Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 23 luglio 2017

Anello della Grange d'Arietta e di San Besso

Itinerario ad anello che si svolge in Val Soana, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, sul versante piemontese. Nella prima parte si percorre lo splendido Pian dell’Azaria, lungo circa 2 chilometri, percorrendo un'antica strada di caccia. Nella seconda parte raggiunta la bucolica Grange d'Arietta, si inizia a percorre un lungo tratto a mezzacosta, molto panoramico. Questo tratto fa parte di un'antica via di pellegrinaggio, ogni 10 agosto con una traversata lunghissima, i pellegrini provenienti da Cogne, attraversando il Colle dell'Arietta, raggiungono il Santuario di San Besso, il cui culto è uno dei più antichi di tutte le Alpi.

Dall'autostrada A5 Torino/Aosta, uscire al casello di Ivrea e seguire prima la SS565 e poi la SS460 per Rivarolo, Cuorgnè, Pont Canavese. Alla rotonda di Pont Canavese seguire la SP47 in direzione della Val Soana/Ronco Canavese. Dopo aver oltrepassato Ronco, arrivati al bivio di Valprato, tenere la sinistra fino a raggiungere Campiglia Soana. Poco dopo il centro abitato, si continua fino al termina della strada, dove si può lasciare la macchina nell'ampio parcheggio (1350 m). Si inizia a seguire l'ex strada di caccia che sale tranquillamente nel bosco. Oltrepassata un'area di sosta, si attraversa un ponte in legno e si continua fino a raggiungere una palina segnavia. Attraversato il ponte sul torrente Campiglia, si risalgono un paio di tornanti, per poi proseguire a lato del tumultuoso torrente. Dopo pochi minuti si tralascia a destra l'indicazione per S. Besso, da dove poi si farà ritorno e si continua a seguire la strada. Lasciati a sinistra alcuni ponti in legno, la strada prosegue in falsopiano con piacevole cammino, vivacizzato dalla compagnia del torrente, nel vasto Pianoro dell'Azaria. Oltrepassata un'ex casa reale di caccia, in località Azaria Piccola (1548 m), in breve si arriva al ponte, che consente di raggiungere la bella cappella del Sacro Cuore di Gesù - San Giovanni (1573 m), sul lato opposto a poca distanza le baite dell'alpe Azaria (1575 m). Si continua nel pianoro fino a raggiungere una  palina segnavia, abbandonata lo stradello si seguono le indicazioni a destra per il Colle Arietta (624), Grange Arietta, San Besso (624-625). Facendo attenzione al sentiero che tende a perdersi nel pascolo, si sale prima a sinistra lambendo le baite dell'alpe Barmaion (1651 m), per poi proseguire sulla sinistra orografica costeggiando il torrente. Entrati nel lariceto il sentiero diventa più marcato e inizia a guadagnare quota costantemente con stretti tornanti. Usciti dal bosco ci si dirige verso una bella cascata, dopo aver guadato il torrente che l'alimenta, si sale sulla destra orografica, con ampie vedute sulla valle. Risalita una conca inclinata, si trascurano alcune tracce sulla destra che attraversano alcuni torrentelli e si prosegue giungendo in breve a un bel punto panoramico. Il sentiero piega a sinistra e in breve arriva ai pascoli verdeggianti della Grange Arietta (2275 m). Un luogo bucolico, sul quale è bello trattenersi. Tralasciato il sentiero che prosegue verso il Colle dell'Arietta (2939 m), si inizia il lungo traverso verso destra a mezza costa, seguendo all'inizio i segni di vernice bianco/rossi sulle rocce e qualche ometto. Attraversato un torrente, dove è possibile trovare residui delle valange invernali, si prosegue con alcuni lievi saliscendi sul lato sinistro orografico della valle, attraversando ripidi pendii erbosi e qualche tratto di pietraia. Il sentiero riprende a salire fino a raggiungere il colletto detto della Balma (2350 m), unico punto "debole" del dirupato costone scendendo dalla Punta dell'Asgelas che divide la conca di San Besso dalla valle principale. Si inizia a scendere nel vallone sottostante in direzione dell'alpe la Balma. Tralasciato a sinistra il sentiero per il Colle della Rosa dei Banchi (2957 m), in pochi minuti si raggiungono le baite dell'alpeggio la Balma (2151 m). Continuando a scendere si arriva alle pendici del Monte Fantono, sotto al quale sorge il Santuario di San Besso. Si consiglia prima di raggiungere il Santuario, di seguire il sentiero a sinistra che conduce sulla cima, dove si trova una cappella e la croce. Fare attenzione ad alcuni tratti esposti. Dopo una doverosa pausa al Santuario (2019 m), si inizia a scendere ripidamente con numerose svolte, fino a raggiungere la Grange Ciavanis (1876 m). Proseguendo a mezza costa, si arriva alla Grange Randonero (1817 m), per poi continuare a scendere nel lariceto. Passati alla base di una parete rocciosa, il sentiero attraversa una radura e in breve incrocia nuovamente la strada per il Pianoro dell'Azaria. Da qui si ripercorre il medesimo tragitto fatto all'andata fino al parcheggio.
Malati di Montagna: Lorenzo, Silvio, Pg, Danilo e l'homo selvadego
Personalmente sono già salito tre volte a San Besso, la prima volta tantissimi anni fa, la seconda con la neve il 13 ottobre 2013, è un luogo davvero unico nel suo genere.

Il 30 ottobre del 1999, ricevendo ad Asiago il Premio Amici del Gran Paradiso, 
Mario Rigoni Stern raccontò i suoi primi mesi di naja alpina.


Era un luogo bellissimo tanto è vero che quando mi trovavo prigioniero in Germania o nelle montagne dell’Albania o nella steppa russa per consolarmi e per cambiare dalla mia mente il paesaggio pensavo sempre al Pian dell’Azaria. Anche durante la ritirata di Russia nei momenti di maggior sconforto pensavo che lassù, in Val Soana, c’era il pian dell’Azaria che rappresentava per me un luogo della memoria, un vero paradiso terrestre. All’ora avevo 18 anni, ero innamorato, il paesaggio così bello e facevo roccia con i miei amici... ero veramente felice. Andavamo a San Besso e il grande sasso al quale è addossata la chiesa era la nostra palestra. Il nostro gioco era arrampicarsi sino in cima dove c’è la cappelletta.


Pian dell’Azaria









Cappella del Sacro Cuore di Gesù
San Giovanni



...si inizia a salire, ma la fatica quasi non si sente,
avendo attorno tanta bellezza..



.
Grange dell'Arietta 2288 m
...lo scampanellio dei campanacci, il fischio delle marmotte,
qualche camoscio curioso...cosa si vuole di più dalla vita...



...è stata dura arrivare fin qui, ma adesso ce la godiamo...


...qualcuno ha voluto andare a controllare la solidità...


...inizia il lungo traverso...vorrei che non finisca mai...



Conca erbosa detta "Pradei Rusini",
con la Grange La Balma 


che tipo, mi passa accanto senza nemmeno salutarmi...!!!


verso il Monte Fantono


cappella e croce in cima 2019 m



San Besso
Secondo la tradizione, Besso era un soldato della legione Tebea convertitosi al Cristianesimo. Intorno al 286 , l’imperatore romano Massimiano si trovava con le sue truppe ad Agaunum (odierna Saint-Maurice in Svizzera). I soldati cristiani della legione Tebea, vennero massacrati per aver rifiutato di sacrificare agli dei pagani. All'eccidio scamparono solo pochi legionari, che presero a vagare per i monti, portando il messaggio della nuova fede. Questi soldati spesso martirizzati, furono i primi evangelizzatori di molte vallate della Alpi Occidentali. Anche Besso riuscì a convertire un gran numero di montanari della Val Soana, finchè venne catturato e scaraventato giù dal Monte Fantono. Besso morì, ma lasciò miracolosamente la sua impronta sulla roccia sottostante, dove ora sorge il santuario a lui dedicato.



gemelli diversi


meditate gente...meditate


dettagli e traccia gpx


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