si utilizzerà in seguito e in pochi minuti si arriva al Santuario della Madonna delle Grazie di San Martino (475 m). Splendido il colpo d'occhio sul Lago di Como, con il Legnone in bella mostra. Tornati sui propri passi, si inizia a seguire il sentiero sulla destra a mezza costa. Oltrepassata una baita, si inizia a salire in maniera costante con diversi tornati, prima nel bosco e poi in campo aperto, davanti alle ripide pareti del Sasso San Martino. Raggiunto un suggestivo passaggio tra alcuni torrioni roccioni, il sentiero prosegue raggiungendo le baite di Pilone (800 m). Tralasciato momentaneamente il sentiero a sinistra per i Monti di Nava, si prosegue seguendo una stradina sterrata/cementata fino a una sella. Ignorato il sentiero che scende a Croce, si svolta a destra imboccando la mulattiera militare della Linea Cadorna. Raggiunta la cima del Sasso San Martino (862 m), la cui vista però è compromessa dagli alberi, si consiglia di scendere verso l'estremità del Sasso San Martino, dove oltre a poter vedere le trincee e gallerie della Linea Cadorna, si può godere di un panorama veramente unico. Ritornati a Pilone, si prosegue in salita verso i Monti di Nava. Superati senza problemi un paio di tratti franosi, si raggiunge una sella, salendo sulla destra in pochi minuti si raggiunge il Dossone (903 m), punto più alto dell'anello, con bella la vista sulla Val Menaggio e sul Monte Crocione. Tornati alla sella si scende tra radure erbose, incrociando dopo pochi minuti nei pressi delle baite dei Monti di Nava (880 m), la Via dei Monti Lariani. In alternativa dalla sella si può salire per un breve tratto la dorsale, per poi scendere in una zona caratterizzata da evidenti segni di fenomeni carsici, doline, fori di dissoluzione, campi solcati, per poi proseguire verso destra sempre su tracce di sentiero in direzione dei Monti di Nava. Si scende seguendo la stradina fino alla palina segnavia, per poi proseguire a sinistra seguendo l'indicazione per Rogaro/Griante/Tremezzo. La stradina militare inizialmente ha il fondo in cemento e perde quota con alcuni stretti tornanti, raggiunta una palina segnavia, si continua su fondo sassoso. Passando per i Sassi di Nava, con bella vista sulla penisola di Bellaggio, si continua a perdere quota fino a raggiungere la strada asfalta nei pressi di un'area di sosta con fontanella, in località Rogaro. Si segue ora in leggera salita la strada verso sinistra, per poi iniziare a scendere. Subito dopo l'entrata di una villa, si abbandona la strada e si scende a destra seguendo la mulattiera scalinata che conduce nei pressi dell'Oratorio di San Rocco. Da qui si ripercorre il medesimo itinerario fino al parcheggio di Griante.
il selvadego solitario

si parte da Griante
chiesa di San Giuseppe e inizio della mulattiera
Parrocchiale SS. Nabore e Felice edificata nella prima metà del Settecento.
Alle spalle il Sasso San Martino e l'omonima chiesa
centro storico di Cadenabbia 
Per lungo tempo fu uno dei luoghi di vacanza preferiti dagli inglesi che stabilitesi fondarono un'importante comunità e successivamente la costruzione della chiesa Anglicana dell’Ascensione, la prima in Italia, consacrata nel 1891.

Oratorio di San Rocco
inizio della mulattiera per San Martino

cappelle con decorazioni a mosaico, raffiguranti episodi della vita di Cristo
Cappella degli Alpini dedicata a San Carlo


La chiesa di S. Martino fu costruita nel XVI secolo. 
Divenne un venerato santuario mariano in seguito al ritrovamento di una quattrocentesca statua lignea della Madonna con il Bambino. 
La leggenda narra che nel Seicento la statua fu trovata da una fanciulla del paese in una grotta della montagna, dove era stata messa in salvo cento anni prima da un abitante di Menaggio, quando il paese venne devastato dai Grigionesi. Portata la notizia in paese, i fedeli accorsero e trasportarono il simulacro nella parrocchiale di SS. Nabore e Felice, ma da qui miracolosamente esso sparì e venne ritrovato ancora sul Sasso di S. Martino. Ciò venne interpretato come desiderio di Maria di essere venerata sul posto, per cui venne prima costruita una nicchia e poi l’attuale oratorio.






penisola di Bellagio


Sasso San Martino 862 m

Monte Grona e Bregagno


Pilone 747 m
dal Dossone 903 m il Monte Crocione
suggestiva visuale sulla chiesa di San Martino

Grignone e Grignetta

domenica 21 febbraio 2021

L'anello di Paiedo

Escursione ad anello alla riscoperta di sentieri poco battuti, con splendidi panorami sulla Valchiavenna, sotto allo sguardo della parete sud-ovest del Pizzo di Prata. Fulcro dell'itinerario è senza dubbio l'antico maggengo di Paiedo, con la chiesetta di S. Francesco, che fu consacrata nel 1605 e ristrutturata nel 1689. Assolutamente non può mancare una pausa al maggengo di Santa Teresa in dialetto "Al Móont", dove nei pressi della chiesetta risalente al 1666 e dedicata a S. Teresa e S. Giorgio, il panorama è talmente splendido che è difficile distogliere lo sguardo. I sentieri e le mulattiere sono tutti ben segnalati da segni di vernice bianco/rossi e da paline segnavia. Sulla via di ritorno si percorre per un tratto la Via Francisca, prosecuzione naturale della via Spluga, che collegava il Lario con Chiavenna, di antiche origini e percorribile per intero solo a piedi.

Si parte dal parcheggio nei pressi della chiesa della frazione San Pietro (Via Colombe), nel comune di Samolaco. Raggiungibile facilmente percorrendo la SS35 dello Spluga in direzione di Chiavenna fino a Novate Mezzola, per poi svoltare a destra in direzione di Samolaco. Superato il sottopasso ferroviario, si prosegue seguendo le indicazioni fino a San Pietro (255 m). Si risale la scalinata alla sinistra della chiesa, incrociata la strada la si segue verso destra e poi a sinistra salendo fino a raggiungere sulla sinistra Via ai Crotti. Si inizia a seguirla arrivando poco dopo al primo pannello con indicate alcune indicazioni del luogo e una cartina dei sentieri e la posizione in cui ci si trova (durante l'escursione si incontreranno altri pannelli). Si continua sulla strada per pochi minuti, per poi abbandonarla seguendo a destra la mulattiera indicata da una palina segnavia per Monastero, S, Teresa, Sambusina (D16). Si sale con alcune svolte arrivando in località Monastero (414 m), oltrepassata una cappella, si sale a destra fino a raggiungere una palina segnavia. Seguendo le indicazioni si imbocca l'ampio sentiero a destra che inizia a salire nel bosco. In questo tratto fino a S. Teresa, si guadagna quota costantemente, con alcuni tratti ripidi. Giunti a un bivio, si tralasciano le indicazioni a destra per il Mot di Damlìn e si continua a salire con un lungo tratto a mezza costa fino a raggiungere il limite inferiore dei prati del maggengo di Santa Teresa, punto più alto dell'escursione (965 m). Prima di continuare si consiglia di raggiungere l'omonima chiesetta dalla quale si ha una splendida vista sulla Valchiavenna e sulle cime circostanti. Il sentiero scende attraversando il torrente su un primo ponticello in ferro, per poi continuare a perdere quota con una serie di svolte. Oltrepassata una "carbunéra", si attraversa il secondo ponticello in ferro, raggiungendo in breve Piazza Caprara (795 m), bellissimo il colpo d'occhio sull’imponente Pizzo di Prata. Si segue ora in falsopiano la strada sterrata d'acceso, fino a incrociare la strada che da Fontanedo conduce al paese di Paiedo. Attraversata la strada, si attraversano i prati verso sinistra in direzione di una cappella, oltre la quale si prosegue su una stradina sterrata che raggiunge il cimitero. Tralasciato il sentiero che scende a sinistra e che andremo poi a seguire, risaliamo la scalinata selciata sulla destra, al termine della quale ci accoglie la bella chiesetta di S. Francesco. Siamo arrivati nell'antico maggengo di Paiedo (886 m), dove tra le sue case in pietra, possiamo ammirare una fontana ricavata scavando un unico monolito. Imboccato il sentiero poco prima del cimitero sulla destra, iniziamo la lunga discesa, durante la quale si incrocia varie volte la strada. Dopo un lungo tratto a mezza costa, oltrepassate alcune baite si incrocia la strada nei pressi dei Crotti di Era. Dalla palina segnavia continuiamo a scendere verso Era/Strada Provinciale Trivulzia. Raggiunta la Ippovia, si inizia a seguirla verso sinistra, questo tratto è in comune anche con la storica Via Francisca. Il percorso in falsopiano attraversa alcune caratteristiche località tra le quali "Luoghi" e "Sassello". Raggiunta la strada asfalta, si prosegue in direzione del campanile di S. Pietro. Arrivati sotto alla chiesa, seguendo i segnavia gialli, si abbandona la strada e si sale la via selciata che in breve raggiunge nuovamente il parcheggio.
Malati di Montagna: Lorenzo, Danilo, PiGi e il selvadego

Si parte da San Pietro, frazione di Salmonaco

Chiesa di San Pietro


vista sull'abitato di San Pietro


Monastero



chiesetta di Santa Teresa

e vai di panorami....



primo ponticello

carbunéra

secondo ponticello


giornata da incorniciare

Piazza Caprara






l'antichissimo maggengo di Paiedo







segni di devozione

Luoghi

Sassello


l'escursione volge al termine...ma che giornata...!!!